sabato 28 febbraio 2015

Presentazione del libro "Gli amori infelici non finiscono mai" di Isabella Borghese - 27-02-2015

Sulla Palestina vergognosa sceneggiata alla Camera

http://contropiano.org/


Sulla Palestina vergognosa sceneggiata alla CameraPensiamo che nella storia parlamentare di questo paese – che pure ne ha viste tante – non sia mai accaduto che il governo appoggi due mozioni diverse sullo stesso argomento. Probabilmente la fregola di togliersi dalla scatole e dall’agenda la seccatura palestinese e la richiesta di riconoscimento dello Stato di Palestina, già approvata dall’assemblea plenaria delle Nazioni Unite e da diversi governi europei, ha provocato un pastrocchio senza precedenti.  In aula il governo è riuscito ad approvare due diverse mozioni: una presentata dal Pd (sul quale sono convenuti i voti di Sel e del Psi che hanno rinunciato alla propria mozione e francamente non se ne comprende l'utilità), l’altra presentata dagli alleati di governo del Ncd/Sc completamente appiattita sulla posizione israeliana. Anche la mozione del Pd, nei fatti, non riconosce lo Stato Palestinese ma si limita ad invitare al riconoscimento a patto che l’Olp riprenda i colloqui con Israele e costringa Hamas al riconoscimento dello stato israeliano. In pratica un nulla di fatto. La mozione migliore era quella del Movimento Cinque Stelle che però è stata bocciata.  Ma le curiosità, se così possiamo definirle, non sono finite qui.

Canapa, per bonificare i terreni inquinati, iniziativa in Sardegna

legalizziamolacanapa
Fonte: www.lastampa.it – Di Nicola Pinna
Può sembrare un paradosso, ma in Sardegna i terreni inquinati saranno bonificati con la cannabis. Sarà una sperimentazione e dopo le polemiche iniziali l’idea è già diventata una legge, approvata oggi dal Consiglio regionale all’interno di un articolo della finanziaria. Dalle serre clandestine si passerà a grandi coltivazioni finanziate con soldi pubblici. E – facile da immaginare – costantemente sorvegliate.
L’articolo di legge inserito nella manovra economica porta la firma dei consiglieri regionali di Sel, Partito dei sardi, Rossomori, Centro Democratico e degli indipendentisti di Irs. «È scientificamente dimostrato – ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Elisabetta Falchi – che la coltura a cannabis è ideale per le bonifiche, grazie alla sua elevata capacità nell’assorbire i materiali pesanti. Si tratta tra l’altro di un’opportunità interessante e dai numerosi risvolti positivi, ambientali ed economici».
La proposta che ipotizza l’utilizzo della cannabis per la bonifica dei terreni agricoli inquinati aveva suscitato subiti dubbi e anche molte contestazioni. La Regione, comunque, ha deciso di spendere nel progetto quasi mezzo milione di euro per sfruttare la canapa indiana per dare nuova vita alle zone della Sardegna inserite nell’elenco delle aree a rischio. Il piano, studiato dall’assessorato all’Agricoltura, avrà durata triennale e sarà affidato all’agenzia regionale all’Agris, che dovrà anche individuare i terreni da sfruttare.
La cannabis, in Italia, è ancora inserita nell’elenco delle sostanze illegali e chi la coltiva rischia fino a sette anni di carcere. I consumatori sono circa quattro milioni e mezzo, ma per la vendita (anche di piccole quantità) si rischia una condanna fino a quattro anni. Le proprietà mediche della cannabis sono note, ma al momento l’uso terapeutico è limitato ad alcune tipologie di farmaci. Prodotti quasi esclusivamente con polveri di piante coltivate all’estero. Quella che crescerà nelle campagne della Sardegna – tengono a precisare dalla Regione – avrà un basso contenuto di principio attivo Thc, ma sarà in grado di intercettare e catturare le sostanze nocive presenti nei terreni.
Di Nicola Pinna

salvini- casapound roma non ti vuole 2

Visualizza l'immagine su Twitter

salvini-casapound: roma non ti vuole 1

Visualizza l'immagine su Twitter

roma non ti vuole

Visualizza l'immagine su Twitter

28 febbraio. La piazza di Milano contro i ladri di diritti.

Partenza alle ore 14 da Largo Cairoli, conclusione del corteo in piazza della Scala. Contro i ladri di diritti, il modello Expo, il jobs act, il lavor gratuito e il razzismo. Più salario, più casa. più reddito, più diritti.

28 febbraio. La piazza di Milano contro i ladri di diritti

Landini: «Sì, voglio fare politica» Ecco la rete oltre il lavoro

il manifesto | Autore: Antonio Sciotto
«Alcuni mi dicono: ma tu così vuoi fare poli­tica! E io rispondo: sì, voglio fare poli­tica!». Que­sta frase, pro­nun­ciata all’Assemblea dei metal­mec­ca­nici di Cer­via, potrebbe sem­brare quella che tutti cer­cano: l’ammissione di Mau­ri­zio Lan­dini, final­mente. Che dirada le neb­bie della «coa­li­zione sociale», diven­tata quasi il sacro Graal della sini­stra, per but­tarsi in poli­tica. Eppure no, non ci siamo ancora. Per vin­cere le accuse di ambi­guità, il segre­ta­rio Fiom cerca allora di spie­gare l’origine della «coa­li­zione sociale», e anche il suo signi­fi­cato, con esempi di vita quo­ti­diana. Innan­zi­tutto la genesi. Dob­biamo risa­lire agli anni Set­tanta, e poi spo­starci velo­ce­mente al set­tem­bre scorso.

28 febbraio. La piazza di Roma. Mai con Salvini e i fascio/leghisti.

28 febbraio. La piazza di Roma. Mai con Salvini e i fascio/leghisti

Appuntamento per tutte e tutti alle 14.00 a Piazza Vittorio, corteo fino a Campo de' Fiori. Ripudiamo Salvini e il suo codazzo di fascio/leghisti.

