domenica 20 aprile 2014

Gianni Minà Il Gabo che conosco.

Se ne è andato da questo mondo Gabriel García Márquez, probabilmente il più prestigioso scrittore del XX secolo.
Aveva praticamente imposto, nella letteratura del nostro tempo, un nuovo stile e un nuovo modo di raccontare.

INTERNAZIONALE  Gianni Minà
Questo stile ha avuto molti adepti e ha imposto la letteratura latinoamericana nel mercato della cultura.
Era un uomo schietto e ironico che ho avuto la fortuna di frequentare e con il quale ho condiviso sogni ed emozioni.
E’ stato leale fino all’ultimo con la rivoluzione cubana conscio, quando lo sottolineava con ironia, che un sistema, quello dell’economia neoliberale, non può insegnare niente a nessuno, nemmeno ai comunisti, se continua ad essere una fabbrica di repressione e dolore per gli esseri umani.
In questo Gabo fu esplicito pur non avendo mai sposato ideologie, a differenza di Vargas Llosa che è stato, dopo una gioventù comunista, sempre connivente con il sistema capitalista e inguaribilmente geloso di un amico di gioventù, García Márquez, che, ai suoi occhi, aveva commesso il peccato di vincere il Nobel 30 anni prima di lui.

Pensate che per questa scelta controcorrente di non condividere la linea dei potenti, anche oggi, in cui si dovrebbe solo ricordare con commozione i suoi racconti, la sua prosa innovativa, i suoi inarrivabili inizi di capitolo, c’è stato chi, invece di ricordare il miracolo di romanzi irripetibili come Cent’anni di solitudine, L’autunno del patriarca, Cronaca di una morte annunciata, L’amore ai tempi del colera, Il generale nel suo labirinto e tanti altri, ci ha tenuto a sottolineare criticamente che era stato “inguaribilmente castrista” e i capolavori che aveva scritto non lo salvavano dal fuoco dell’inferno.
Per molti è ancora insopportabile il riscatto dell’America Latina nato, pur fra tanti errori, proprio con la rivoluzione cubana e prosperato ultimamente con Lula, Chavez, Evo Morales, Correa e grazie all’inattesa unità latinoamericana.
Questo che segue è dunque il Gabo che conosco io, che ci manca, ma non ci abbandona e non ci abbandonerà.

Nessun commento:

Posta un commento