martedì 27 ottobre 2020

12 anni di tentata pandemia

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Potrebbe sembrare stravagante domandarsi da quando tempo è cominciata la pandemia perche la risposta la conosciamo sulla nostra pelle: a febbraio  – marzo di quest’anno. Eppure si tratta di un errore: essa è cominciata 12 fa, nel 2008 quando l’Oms cambiò i criteri e la definizione di pandemia che da malattia infettiva con alti tassi di mortalità diffusa in tutto il mondo divenne semplicemente una malattia ampiamente diffusa, ma senza alcun riferimento alla gravità così che qualsiasi disturbo, raffreddore compreso, poteva rientrare nella definizione purché fosse abbastanza diffuso. Non si sa come e perché si sia arrivati a questo radicale cambiamento concettuale che di fatto lasciava libera l’Oms e soprattutto i suoi i suoi principali finanziatori che erano le multinazionali del farmaco (la fondazione Gates si è infilata qualche anno dopo nel grande affare), di dichiarare pandemie senza alcun preciso criterio se non quello dei profitti da farmaci, ma sta di fatto che pochi mesi dopo questa rivoluzione in qualche modo privatistica della sanità mondiale venne dichiarata senza alcuna regione scientifica di qualche consistenza la pandemia per l’influenza suina che avrebbe potuto provocare anche un centinaio di milioni di morti,  secondo le allarmistiche previsioni fatte trapelare in via riservata ai governi e solo successivamente sparate sui media. Furono acquistate oltre centinaia di milioni di dosi di vaccino ( circa venti milioni solo in Italia) che dovettero essere smaltite quando la “suina” di rivelò una normale influenza. Ma intanto la fretta di difendere i bambini con la vaccinazione pare abbia provocato 700 casi di narcolessia, non certo una tesi ardita e antiscientifica  come direbbe qualche idiota in turno di guardia al sacro altare del culto vaccinale, ma qualcosa di provato dalle ricerche e che ha prodotto sentenze di risarcimento nei tribunali.

Ora spostiamoci e andiamo in Germania dove ad alimentare la paura della suina fu principalmente tale Christian Heinrich Maria Drosten, dell’istituto di virologia dell’università di Bonn, che prevedeva centinaia di migliaia di morti e che avrebbe provocato l’adozione  misure di misure drastiche di contenimento se non fosse stato per Wolfgang Wodarg, medico e parlamentare dell’Spd che chiese un dibattito di emergenza al Bundestag e un’indagine su presunte influenze indebite esercitate dalle aziende farmaceutiche sulla campagna globale dell’Oms contro l’ influenza H1N1 (il virus della suina appunto) . Bastò questo, allora, per mettere precocemente fine al terrorismo sanitario e per arginare la bufala, cosa che oggi non sarebbe più possibile vista la drammatica subalternità delle istituzioni democratiche ai poteri economici. Lo stato federale perse cifre enormi in questa vicenda e tuttavia oggi Christian  Drosten, nel frattempo passato alla Charitè di Berlino, è stato di fatto l’unico esperto ascoltato dal Bundestag in relazione all’epidemia di Covid, insomma proprio la persona le cui previsioni di strage si erano rivelate catastroficamente false 12 anni prima. In realtà Drosten era stato chiamato in partita qualche mese prima, nel maggio del 2019, quando la Cdu, su stimolo  di importanti attori dell’industria farmaceutica e dell’industria tecnologica organizzò un convegno sulla salute globale. C’erano Angela Merkel, il professor Drosten, il professor Wieler, che nonostante sia solo un veterinario dirige la massima istituzione della sanità tedesca, ovvero il Robert Koch Institut, c’era anche il signor Tedros, direttore generale dell’Oms in possesso di una prestigiosa laurea in biologia presso l’Università dell’Asmara, oggi scomparsa, fondata inizialmente dalle suore comboniane, ma mai realmente decollata e sempre in mezzo a difficoltà finanziarie e guerre, in pratica inesistente, ma c’era anche , indovinate un po’, la fondazione di Bill e Melinda Gates oltre alla Wellcome trust, altra gigantesca fondazione che si occupa di salute e di farmaci. Li per l’appunto si parlò di pandemia da coronavirus e delle misure da prendere. 