Secondo le autorità di pubblica sicurezza sono più di 3000 gli agenti di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza schierati da ieri nella capitale 'per garantire l'ordine'. In realtà sembra che la principale preoccupazione della Questura e delle altre autorità di pubblica sicurezza sia impedire ogni possibile contestazione alla manifestazione convocata dalla Lega Nord in Piazza del Popolo alle 15, e alla quale parteciperanno anche Casapound, Fratelli d'Italia e altri gruppi di estrema destra. Una preoccupazione evidente fin da questa mattina presto, quando gli abitanti della zona di Piazza Vittorio, dove i "fascisti del terzo millennio" hanno tenuto uno sparuto presidio per difendere "l'italianità del quartiere" (!), hanno assistito alla blindatura delle strade. Sotto l'occhio vigile delle forze di sicurezza degli operai hanno montato delle barriere di metallo alte più di due metri a protezione in particolare della sede neofascista di Via Napoleone III. Le foto che stanno rimbalzando sui social network parlano da sole.

"No a Salvini", subito dopo il corteo a Roma un'assemblea per i beni pubblici alla "Ex Lavanderia".

L'associazione "Ex Lavanderia" oggi pomeriggio dirà il suo "No" a Salvini anche con una assemblea cittadina che si terrà nei locali del padiglione 31, ex lavanderia del S. Maria della Pietà. Un “Mai con Salvini” con tutta la Roma democratica che oggi pomeriggio comunque scenderà in piazza con il concentramento di piazza Vittorio.
 
controlacrisi.org fabrizio salvatori
"Insieme stiamo costruendo un altro modello di città, una strada di condivisione, un nuovo welfare, un nuovo modello di lavoro e cultura - si legge in un comunicato di "Ex Lavanderia", che ha aderito al corteo di oggi pomeriggio -. Lo stiamo facendo nei tanti luoghi del patrimonio pubblico e privato lasciati all’abbandono e all’incuria per creare un’occasione speculativa che arricchisce pochi ai danni di un’intera città".
Un percorso condiviso con la rete sociale DeLiberiamo Roma, con Diritto alla città e con tutti i comitati e le associazioni tematiche e municipali consapevoli che le privatizzazioni, dal patrimonio ai servizi pubblici, sono un’operazione che aggrava il già disastrato bilancio di Roma senza portare benefici ai suoi abitanti.
Questi sono i temi con i quali si tenta di aprire di nuovo la discussione con i cittadini che hanno partecipato alla Campagna “Si può fare” e hanno sottoscritto la delibera per l’uso pubblico del S. Maria della Pietà. "E con questi diciamo insieme a chi scenderà in piazza: “Mai con Salvini”, Roma è di chi condivide percorsi democratici che restituiscano la città ai suoi abitanti".

venerdì 27 febbraio 2015

Assalti Frontali - Rotta Indipendente

Welcome to Gaza

Le aziende italiane "sono nere". Scoperte irregolarità e lavoratori fantasma nel 64% dei controlli

www.controlacrisi.org

Un tasso di irregolarità superiore al 64%. Le aziende italiane “sono nere”. E guardando le ultime cifre uscite dal rapporto annuale dell’attività di vigilanza svolto da ministero del Lavoro, Inps e Inail c’è da rimanere con i capelli dritti. Risultato, quando Renzi ci propinerà numeri incredibili sulle “nuove assunzioni” sapremo da dove arriveranno. Non si tratterà di nuovi posti di lavoro ma di “riciclo” di lavoratori in nero.

I dati del rapporto dicono che nel 2014 sono state ispezionate 221.476 aziende: di queste ne sono risultate irregolari 142.132, ossia il 64,1%, tasso in linea con l'anno precedente. I lavoratori totalmente in nero sono risultati 77.387, il 42,6% dei 181.629 irregolari. Mentre i contributi ed i premi evasi nel 2014, accertati e oggetto di recupero, ammontano a 1,508 miliardi di euro, in aumento del 6,1% rispetto al 2013 (1,421 miliardi di euro). Importo che però non sarà totalmente 'introitato': in media, Š stato spiegato, il 50% viene poi effettivamente incassato.

28 febbraio- corteo- ore 14 piazza vittorio


Rai-Set. Renzi senza più la maschera

http://contropiano.org

Rai-Set. Renzi senza più la maschera
Cinquant'anni fa, nel manuale del perfetto golpista, al primo punto c'era la presa del palazzo della televisione. Una volta riuscita quella, il paese era conquistabile facilmente giostrando le truppe militari sul terreno e contando sull'assenza di informazioni "neutre", che costringeva gli oppositori a muoversi a casaccio.
Cinquant'anni dopo, gli eventuali oppositori si muovono a casaccio per decisione propria (evitateci di dover fare l'elenco delle stronzate che albergano nelle teste della sinistra radicale e/o antagonista italiana...), ma il golpisti procedono con l'identico copione. Solo che ora le televisioni sono molte, anche se quelle principali fanno capo a due soli gruppi - la Rai, di proprietà pubblica, e la Mediaset berlusconiana -, e quindi è quasi impossibile bloccare contmporaneamente tutte le redazioni in grado di diffondere notizie "dirazzanti" rispetto alle veline di regime.

La Direzione Nazionale Antimafia: cambiare la legge!

legalizziamolacanapa
Nella relazione della Dna le critiche alla legge che regolamenta in Italia le droghe leggere.
A parlarne questa volta è appunto la Direzione Nazionale Antimafia, che da anni combatte il crimine e lo spaccio di sostanze stupefacenti. Gli uomini di Franco Roberti lo scrivono nero su bianco, evidenziando «l’oggettiva inadeguatezza di ogni sforzo repressivo» contro lo spaccio e l’uso di droghe leggere. Per questo, si legge «spetterà al legislatore valutare se, in un contesto di più ampio respiro (ipotizziamo, almeno, europeo, in quanto parliamo di un mercato oramai unitario anche nel settore degli stupefacenti) sia opportuna una depenalizzazione della materia, tenendo conto del fatto che, nel bilanciamento di contrapposti interessi, si dovranno tenere presenti, da una parte, le modalità e le misure concretamente (e non astrattamente) più idonee a garantire, anche in questo ambito, il diritto alla salute dei cittadini (specie dei minori) e, dall’altra, le ricadute che la depenalizzazione avrebbe in termini di deflazione del carico giudiziario, di liberazione di risorse disponibili delle forze dell’ordine e magistratura per il contrasto di altri fenomeni criminali e, infine, di prosciugamento di un mercato che, almeno in parte, è di appannaggio di associazioni criminali agguerrite».

