lunedì 26 ottobre 2020

Mappare, studiare e rafforzare il mutualismo per contrastare la crisi.

 “La pienezza del vuoto" è il titolo del progetto presentato lo scorso 16 ottobre da Forum Disuguaglianze Diversità, Gran Sasso Science Institute e Rete Numeri Pari. L'obiettivo: rafforzare la consapevolezza, la qualità e la robustezza delle esperienze di mutualismo già in corso nel nostro paese e diffondere le pratiche come strumento di coesione sociale e territoriale in altre aree. 

 

micromega Margherita Grazioli, Elisa Sermarini e Silvia Vaccaro*

La cooperazione, la solidarietà, il rapporto tra le persone, l’impegno a costruire un dialogo sociale sono tratti caratteristici della nostra storia, nonché una cifra distintiva del nostro presente. La capacità di mettere a sistema esperienze, competenze e rapporti di solidarietà per produrre prassi durevoli e orientate al bene collettivo è coagulata nella parola mutualismo.

In diversi contesti socioeconomici e geografici, tuttavia, la percezione (e prassi) del mutualismo assume forme territorialmente diffuse e radicalmente diverse tra loro, a seconda delle diverse articolazioni della disuguaglianza e della sofferenza sociale, in crescita da ben prima della crisi economica del 2008, come effetto del cumularsi di politiche improprie. In particolare, non è stata contrastata la divaricazione dei redditi e delle ricchezze, garantito l’accesso a servizi essenziali di qualità e la possibilità dei cittadini di vedere realizzate le proprie capacità.

In questo quadro condizionato da politiche di austerità e crisi – economiche, sociali, ambientali ed ecologiche – sempre più frequenti e pressanti, vecchie e nuove soggettività sono diventate “formicolio sociale”, accanto a un ruolo crescente di tutte le forme di cittadinanza attiva, mettendo in campo azioni concrete per rispondere ai bisogni primari, partendo dall’esigenza di contrastare la povertà, le tensioni sociali e la crescita del potere delle mafie.

Nel farlo, queste realtà hanno fatto i conti non solo con un quadro storico profondamente mutato, ma anche con la necessità di aggiornare gli strumenti di organizzazione sociale, politica e del lavoro del Novecento alle nuove richieste ed esigenze che in modo sempre più pressante emergono da settori sociali differenti: migranti, working poor, attivisti per la giustizia ambientale, giovani, solo per citarne alcuni.

Durante il lockdown queste realtà hanno rappresentato dei luoghi di riferimento per le comunità territoriali, fornendo beni di prima necessità, sostegno psicologico e legale ma anche un tessuto rivendicativo comune per sollecitare le istituzioni a raccogliere la richiesta e il grido di allarme per nuove politiche economiche, sociali e ambientali che provengono da chi lavora quotidianamente con, e per, le migliaia di persone che già erano state colpite duramente dalla precedente crisi economica, e per le quali l’impatto della pandemia rischia di spalancare il baratro della povertà e della marginalità sociali. Molte di queste esperienze hanno trovato una casa comune nella Rete dei Numeri Pari, che, entro la propria “geografia della speranza”, raccoglie centinaia di realtà sociali dislocate in tutto il Paese.

La ricerca

Qual è dunque il tessuto connettivo che unisce le cooperative che si occupano di produzione e accesso al cibo o di cultura in aree urbane e interne e movimenti sociali e presidi antimafia? Quali sono le condizioni relazionali che hanno reso possibili tali esperienze, e quelle che potrebbero consentirne l’estensione ad altri contesti? Come le politiche pubbliche potrebbero tenerle presenti nel costruire uno sviluppo orientato alla giustizia sociale e ambientale? E soprattutto, quale è la mappa analitica del mutualismo che emerge da questa pluralità? Quali ne sono le fondamenta?

Da queste domande nasce la ricerca sul campo presentata durante il Festival della Partecipazione lo scorso 16 ottobre, “La pienezza del vuoto. Studio e analisi delle pratiche di mutualismo solidale della Rete dei Numeri Pari”, sviluppata dall’incontro fra Rete dei Numeri Pari, Forum Disuguaglianze Diversità e Gran Sasso Science Institute. Un’alleanza tra tre attori che nasce nel solco di un impegno sistematico e forte del GSSI per l’impatto sociale dell’università, del ForumDD come punto di incontro fra i saperi della cittadinanza attiva e della ricerca uniti per promuovere la giustizia sociale, e della Rete dei Numeri Pari come collettore di centinaia di realtà innovative, troppe volte fuori dai radar della divulgazione scientifica e del dibattito pubblico. Tra queste realtà ne sono state selezionate 112 in base a una stratificazione per territori e per settore di attività per essere poi coinvolte in una ricerca partecipata. I loro campi d’azione sono quattro: lavoro; produzione e accesso al cibo; servizi fondamentali; cultura e partecipazione. Le interviste sul campo saranno condotte da un team di rilevazione composto da ricercatrici del Gran Sasso Science Institute e da operatori e operatrici del terzo settore, che, metteranno a sistema le proprie conoscenze e sensibilità per una ricerca ad alto impatto sociale e scientifico.

L’obiettivo

Attraverso le interviste sul campo con ognuna delle realtà coinvolte nella ricerca si cercherà di indagare il grado di consapevolezza, la qualità e la robustezza delle esperienze di mutualismo che compongono la Rete dei Numeri Pari, nonché la loro capacità di diffondere le pratiche come strumento di coesione sociale e territoriale in altre aree. Questo permetterà di indagare non solo come sia percepito e praticato il mutualismo dentro i territori, ma quale sia il suo ruolo, e l’efficacia come risposta all’aumento delle disuguaglianze, economiche, sociali e di riconoscimento, della povertà e dell’esclusione sociale, nonché come argine alla penetrazione della criminalità organizzata nei territori. Soprattutto, sarà l’occasione per comprendere in che modo queste realtà hanno ridefinito attraverso le proprie attività forme di democrazia più efficaci e nuovi concetti di cittadinanza. Sarà anche un modo per individuare la strada per consolidare e dare sistematicità a queste esperienze e per indicare alle politiche pubbliche le azioni da compiere per eliminare gli ostacoli che le frenano.

Questo, dunque, è un progetto la cui disseminazione non è rivolta agli addetti ai lavori, ma che ha l’obiettivo di far conoscere una realtà tanto importante quanto sotto-investigata agli attori sociali nei territori, alla comunità scientifica e ai decisori politici. A questo scopo, il work in progress della ricerca sarà affiancato da seminari, incontri pubblici, attività di capacity building e dalla redazione di un diario di bordo che renderanno fruibili in modo diffuso i contenuti emersi, favoriranno l’incontro tra i soggetti coinvolti e prepareranno la pubblicazione del rapporto finale, prevista per l’inizio del 2022.

* Margherita Grazioli, ricercatrice presso l’Area di Scienze Sociali del Gran Sasso Science Institute
Elisa Sermarini, responsabile comunicazione Rete dei Numeri Pari
Silvia Vaccaro, responsabile comunicazione Forum Disuguaglianze e Diversità


(23 ottobre 2020)

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