Dopo essersi alleata con la startup Kind, Microsoft ha deciso di entrare nel business della marijuana legale.
Ad affermarlo è il New York Times, secondo il quale le due aziende stanno reando un'app, che si appoggia sui servizi cloud Azure, in grado di tenere traccia di ogni pianta «dal seme alla vendita».
I destinatari di quest'app sono i distributori, che grazie a essa possono più facilmente adempiere a tutti gli obblighi di legge previsti dallo Stato di Washigton (dove Microsoft ha sede), in cui la vendita di marijuana è legale.
«Noi crediamo» - ha spiegato al New York Times una portavoce di Microsoft - «che ci sarà una crescita importante. A mano a mano che prosegue la regolamentazione dell'industria, ci saranno maggiori compravendite, e pensiamo che i requisiti diventeranno più sofisticati e anche gli strumenti necessari a soddisfarli dovranno esserlo».
La strategia di Microsoft è quindi chiara: dato che le aziende che vogliono entrare nel commercio delle marijuana legale devono rispettare certi accorgimenti, il gigante di Redmond vuole essere il primo fornitore del software che permetterà loro di farlo, restando così all'interno della legalità.
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