Video report fiera CanapaMundi 2015 Roma

Report #2 - 7 punti per ricostruire Kobane Si riunisce a Kobane l’assemblea legislativa dei tre cantoni del Rojava

assemblea legislativa dei tre cantoni del Rojava
global project
25 / 2 / 2015
Oggi è stato un giorno importante per Kobane. 
Stamane infatti nel palazzo del governo che svetta sulla città liberata ma distrutta, il primo ministro Anwey Muslim insieme con i rappresentati dei tre cantoni del Rojava si sono riuniti, per la prima volta dopo la fine della battaglia di Kobane, in una assemblea governativa per discutere della ricostruzione e del futuro della Siria. L'assemblea ha elaborato un piano programmatico in sette punti attraverso il quale si  lanciano le linee guida del lavoro da svolgere nei prossimi mesi sia all'interno di Kobane e degli altri cantoni che nei paesi che sceglieranno di dare solidarietà e supporto alla ricostruzione. 

"Gente de Roma udite udite...In piazza der Popolo se sentirà un fetore". Il 28 febbraio 2015 visto da Pasquino


controlacrisi
Er sabato de febbraio, de per se, è già abbastanza triste
er cielo è quasi sempre piombo e er freddo insiste,
e pare che anche li palazzi della Capitale
c’hanno quarcosa che assomiglia a n’ospedale.
Ma stamo a Roma e pur con un po’ de boria
se sentimo bene de vive nella storia,
dentro sta’ città ribelle e mai a sedere
al clero, alle guardie ed ar potere.

Matteo Salvini a Roma, perché è un uomo d’onore.

Matteo Salvini a Roma, perché è un uomo d’onoreSalvini è un uomo d’onore e finalmente cala su Roma. Come arriverà? Lo farà certamente in maniera padana.

Attore, autore
Un elegante membro del suo partito, Gentilini, quello che comandava di cacciare i culattoni da Treviso, diceva di volere solo i cani padani e non quelli stranieri. Chissà se aveva pensato anche dei c.i.e. per animali di origini extracomunitarie?
Dunque Salvini arriverà a cavallo di qualche arnese padano. Di automobili da quelle parti ne fanno poche, forse cavalcherà una sedia brianzola o semplicemente porterà la sua fanteria con i piedi calzati in un paio di scarpe varesotte.
Mi parlano tanto male di lui, ma io non ci credo. Io sono certo che Salvini è un uomo d’onore. Lo prendono in giro sostenendo che non è manco laureato. E che vuol dire? Chi non ha buona testa, ha buone gambe. Per esempio nel partito di Berlusconi, col quale s’è alleato a singhiozzo, di gambe buone ce ne stanno assai.
E poi altri se le comprano le lauree. Lui no. Non finge di essere un cervellone! Questo fa onore a Salvini. Perché Salvini è un uomo d’onore.

La politica al tempo dell’esecutivo.

Risultati immagini per immagini ZAGREBELSKYVIVIAMO un tempo esecutivo. “L’esecutivo” vorrebbe tutto. “Il legislativo” e “il giudiziario” dovrebbero essere nulla. Se vogliono contare qualcosa, sono d’impiccio. Il loro dovere è di adeguarsi, di allinearsi, di mettersi in riga. 

LaRepubblica di GUSTAVO ZAGREBELSKY  

L’esecutivo deve “tirare diritto” alla meta, cioè deve “fare”, deve “lavorare” (e più non domandare). Il legislativo e il giudiziario, se non “si adeguano”, costringono a rallentamenti, deviazioni, ripensamenti, fermate: cose che sarebbero normali e necessarie, nel tempo degli equilibri costituzionali; che sono invece anomalie dannose, nel tempo esecutivo.
Il tempo esecutivo è anche, e innanzitutto, un tempo in cui la politica è messa in disparte. Chi parla di politica è sospettato d’ideologia. La politica è innanzitutto discussione e scelta dei fini in comune. Il tempo esecutivo annulla il discorso sui fini e si concentra sui soli mezzi. Concentrarsi sui soli mezzi significa assumere come dato indiscutibile ciò che c’è, l’esistente, il presente. Il fine unico del momento esecutivo è la necessità che obbliga.

La resa del più forte sindacato d'Europa.

Il 28 febbraio a Milano ci sarà la prima manifestazione sindacale contro il Jobs Act dal varo dei decreti attuativi, fatta apposta nella città ove si sperimenta quella schiavitù a tempo determinato che è il lavoro gratis per Expo.



micromega di Giorgio Cremaschi
Nello stesso giorno a Roma scenderà in piazza il popolo antifascista e antirazzista per contestare il lepenismo in salsa leghista e Casapound. Una settimana fa a Torino decine di migliaia di persone hanno sfidato un tempo inclemente per ribadire il proprio sostegno al movimento No Tav.

In tutti questi appuntamenti la Cgil era ed è assente, a parte la sua piccola corrente di opposizione interna. È un dato costante di tanti momenti di lotta di questi mesi: la Cgil non vi partecipa.

Centri di accoglienza, per la Misericordie Srl un impero da Isola Capo Rizzuto a Lampedusa.


La Misericordie Srl è l'impresa sociale che gestisce il Cara di Crotone. E possiede quote dell'areoporto Sant'Anna e della polisportiva di Isola Capo Rizzuto. Ora, grazie a un appalto, entrano anche nel centro di accoglienza di Lampedusa.

