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Sul Fatto Quotidiano del 29 settembre un certo Tiziano Fusella stila un elenco di nomi da additare alla pubblica gogna per il semplice fatto di aver speso parole e forze nel sostenere il No al referendum sul taglio del numero dei parlamentari dello scorso 20-21 settembre. Fra questi nomi compare anche quello del giurista e psicoterapeuta Mauro Scardovelli che su Byoblu24 gli risponde. Vi proponiamo qui la risposta integrale di Mauro Scardovelli a Tiziano Fusella:
La risposta di Mauro Scardovelli al Fatto Quotidiano
“Questo articolo si accorge che esistiamo. Il giornalista Tiziano Fusella almeno a me tratta in modo gentile, dice che ho delle teorie, tra le quali appunto quella del ritorno alla moneta sovrana per risolvere il debito pubblico, l’acquisto di Btp. Sta dicendo quello che io sostengo: in effetti ritengo che la Costituzione vada applicata. Lui dice: “applicata la Costituzione non meglio precisata…”, ma evidentemente non ha guardato a fondo i nostri video, perché invece lo spieghiamo abbastanza bene. L’unico rilievo che avrei da fare è che quando cita i commenti al mio invito al No al referendum, cita solo i commenti negativi, che ci sono ovviamente sempre ma sono pochissimi. E quindi in questo forse c’è una scorrettezza. Io quello che farei è che inviterei Tiziano Fusella a fare un’intervista a me, a farci un’intervista reciproca, perché ho l’impressione che magari è semplicemente una persona disinformata e che quindi dice delle cose che non conosce e quindi forse gli farebbe bene avere un confronto.
Poi essere accomunato a Byoblu e a Bagnai per me è un onore, non è una cosa negativa. Cioè se sono in una banda in cui c’è Byoblu, Claudio Messora – il miglior blogger, giornalista che abbiamo in Italia – Alberto Bagnai, da cui ho imparato gran parte dell’economia, mi sembra di essere in ottima compagnia. Effettivamente siamo la banda del No ai traditori della Costituzione italiana. Fa parte di questa brutta banda anche Paolo Maddalena, che è Presidente emerito della Corte costituzionale e quindi siamo un gruppo in cui mi trovo bene.
Francamente non capisco come si fa a sostenere che bisogna tagliare il numero dei parlamentari e che questo è un problema del popolo italiano adesso. Ma è l’ultimo dei problemi del popolo italiano, perché dal punto di vista del costo della politica è irrisorio. Il costo della politica sono le cattive decisioni. Le cattive decisioni nascono dal fatto che noi siamo in una gabbia finanziaria, per cui i nostri governi non sono liberi di decidere. Questo è un grande problema. Preoccuparsi del numero dei parlamentari adesso è veramente irrisorio. Poi comunque sono gli unici che vengono da noi eletti e quindi tagliare il numero dei parlamentari può voler dire che ci sarà un numero di parlamentari più ristretto e questo numero più ristretto è più facilmente corrompibile da chi vuole governare al posto degli elettori”.
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