Malgrado la censura mass-mediatica, numerosi e trasversali sono i ringraziamenti che gli italiani dirigono a Cuba per l’importante aiuto contro la pandemia causata dal nuovo Coronavirus.
I legami tra Cuba e l’Italia sono tanti ed
importanti. Numerose sono le impronte italiane nella maggiore Isola dei
Caraibi, sia nella cultura, che nell’architettura ed altre discipline.
A fine Ottocento, giovani di questo grande paese europeo si sono
arruolati per difendere Cuba dal colonialismo spagnolo; a L’Avana, nel
1923, nacque un grande scrittore e partigiano, Italo Calvino,
intellettuale di grande impegno politico, civile e culturale, che è
stato uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento.
Un altro fatto che ci unisce è la partecipazione del
partigiano e rivoluzionario italiano Gino Doné, l’unico europeo a
farlo, nella lotta per sconfiggere il tiranno Fulgencio Batista che
aveva portato Cuba alla fame, alla miseria e allo più bieco
sfruttamento sociale; contesto che è cambiato grazie alla vittoria
della Rivoluzione Cubana del 1959.
Tutti questi esempi ed altri che adesso mi scappano
alla memoria ingrossano la storia culturale e di fratellanza, anche di
circostanza fortuita, che per tanti anni segnano ambedue i popoli,
cominciando dall’arrivo di Cristoforo Colombo sulle rive della parte
orientale di Cuba nel 1492.
Ora è Cuba a portare la sua solidarietà, e l’Italia
ringrazia. Con le due brigate di medici, infermieri ed epidemiologi,
una a Crema e una a Torino, sono venticinque le Brigate Henry Reeve
dislocate in giro per il mondo a supporto del personale sanitario e
aiuto alla gente del posto in questa grave emergenza sanitaria.
“L'impegno dei medici cubani è di rimanere in Italia fino a quando le
autorità sanitarie riterranno necessario il loro contributo”, hanno
sottolineato i capi brigata, i dottori Carlos Ricardo Pérez Díaz e Julio Guerra Izquierdo, che si trovano a Crema e a Torino, rispettivamente.
E la generosità di Cuba è stata sottolineata da
numerose forze politico-sociali. Per la regione Lombardia, il
presidente Attilio Fontana ha rinnovato i ringraziamenti speciali
provenienti da tutte le autorità e dai lombardi per Cuba, la prima
nazione a raccogliere l'appello per l'invio di personale sanitario, che
ha attraversato l’oceano per offrire aiuto solidale agli abitanti
della zona più colpitadal Covid-19.
Nell’incontro con l’Ambasciatore di Cuba in Italia José Carlos Rodríguez Ruíz
per un aggiornamento sull'esperienza della brigata medica Henry Reeve,
Fontana ha sottolineato che la presenza di medici cubani è stata un
“sostegno importante” e la loro professionalità “fonte di grande
stima”. Il diplomatico si è manifestato molto orgoglioso per il lavoro
che stanno svolgendo i cooperanti cubani nell'ospedale da campo di
Crema e ha raccontato diversi momenti di grande e spontanea gratitudine
dimostrata loro dai cremaschi da quando sono giunti in Lombardia il 22
marzo scorso.
A Crema, l'Ambasciatore si è anche intrattenuto con
il Segretario del Circolo dell’Associazione Nazionale di Amicizia
Italia-Cuba (ANAIC) di Cremona ed i promotori del circolo ANAIC che si
sta costituendo a Crema, ripercorrendo insieme ai numerosi presenti gli
avvenimento che hanno portato all'arrivo della Brigata medica cubana
in Italia a Crema e successivamente anche a Torino il 13 aprile. Ha
inoltre sottolineato come sia importante il compito dell’ANAIC,
invitandoci a proseguire con l'impegno di sempre il lavoro di
informazione, riportando la verità dei fatti, della solidarietà internazionale
e l’umanità che contraddistingue in particolare la sanità cubana,
universale e gratuita sia per il proprio popolo che per tutto il resto
della popolazione mondiale.