L'Espresso di Raffaella Cosentino
Centri di accoglienza, per la Misericordie Srl 
un impero da Isola Capo Rizzuto a Lampedusa Da Isola Capo Rizzuto, che a dispetto del nome si trova sulla terraferma in provincia di Crotone, a una vera, importante, isola: Lampedusa. E’ il grande balzo fatto dalle Misericordie, che hanno conquistato la gestione del centro di primo soccorso e accoglienza di Contrada Imbriacola. Ne parlerà questa sera la trasmissione “Servizio Pubblico” condotta da Michele Santoro su La7, durante la puntata dedicata alla Libia e alla fuga dei profughi.

Dal vecchio al nuovo ente gestore si passa con una gara a procedura negoziata, indetta dalla prefettura di Agrigento, dalla quale nonostante numerose telefonate non siamo riusciti ad avere informazioni, a parte quelle, scarne, pubblicate sul sito dell’organo di governo. Questo tipo di appalto non prevede un bando pubblico e quindi non se ne conosce il valore economico.

È la stazione appaltante che, in deroga alle norme sugli appalti, invita solo alcuni soggetti a partecipare alla gara. Aggiudicazione definitiva il 23 settembre e affidamento “in via d’urgenza” della gestione dal primo ottobre scorso. Il Cspa lampedusano è rimasto chiuso per molti mesi nel 2014 dopo lo scandalo del video choc trasmesso dal Tg2 sulle “docce antiscabbia” praticate dal vecchio ente gestore, il consorzio Sisifo aderente a Lega Coop.

Il crowdfunding è green: arriva la prima piattaforma dedicata all'agricoltura sostenibile

Il crowdfunding è green: arriva la prima piattaforma dedicata all'agricoltura sostenibileNasce il progetto di raccolta fondi online dedicato eslusivamente alla produzione di alimenti di qualità. Si chiama Barnraiser e mira a finanziare gli "innovatori del cibo" di domani.



ARRIVA DAGLI USA e, nelle speranze degli ideatori, dovrebbe rappresentare una delle chiavi di volta per la nuova generazione di agricoltori e allevatori interessati alla produzione di alimenti eco-sostenibili e alle diverse forme di artigianato agro-alimentare. Si chiama Barnraiser ed è il primo sito di crowdfunding dedicato al finanziamento dal basso di progetti legati alla creazione di cibo di qualità. Per partecipare sono necessarie un'idea, la capacità di saperla raccontare e la volontà di "fare gruppo", condividendo esperienze in una comunità che si prefigura di cambiare il mondo a partire da uno degli aspetti base della nostra vita: l'alimentazione.

Commercio mondiale, nel Ttip legge e sovranità pubblica in mano ai privati

Commercio mondiale, nel Ttip legge e sovranità pubblica in mano ai privatiSolo grazie alle ripetute insistenze della società civile organizzata che vuole vederci chiaro cominciano oggi a trapelare alcuni iniziali e limitati elementi informativi sul cosiddetto Ttip (Transatlantic Trade and Investments Partnership, Partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti).

Giurista internazionale
E’ il caso di analizzare alcuni di questi documenti. Occorre considerare come si tratti di testi trapelati (leaked), ma non originariamente destinati alla pubblica circolazione, a conferma del clima di segretezza in cui vengono dibattute questioni che influenzeranno profondamente la vita di ciascuno di noi.
Per dirla un po’ rozzamente ma in modo efficace e abbastanza veritiero, scopo di questo trattato è liquidare completamente le potestà normative in settori di importanza strategica per consegnarne la regolamentazione (o meglio la deregolamentazione) al cosiddetto mercato, leggi le imprese, con particolare riguardo ovviamente a quelle più potenti. L’Occidente capitalistico sta insomma negoziando la fine definitiva dello spazio e dei beni pubblici e l’entrata nella fase della compiuta, completa e irreversibile privatizzazione di ogni cosa e della legittimazione totale di ogni potere privato.

Pd, Bersani: “Se ddl Boschi non cambia, non voto Italicum. Jobs act pre-anni ’70”.

Pd, Bersani: “Se ddl Boschi non cambia, non voto Italicum. Jobs act pre-anni ’70”L'ex segretario ed esponente della minoranza del Partito democratico in un'intervista ad Avvenire attacca i provvedimenti dell'esecutivo. E annuncia che non andrà all'incontro di Matteo Renzi con i parlamentari: "Non siamo i figuranti di un film". Renzi: "Polemiche ingiustificate. Noi siamo per il confronto".

Non andrà all’incontro con Matteo Renzi e se nulla cambia nelle riforme costituzionali, Pier Luigi Bersani non voterà la riforma della legge elettorale. L’ex segretario Pd, in un’intervista che uscirà su Avvenire, dà il suo aut aut al governo. “Polemiche ingiustificate”, lo liquida il presidente del Consiglio. “Noi siamo per il dialogo”. Nuovo scontro, ma la scena è sempre la stessa. La pax tra Renzi e la minoranza Pd nata con l’elezione compatta di Sergio Mattarella è solo un ricordo. E nella routine di riforme e decreti, si riaprono i vecchi fronti.
L’ultimatum viene questa volta da Bersani. “Il combinato disposto”, dice, “tra ddl Boschi e Italicum rompe l’equilibrio democratico. Se la riforma della Costituzione va avanti così io non accetterò mai di votare la legge elettorale“. La ferita che più fa soffrire l’esponente della minoranza Pd è la riforma del mercato del lavoro, approvata nei giorni scorsi nonostante le perplessità di parte del partito: “Mette il lavoratore in un rapporto di forze pre-anni ’70 e perciò si pone fuori dall’ordinamento costituzionale”.

Se questa economia uccide, che ruoli spettano alla società civile e alla politica?

Ci sono tre riflessioni illustri che mi ronzano in testa da giorni.