E fosse solo questo. C’è anche il  cosiddetto “Panic Paper”, scritto dal Dipartimento degli Interni tedesco e filtrato solo grazie a un impiegato che non è stato al gioco. Il suo contenuto riservato mostra senza ombra di dubbio che, in effetti, la popolazione è stata deliberatamente spinta al panico dai politici e dai media mainstream, un vero capolavoro di espressionismo, un testo da gabinetto del dottor Caligari in cui si dice persino che i bambini devono “sentirsi responsabili per l’orrenda morte procurata ai genitori e ai nonni qualora non seguano le regole del coronavirus”. Ma vedete alla fine il marcio viene sempre fuori e quindi abbiamo anche un marcio scientifico perché il professor Drosten è anche quello che ha messo a punto, sulla base di informazioni sommarie e generiche sulla struttura virale rapportata a quella della Sars 1, il test Pcr poi adottato dall’Oms  e che anche se non è utilizzato in maniera banditesca come in Italia, con cicli di amplificazione assolutamente fuori scala, è comunque lo strumento principe per modulare a piacere i livelli di infezione potendo rivelare tracce non del solo Sars cov 2, ma di innumerevoli altri virus. E chi lo dice? Naturalmente lo stesso Drosten il quale in un’intervista del 2014 , al tempo della Mers ammetteva che “molte persone sane e non infettive  possono risultare positiveSe, per esempio, un agente patogeno corre sulla mucosa nasale di un’infermiera per un giorno o giù di lì senza che lei si ammali o si accorga di nulla, diventa però improvvisamente un caso di Mers. Ciò potrebbe anche spiegare l’esplosione del numero di casi in Arabia Saudita. Inoltre, i media hanno trasformato questo in una narrazione sensazionalistica e incredibile “.

Adesso è quello che quida il sensazionalismo incredibile del Covid. Ha dimenticato ciò che ha scritto o lo sta deliberatamente nascondendo perché questa è un’opportunità di business molto redditizia per l’industria farmaceutica nel suo complesso? Persino uno dei suoi collaboratori più stretti, coautore di parecchi articoli, Alford Lund non sa spiegarsi come possa instaurarsi l’amnesia della ragione. Ma forse ce lo può spiegare ampiamente un articolo del settembre scorso scritto da  Mike Yeadon , ex Vicepresidente e Chief Science Officer di Pfizer, e da altri noti scienziati:“ Stiamo basando la politica di limitazione dei diritti fondamentali, presumibilmente su dati e ipotesi completamente sbagliati sul coronavirus. Se non fosse per i risultati dei test che vengono costantemente riportati dai media, la pandemia sarebbe finita perché non è successo davvero nulla. Certo, ci sono alcuni gravi casi individuali di malattia, ma ce ne sono anche in ogni epidemia di influenza. Ci sono almeno quattro coronavirus che sono endemici e causano alcuni dei comuni raffreddori che sperimentiamo, specialmente in inverno. Hanno tutti una sorprendente somiglianza di sequenza con il Sars cov 2 e, poiché il sistema immunitario umano riconosce la somiglianza con il virus scoperto di recente, un’immunità dei linfociti T esiste da tempo a questo riguardo. “.

E’ quella che si chiama immunità di gregge, negata all’inizio, ma adesso ammessa persino dai sacerdoti del virus. Del resto sono risultati positivi al test Pcr, tanto per sottolinearle la validità anche le ali di pollo, la papaya oltre che capre, pecore e persino una tigre.Un avvocato tedesco, Reiner Fuellmich che lavora sia in Germania che in California, uno dei legali che ha  preso parte alle cause per le operazioni fraudolente della Deutsche Bank dice che ci sono gli estremi per un’accusa di frode dal momento che i signori Drosten, Wieler e Tedros dell’Oms sapevano tutti che i test Pcr non possono fornire alcuna informazione sulle infezioni, ma hanno affermato più e più volte in pubblico il contrario. Egli fa intendere che si stanno cominciando a preparare azioni collettive per il risarcimento dei danni procurati da misure del tutto ingiustificate sulla base di test inadatti alla diagnosi.

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