“Nel momento del bisogno, ha aggiunto Rodríguez Ruíz, il
personale sanitario della Brigada Henry Reeve, nata nel 2005 per
volontà del Comandante Fidel Castro, si è reso disponibile, come per
tutte le precedenti missioni nel mondo, a lasciare i propri affetti
familiari a Cuba per aiutare un altro popolo senza pregiudizi o
distinzione di credo, nella convinzione che “Patria è umanità”, valore
che fa parte di ogni cubano secondo l’insegnamento dell’Eroe Nazionale
di Cuba, José Martí”.
L’Ambasciatore, il presidente dell’Agenzia
Interscambio culturale ed economico con Cuba e i membri della direzione
nazionale dell’ANAIC hanno anche partecipato a due web-assemblee
promosse dai circoli del Partito della Rifondazione Comunista di Padova
e Torino dal titolo: “La sanità a Cuba, un'altra storia” e “Patria è
umanità”. Tutti si sono trovati d’accordo nel sottolineare che i
servizi sanitari cubani sono di livello mondiale, nonostante il
vergognoso blocco commerciale, economico e finanziario degli Stati Uniti contro Cuba che, in vigore da quasi sessant’anni, costituisce un vero e proprio crimine contro l'umanità.
Irma Dioli, presidente
dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba, ha riferito che
ovunque siano presenti medici, infermieri e scienziati cubani, portano
la loro solidarietà concreta e la loro eccellenza sanitaria al servizio
di chi ne ha bisogno. Settemila persone hanno raggiunto lo streaming
che è stato visibile sulla pagina nazionale del Prc, e su quella locale
di Treviso e veneta.
La Dottoressa Marta Ayala Ávila, vice-direttrice generale del Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologia
(CIGB), collegata via internet, ha spiegato come la scienza cubana è
al servizio della medicina senza trarre nessun profitto. In questo
senso ha commentato l’efficacia di numerosi vaccini e medicinali omeopatici messi a disposizione del popolo gratuitamente, tra cui il PrevengHo-Vir e l’interferone cubano Alpha 2B (commercializzato come Heberon Alfa R), richiesto già da 80 paesi.
A suffragare le parole della Dottoressa Ayala Ávila,
il medico psichiatra Giordano Padovan (Prc) che lavora nei carceri
italiane ha sottolineato la robustezza del sistema sanitario cubano
basato sul prevenire per curare, senza nessun tipo di
vantaggio; un sistema che non sottomette le ricerche scientifiche ai
bisogni dell’industria farmaceutica. La salute non può essere una merce,
e Cuba ha capito come fare della sanità un diritto, non un mercato, ha
segnalato – tra gli argomenti – Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale
del Prc.
Tra i commenti dei partecipanti all’assemblea
risaltano quelli sui criteri utilizzati dal sistema sanitario cubano
nella battaglia contro il Covid-19, sintetizzati da Paolo Ferrero,
vice-presidente di Sinistra Europea, che ha spiegato che i tre filoni
fondamentali sono: la diffusione capillare dell'assistenza a livello
comunitario, la prevenzione e, soprattutto, la diagnosi precoce. Si è
anche ragionato sull’arma vincente dei cubani che ottimizzano al
massimo le poche risorse che il criminale blocco americano gli lascia:
il 90% dei loro sforzi è rivolto a prevenire le malattie. Questa è la
loro forza. E non è poco.
Un riflessione finale dei relatori nei due streaming è stata far comprendere come un piccolo paese con pochi mezzi abbia ottenuto risultati così importanti,
non solo al servizio della difesa della salute della sua propria
gente, ma anche di altre popolazioni. E il dovere di rilanciare la
campagna contro l’inasprimento del bloqueo statunitense che durante questa pandemia sta impedendo l’arrivo a Cuba di materiale sanitario.
I crimini contro l'umanità sono una particolare
peculiarità degli USA, ma è la complicità e il silenzio degli altri che
vanno doppiamente denunciati e condannati: nella sanità, ma anche
sull'attentato del 30 aprile all'Ambasciata di Cuba a Washington.
Grazie compagni di tutta l’Italia e grazie a tutti
gli intervenuti che hanno dimostrato riconoscenza e solidarietà verso
Cuba e il suo popolo!
10/05/2020 | Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte.
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