Portavoce Comitato per l’Expo dei Popoli
 
Giosue' De Salvo HeadshotLa prima è di papa Francesco che, a proposito della crisi ormai permanente, ha detto:
No, a un'economia dell'esclusione e della iniquità. Questa economia uccide... Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in borsa...Questo è il frutto della legge di competitività per cui il più forte ha la meglio sul più debole...È dunque necessario, se vogliamo realmente risolvere i problemi e non perderci nei sofismi, risolvere la radice di tutti i mali che è l'iniquità
La seconda è del presidente Sergio Mattarella che il 7 febbraio scorso nel suo messaggio all'Expo delle Idee ha scritto:
L'aumento delle diseguaglianze tra paesi ricchi e popolazioni povere, in costante lotta per sopravvivere alla denutrizione, rende indispensabile l'adozione di un nuovo modello di sviluppo che modifichi questa inaccettabile tendenza... Si tratta di una sfida globale che interessa l'intero pianeta e che richiede scelte politiche e azioni condivise per la gestione sostenibile delle risorse, la difesa delle biodiversità, la salvaguardia e valorizzazione dei territori, troppo spesso messi a rischio da comportamenti egoistici ed irresponsabili
La terza è di Olivier De Schutter, relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto al cibo dal 2008 al 2014, che ha concluso il suo mandato affermando:

L'IS contro i cristiani in Rojava, vescovo denuncia Francia e Usa.

Sarebbero in totale tra i 350 e i 400 i cristiani assiri rapiti negli ultimi tre giorni dalle bande dello Stato Islamico nella regione curdo-siriana di Hasakah, nel cantone di Cizre/Jazira (curdo/turco), almeno stando alle informazioni diffuse dall’archimandrita Emanuel Youkhana.

Redazione Contropiano
L'IS contro i cristiani in Rojava, vescovo denuncia Francia e UsaI cristiani, fra cui donne, bambine e anziani, sono stati rapiti in diversi villaggi situati nei pressi di Tal Tamer, nel Nord-Est della Siria, e sarebbero stati portati in zone controllate dai jihadisti. Secondo Youkhana, sarebbero già 15 i cristiani uccisi tra quelli rapiti. "Molti di loro - afferma l’archimandrita - stavano difendendo i loro villaggi e le loro famiglie". Quasi tutti gli ostaggi sarebbero tenuti prigionieri nel villaggio sunnita di Um Al-Masamier o nella città di al-Shahadi, controllata dalle bande di Al Baghdadi.
L’offensiva jihadista è scattata durante la notte tra domenica e lunedì scorsi contro i villaggi assiri disseminati lungo le sponde del fiume Khabur. Alle 4 del mattino molte centinaia di miliziani dell’Is hanno lanciato l’offensiva su un fronte largo 40 km, hanno ucciso alcune guardie assire che difendevano i villaggi e hanno incendiato scuole, case e chiese.

Messico: polizia contro insegnanti, un morto. Decine di feriti e arrestati.

A un paio di giorni dalla nona giornata globale per i desaparecidos di Ayotzinapa, la repressione è tornata a insanguinare le piazze messicane. Un maestro ucciso a causa dei forti colpi ricevuti, 136 arresti e oltre 40 feriti sono i numeri che descrivono la mano dura usata dalla polizia federale e dalla gendarmeria contro gli insegnanti dello stato del Guerrero, in questi mesi attivissimi, insieme agli studenti normalisti, all’interno del movimento di protesta che sta creando non pochi problemi ad amministrazione e classe dirigente locali e che potrebbe perfino mettere in discussione le elezioni del prossimo 7 giugno.

contropiano.org Andrea Spotti*
Messico: polizia contro insegnanti, un morto. Decine di feriti e arrestati
Ad Acapulco, martedi 24 febbraio, oltre che per i normalisti desaparecidos, gli insegnanti erano in piazza per richiedere il pagamento di due mensilità arretrate per 94 mila lavoratori, e per protestare contro gli effetti della riforma del sistema d'istruzione che precarizza drasticamente il lavoro docente. A partire dalle 9 di mattina docenti provenienti da diverse zone dello stato sono giunti al porto di Acapulco, da dove un paio d’ore più tardi è partito un corteo composto da oltre 5000 persone che  è sfilato pacificamente lungo il Boulevard de la Naciones.
Lanciata dalla Coordinadora Estatal de los Trabajadores de la Educación de Guerrero (CETEG) e dal Sindicato Único de Servidores Públicos del Estado de Guerrero (SUSPEG), la mobilitazione aveva lo scopo di sostenere dalla piazza le ragioni della delegazione di sindacalisti che si sarebbe riunita con il sottosegretario agli interni Luis Enrique Miranda, come stabilito nell’incontro tenutosi l’11 febbrario scorso.

giovedì 26 febbraio 2015

Segreto bancario, firmato l’accordo con il Liechtenstein. Effetti a partire dal 2017

www.ilfattoquotidiano.it

Segreto bancario, firmato l’accordo con il Liechtenstein. Effetti a partire dal 2017Dopo l'accordo con la Svizzera, il ministro Padoan ha firmato un'altra intesa che prevede lo scambio di informazioni sui conti bancari dei cittadini italiani nel piccolo Paese alpino. Anche in questo caso però il via liberà partirà tra due anni
Dopo l’accordo con la Svizzera, cade anche il segreto bancario con il Liechtenstein. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha firmato l’intesa con Adrian Hasler, primo ministro del piccolo Paese alpino in materia di scambio di informazioni a fini fiscali. A comunicarlo è lo stesso ministero di via XX Settembre. Un altro Paese rientrerà quindi nelle white list: come nel caso della Svizzera, i cittadini italiani che detengono ancora in maniera illegale patrimoni o attività in Liechtenstein possono farli rientrare grazie alla voluntary disclosure, cioè una procedura di regolarizzazione a condizioni più favorevoli.

