giovedì 9 giugno 2016

Diritto alla Salute. 11 milioni di italiani rinunciano alle cure perché non hanno soldi. La ricerca Censis-Rbm.

SANITSempre più italiani rinunciano alle cure sanitarie perché non hanno soldi per affrontarle. La cifra è enorme: erano 9 milioni nel 2012 e sono diventati 11 milioni nel 2016. La maggioranza sono anziani e giovani precari.


E' quanto emerge dalla ricerca Censis-Rbm, presentata oggi in occasione del Welfare Day. Secondo la ricerca la spesa privata per la sanità - e cioè quanto devono sborsare gli italiani di tasca propria per esami e controlli - è salita a 34,5 miliardi, 3 miliardi in più rispetto alla scorsa rilevazione.

Scrive La Repubblica:
Se gli italiani spendono meno e risparmiano su molte cose, quando si tratta di cure e terapie, se se le possono permettere, preferiscono non rinunciare. L'incremento della spesa sostenuta dai cittadini è stato del 3,2% nel 2013-2015, il doppio dell'aumento di quella complessiva per i consumi delle famiglie nello stesso periodo, pari a +1,7%. La 'sanità negata' mette a rischio soprattutto le fasce più deboli della popolazione: riguarda 2,4 milioni di anziani e 2,2 milioni di millennial, la generazione nata tra la metà degli anni Ottanta e i primi anni del Duemila. Pensionati e quei giovani, spesso senza un posto di lavoro e con una vita precaria, che rinunciano a curarsi.
Spesso sono le liste di attesa a costringere a cercare una prestazione privata, oppure a far rinunciare chi vorrebbe un check-up anche urgente:
Il 72,6% delle persone che hanno dovuto scegliere la sanità privata lo ha fatto a causa delle liste d'attesa che nel servizio sanitario pubblico si allungano. Pagare per acquistare prestazioni sanitarie è ormai un gesto quotidiano: più sanità per chi può

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