Nel 2013 il reddito disponibile delle famiglie consumatrici in valori
correnti è aumentato dello 0,3%. Lo rileva l'Istat, segnando così una
piccola ripresa, parlando infatti di ''modesto aumento''.
ansa.it
Ma il potere
di acquisto delle famiglie, cioè il reddito disponibile in termini
reali, è sceso anche nel 2013, con un ribasso dell'1,1%. Così come cala
ancora la spesa per consumi finali delle famiglie consumatrici, che
registra una caduta dell'1,3% nel 2013. In ripresa invece la propensione
al risparmio che lo scorso anno è stata pari al 9,8%, in recupero di
1,4 punti percentuali rispetto al 2012. Il livello del potere d'acquisto
complessivo delle famiglie nel 2013, risulta dalle serie Istat il più
basso dal 1995. E' un valore, espresso in termini reali, riferito al
totale delle risorse delle famiglie (non è una media per nucleo). Da
allora ovviamente il Paese ha attraversato tanti cambiamenti, come
l'euro.
Deficit/Pil al 2,8% al netto dei derivati - Il
rapporto decficit-Pil nel 2013 si è attestato al 3%, dato valido ai fini
dei parametri Ue per le procedure su deficit eccessivo. Lo conferma
l'Istat, spiegando che senza le operazioni sui derivati il rapporto è
stato pari al 2,8%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali sul
2012. L'impatto delle operazioni di swap sul deficit nel 2013 è stato
pari a 0,2 punti percentuali. Corrispondenti a 3,2 miliardi di euro, in
aumento a confronto con il 2012 di 1,3 miliardi (allora l'incidenza si
era fermata a 1,9 mld).
Nel quarto trimestre 2013 l'indebitamento netto delle amministrazioni
pubbliche in rapporto al Pil (dati grezzi) è stato pari all'1,1%,
risultando inferiore di 0,4 punti percentuali rispetto a quello del
corrispondente trimestre del 2012, spiega sempre l'Istat. Guardando al
saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi), negli
ultimi tre mesi dell'anno è risultato positivo e pari a 16.765 milioni
di euro. L'incidenza dell'avanzo sul Pil è stata del 4,1%, inferiore di
0,1 punti rispetto a quella registrata nel quarto trimestre del 2012. Il
saldo corrente nel quarto trimestre 2013 è stato positivo e pari a
5.003 milioni di euro (9.153 milioni nel corrispondente trimestre
dell'anno precedente), con un'incidenza sul Pil dell'1,2%.
Tasse al 51,5% nell'ultimo trimestre 2013 - La
pressione fiscale nel quarto trimestre del 2013 è stata pari al 51,5%,
in calo di 0,3 punti rispetto allo stesso periodo del 2012. La media
annua per il 2013 si conferma invece al 43,8%. Lo rileva l'Istat,
ricordando come la pressione sia 'fisiologicamente' più alta negli
ultimi tre mesi dell'anno, periodo in cui si concentrano i pagamenti.
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lunedì 7 aprile 2014
Istat, giù potere d'acquisto e crolla la spesa, -1,3% nel 2013 Tasse in calo di 0,3 punti a 51,5%. Media 2013 confermata a 43,8%
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