L’Esercito chiede miliardi: il risveglio della forza. La Pinotti è molto contenta

http://www.ilfattoquotidiano.it/


L’Esercito chiede miliardi: il risveglio della forza. La Pinotti è molto contentaSe qualcuno pensava che i 15 miliardi per gli F-35 (più un’altra quarantina per la loro gestione nei trent’anni di prevista vita operativa), i 5,4 miliardi già ottenuti per le nuove navi della Marina e altrettanti in arrivo nei prossimi mesi fossero abbastanza, si ricreda. Anche l’esercito adesso batte cassa, e che cassa, a giudicare dai progetti faraonici che sta studiando. Se, come dicono quelli di buon senso, il buongiorno si vede dal mattino, aspettatevi una brutta giornata.
L’operazione di marketing per venderci l’ineluttabilità di un altro gigantesco piano di riarmo è iniziata alla grande, sia pure relativamente in sordina. Un convegno all’inizio di febbraio al Centro alti studi della difesa dove c’erano i grecati maximi dell’Esercito, Graziano, e della Difesa, Binelli Mantelli; la generalessa Pinotti che sta lavorando per crearsi un futuro in Finmeccanica se Renzi la dovesse mollare; l’addamsiano Guido Crosetto, riciclatosi da Berlusconi all’Aiad, la federazione delle aziende dell’armamento; e il vero dominus del tutto, l’ex sindacalista Cgil Mario Moretti, ora amministratore delegato di Finmeccanica dove viene progettata, prodotta e venduta la gran parte delle armi tricolori.

Riforma della responsabilità civile, indebolire il giudice rafforza la giustizia?

http://temi.repubblica.it/micromega-online/

di Domenico Gallo
Adesso che è stata approvata la riforma della responsabilità civile dei magistrati, ci tocca assistere ad un diluvio di banalità che fanno eco alla legge, intonate sul ritornello: chi sbaglia paga. Addirittura sul tg di Sky è stato promosso un sondaggio che propone ai telespettatori la seguente domanda: “I magistrati dovranno rispondere dei loro errori? Sei d'accordo?”.

Quello che stupisce in questo sondaggio non è che l'86% ha risposto di essere d'accordo, ma che il 14% si è espresso in disaccordo. Se si pone la domanda in questi termini il 100% degli intervistati dovrebbe rispondere sì. Non a caso in un tribunale una domanda del genere non sarebbe stata ammessa. Il codice infatti vieta di porre ai testimoni domande che tendono a suggerire la risposta.

In effetti la divulgazione della riforma sulla responsabilità civile ai magistrati, più che far conoscere al pubblico i contenuti del provvedimento, tende a trasmettere dei messaggi rassicuranti all'opinione pubblica. D'ora in poi i cittadini saranno maggiormente tutelati rispetto agli abusi dei magistrati. 
Ma è proprio vero? 

In realtà le modifiche alla disciplina della responsabilità civile dei magistrati implicano che la domanda sia rovesciata, la domanda giusta da porre ai cittadini è: indebolire il giudice, rafforza la giustizia? 

"Io, infermiere, vi racconto l’eutanasia silenziosa nei nostri ospedali"

http://temi.repubblica.it/micromega-online

di Matteo Pucciarelli, da Repubblica, 26 febbraio 2015

FIRENZE - Come possiamo definirla? "Eutanasia silenziosa". Per noi è un fatto di tutti i giorni. Lo affrontiamo con grande difficoltà, ma sicuri di fare sempre la cosa più giusta", dice Michele (lo chiameremo così). Una laurea, la specializzazione, il master, la carriera infermieristica, oggi è caposala all'ospedale Careggi di Firenze. Ha voglia di raccontare quello di cui, chissà se per pudore o se per una congiura del silenzio, nessuno parla mai. E di farlo evitando la politica, "ma con il buonsenso di chi sta in prima linea".

Premessa: Michele non è ateo, anzi, è un cattolico praticante, va a messa due volte alla settimana. Sorride di questa apparente contraddizione, "ma qui Dio non c'entra nulla. Sono un professionista, ho studiato. Se teniamo in vita artificialmente un paziente, siamo noi che ci stiamo sostituendo a Dio...".

Ogni anno, in un grande reparto come quello dove lavora Michele, medici, infermieri e operatori sanitari hanno a che fare con almeno 30-40 casi di persone sospese in una terra di mezzo dove il confine tra cosa è eutanasia e cosa no è sottilissimo. "Dal punto di vista normativo siamo obbligati a nutrire e idratare anche un vegetale. In queste condizioni un paziente può andare avanti per mesi, o anni", spiega.

Il "pacco del Nazareno", il Cavallo non difende le Torri e Il Biscione ne approfitta

www.controlacrisi.org

Mediaset vuole Rai Way e per la società delle torri tv del gruppo di viale Mazzini, portate in borsa solo tre mesi fa, mette sul piatto 1,2 miliardi. Il blitz del gruppo di Silvio Berlusconi accende la polemica politica mentre a Piazza Affari i titoli corrono. Interviene l'esecutivo e ricorda che deve rimanere in mano della Rai (oggi al 65%) almeno il 51% della controllata,ma le mire di Berlusconi sono dichiaratamente quellle di un’Opa ostile al 66%. Antitrust e Consob scendono in campo per controllare la partita che però sembra molto più ampia della semplice offerta sulle antenne Tv: in gioco c’è il controllo delle infrastrutture e della rete nazionale delle telecomunicazioni. Il futuro del sistema, infatti,è sempre di più alla proprietà fisica dei media e delle diverse piattaforme di trasmissione dei messaggi. “Per intenderci, ora che tardivamente – ma si vorrebbe agire a tappe forzate- si delinea un piano per la banda larga e ultralarga, torri e dorsali sono il vero oro nero”,s crive Vincenzo Vita sul manifesto di oggi. “Privarsene è assurdo. E’ come (s)vendere i gioielli di famiglia. Ecco perché, quando nel giugno del 2014 fu convertito in legge il decreto n.66 che all’articolo 21 permise la vendita di quote di RaiWay, si levarono voci critiche, a cominciare dalle organizzazioni sindacali”, continua.

Bollette, da 2018 stop a mercato tutelato. “Regalo alle aziende energetiche”.

Con l'addio alle tariffe fissate dall'authority, secondo le associazioni dei consumatori, i costi aumenteranno. Perché i reclami dimostrano che sul mercato libero sono ancora frequenti pratiche commerciali scorrette, pubblicità ingannevoli e lentezze nel passaggio da un operatore all'altro, con annesso rischio di doppia fatturazione.

Bollette, da 2018 stop a mercato tutelato. “Regalo alle aziende energetiche”L’abolizione del “mercato tutelato” per famiglie e piccole imprese slitta al 2018. Venerdì scorso il Consiglio dei ministri ha varato la legge sulla concorrenza fissando il nuovo termine. Le prime bozze prevedevano l’abbandono delle bollette protette nel 2015 per il gas e nel 2016 per la luce. Ma evidentemente la levata di scudi delle associazioni dei consumatori e le perplessità dell’Autorità per l’energia (Aeegsi) hanno costretto il governo a tirare il freno.
Via quindi le tariffe di riferimento fissate ogni tre mesi dall’Aeegsi che tutelano le famiglie da impennate di prezzi ed eventuali comportamenti collusivi fra gli operatori. E via l’azione calmierante dell’Acquirente unico, che consente anche ai clienti tutelati la partecipazione al mercato all’ingrosso a prezzi concorrenziali. L’Antitrust e l’Aeegsi dovranno comunque vigilare e controllare su eventuali pratiche scorrette. “Abbiamo pensato di definire lo stop al mercato di maggior tutela – ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi – ma di dare almeno tre anni di tempo per arrivare a una modifica di grande portata”. Alla fine, secondo il ministro, “il prezzo sul mercato libero sarà più vantaggioso per il consumatore finale”.
Ma cosa significa nel concreto? Le bollette saranno meno salate, come promette il governo?

Jobs act: lavoro a minuti e nero di gruppo, così si licenzia il precariato.

La nuova disciplina del lavoro (job) varata pochi giorni fa dal governo (government) e ottusamente osteggiata dai sindacati (trade unions), rappresenta per i lavoratori italiani una grande occasione di riscatto, crescita e progresso (anal intruder). Ce lo confermano, tra l’altro, i festeggiamenti di numerosi lavoratori precari sottopagati, italiani fin qui ignobilmente sfruttati che finalmente vedono una luce in fondo al tunnel, gente come Sergio Marchionne, Angelino Alfano, Maurizio Lupi e Giorgio Squinzi, titolare di un’associazione che li riunisce da anni.

Jobs act: lavoro a minuti e nero di gruppo, così si licenzia il precariato
Giornalista

Naturalmente ci vorrà qualche tempo perché la grande riforma si affermi nel Paese, un periodo di assestamento necessario a migliaia di imprenditori per accorgersi che un lavoratore venticinquenne affamato e disposto a tutto è preferibile a un lavoratore cinquantenne cresciuto dando un certo valore alla parola “diritti” (rights). Molto bene anche la legalizzazione della pratica del demansionamento (mobbing) per cui un impiegato potrà essere spostato al reparto pulizie cessi senza possibilità di ricorso, e se deciderà di licenziarsi per questo non potrà contare sul reintegro ma soltanto su un risarcimento.
Ma la più entusiasmante novità riguarda la scomparsa dei lavoratori precari, che da oggi non esistono più e sono un ricordo del passato, anche se alcune categorie di privilegiati ancora resistono ed altre se ne creeranno.

mercoledì 25 febbraio 2015

Anita Ward - Ring My Bell (World Tribute to the Funk Live 2003)

La tre giorni di Canapa Mundi

legalizziamolacanapa
Solo tre anni fa, pensare di poter visitare in Italia una Fiera dedicata alla Canapa, sembrava pura utopia, ma il coraggioso esperimento degli organizzatori di Indica Sativa Trade a Fermo nel 2013, sembra aver funzionato come un innesco di una bomba che stentava ad esplodere.
Nel 2014 sono state due le Fiere sulla Canapa, una a Fermo e l’altra a Napoli e nel 2015 il numero degli eventi sembra destinato a crescere in maniera esponenziale, infatti dopo Canapa Mundi, si sta preparando la Fiera a Catania, a cui seguirà la terza edizione di Indica Sativa Trade e di seguito l’ulteriore auspicata edizione della Fiera di Napoli …non ci fermeranno più!

#Maiconsalvini: Contestato il segretario della Lega. In contemporanea blitz all'Esquilino

Stamani duramente contestato Matteo Salvini a piazza del Campidoglio durante la conferenza stampa sul 28. In contemporanea blitz #MaiConSalvini a piazza Vittorio per lanciare, con una conferenza stampa, la manifestazione di sabato. Leggi anche i comunicati delle azioni
dinamopress
Giornata dura per Lega e Casapound a Roma, mentre la mobilitazione contro la manifestazione di Salvini sta crescendo giorno dopo giorno. Questa mattina, mentre il segretario della Lega veniva contestato in Campidoglio, oltre un centinaio tra i promotori della manifestazione ha fatto un blitz a Piazza Vittorio, a dando poi vita ad una conferenza stampa di lancio del corteo di sabato prossimo.

Appello per il supporto sanitario ai profughi di Kobanè e del Rojava

rojava

Rojava Calling

25 / 2 / 2015
La Campagna Rojava Calling, i movimenti e le associazioni, i movimenti e le associazioni coordinate nella Rete Kurdistan Italia che in questi mesi hanno messo in atto pratiche di solidarietà militante a fianco dei profughi di Kobané e del Rojava, proseguono l’intervento di supporto ai profughi ed alla resistenza del popolo kurdo.

Responsabilità civile dei magistrati, il patto del Nazareno funziona eccome. Intervento di Giovanni Russo Spena

www.controlacrisi.org

Anche sul tema "giustizia",come sul mercato del lavoro e sulle controriforme costituzionali,Renzi realizza ciò che non avevamo permesso a Berlusconi.La responsabilità civile del magistrato,che è altra cosa rispetto a quella disciplinare,è materia delicatissima,che va sottratta ad impulsi ideologici ma anche alle chiusure corporative di parte della magistratura.Andava varata una legge sobria,equilibrata. Ci troviamo dinanzi al solito accordo pattizio,indecente e pericoloso,tra NCD e PD,con gioia malcelata di FI e protesta della Associazione Nazionale dei Magistrati che,in alcune valutazioni estreme,parla di attentato alla indipendenza della magistratura e chiede di proclamare uno sciopero.Lo stesso ministro Orlando sembra preoccupato per alcuni contenuti della legge e tardivamente parla di futuri "monitoraggi"della sua attuazione.Vale,allora,la pena di accennare,qui,ad alcuni aspetti critici.La nuova legge cancella la vecchia legge Vassalli del1988,certamente poco efficace,non rispondente allo spirito del referendum e ritenuta insufficiente dalla Corte di Giustizia Europea ,che rilevava che nel nostro ordinamento mancavano le sanzioni per un'applicazione errata del diritto europeo da parte dei giudici.

Pane alla cannabis, l’idea di un fornaio: “L’ho chiamata ‘linea relax’. Tanti i benefici”.

Camillo Adorante a Guardiagele, in provincia di Chieti, ha deciso di vendere prodotti nel suo negozio fatti con la cannabis sativa. "Protegge il ricambio naturale delle cellule e rinforza il sistema immunitario".


pane 240Sforna pane alla cannabis e lo pubblicizza come “la nuova linea relax” in vendita nel suo panificio. Accade a Guardiagrele, paese in provincia di Chieti, dove il fornaio Camillo Adorante è conosciuto da tutti, e la sua idea “stupefacente” è finita sulla bocca e sulle tavole di molti. Una serie di maxi manifesti affissi per le vie del centro ne ha sicuramente aiutato la diffusione, ma il resto lo ha fatto il passaparola.
D’altra parte, i prodotti a base di cannabis proposti nel suo panificio sono i più svariati: si va dalla classica pagnotta ai panini, passando per pizzette e cornetti, fino ad arrivare ai formaggi: tutti con una leggera sfumatura verde-dorata nell’impasto. Si tratta infatti del caratteristico colore della materia prima utilizzata, la “cannabis sativa”.
Una sostanza che appartiene alla stessa famiglia della più nota e illegale (in Italia) “cannabis “indica”. Un accostamento questo, che più che provocare un danno sembra aver acceso i riflettori sulla trovata di questo fornaio-pionere, provocando stupore e curiosità. E a chi gli chiede se sia impazzito, Adorante risponde che la cannabis usata è legale. “Mi tocca spiegarlo ai clienti - dice – perché ne prendano coscienza”.
E allora, giù ad elencare gli effetti benefici di questo prodotto, scoperto ad una fiera di settore. “La cannabis sativa protegge il ricambio naturale delle cellule e rinforza il sistema immunitario”, spiega la moglie di Adorante.

6 e 7 Marzo 50 Piazze contro le mafie.

Riprendiamoci la possibilità di intervenire nei processi decisionali della nostra città contro il radicamento delle mafie, l’inquinamento del commercio, dell'economia e del terzo settore, il sistema di corruzione generalizzato, il controllo di interi pezzi di territorio, la diffusione a macchia d'olio di sale slot, i fiumi di droga che arricchiscono i clan.

libera.it
Cittadini stanchi di pagare i danni di questo sistema mafioso che sottrae miliardi di euro e servizi essenziali organizziamo proposte di cambiamento con la consapevolezza che è ormai indispensabile una ricambio delle istituzioni e delle classi dirigenti della città.
Perciò il 6 e 7 marzo a Roma stiamo organizzando “Spiazziamoli - 50 piazze per la democrazia e contro le mafie”: la più importante e partecipata manifestazione antimafia degli ultimi anni in città. Saranno 48 ore di protesta, proposte e festa per:

Biani. Privatizzazioni.


RaiWay, Berlusconi vuole anche le torri Rai. Presentata offerta da 1,22 miliardi.

La società di cui Mediaset ha il 40% punta a creare un polo nazionale da 5 mila antenne con cui entrare anche nel mercato della telefonia mobile e di internet ad alta velocità. La mossa arriva a pochi giorni dall'annuncio dell'offerta per la divisione libri di Rcs.

Mediaset punta a inglobare RaiWay per creare un grande polo nazionale dell’infrastruttura televisiva da 5mila antenne. Preziose per entrare nel mercato della telefonia mobile e della navigazione internet ad alta velocità. Per questo attraverso la Ei Towers, di cui Cologno Monzese ha venduto lo scorso anno il 25% mantenendo una quota del 40%, ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto e scambio. Mettendo sul piatto 1,22 miliardi di euro. L’operazione, deliberata martedì sera dal consiglio di amministrazione di Ei Towers, riguarda la totalità della società Rai – quotata a Piazza Affari dal novembre scorso – che controlla le torri di viale Mazzini. E prevede che ai soci del gruppo vadano 4,50 euro per azione, per il 69% – 851 milioni – n contanti e per il 31% – 374 milioni – sotto forma di azioni dell’azienda della galassia Mediaset.

La marijuana è 114 volte meno letale dell'alcool: lo studio sui rischi di mortalità pubblicato su Scientific Report.

L'alcool è pericoloso. Anzi, stando a uno studio pubblicato su Scientific Reports, inserto della rivista Nature, è la "droga" più pericolosa di tutte, la cui assunzione è connessa con un elevatissimo rischio di mortalità. Non stupisce, probabilmente. Ma a lasciare sorpresi è che, guardando il grafico realizzato dallo studio, la marijuana sarebbe di gran lunga la droga più "sicura", con un rischio di mortalità davvero basso.

 
Risultati immagini per immagini marijuanaConfrontando le dosi normalmente utilizzate dai consumatori, i ricercatori osservano il comportamento di varie droghe sull'organismo: alcool, appunto, eroina, cocaina, tabacco, ecstasy, meth e marijuana. Ovviamente nessuna di queste sostanza è immune da controindicazioni, ma guardando il grafico è possibile appurare che l'alcool sarebbe addirittura più pericoloso dell'eroina e della cocaina, per quanto riguarda il rischio di mortalità, e bene 114 volte più letale della marijuana.
Questi risultati confermano gli studi sulla sicurezza delle droghe elaborati già 10 anni fa. Ma non ne sono solo una riaffermazione. Potrebbero aiutare a spingere nella direzione della legalizzazione della marijuana, dibattito molto acceso non solo negli Stati Uniti. Ci sono, naturalmente, un certo numero di rischi connessi con l'uso della marijuana. La maggior parte di questi rischi implicano problemi di salute mentale.