venerdì 29 maggio 2020

Il saccheggio.

In piazza negli Stati uniti, a colpire la proprietà privata, ci sono persone indignate per l'omicidio di un nero da parte di un ufficiale di polizia bianco. Ecco perché di fronte a una rivolta antirazzista dovremmo evitare di esprimerci come il «moderato bianco» descritto da Martin Luther King.


All’indomani dell’omicidio di George Floyd da parte di un agente di polizia di Minneapolis, alcuni media hanno posto domande cruciali che meritano di essere approfondite.

Dovremmo condannare i saccheggi?

Sì, bisogna condannare il saccheggio del Sud del mondo da parte delle forze armate occidentali e delle multinazionali.
Dovremmo temere la terrificante possibilità che il vaccino Covid-19 venga blindato, privatizzato e venduto a scopo di lucro; e il conseguente saccheggio ai danni di paesi poveri e persone prive di copertura sanitaria che ne deriverebbe.
Dovremmo combattere contro il saccheggio dei bilanci dei paesi poveri da debiti odiosi e programmi di aggiustamento strutturale che vengono elaborati e imposti dalle istituzioni internazionali in questo preciso istante.

Ma non dovremmo preoccuparci anche di altri tipi di saccheggi?

Bisognerebbe essere dei mostri senza cuore per non preoccuparsi del saccheggio delle case e degli edifici da parte degli avvoltoi capitalisti. Dovremmo organizzarci contro l’imminente ondata di sfratti che precipiterà nelle nostre comunità non appena i tribunali riapriranno.
E dovremmo combattere contro il furto di case e scuole stabili; la distruzione inutile della vita a causa del fatto che le persone debbano procurarsi del cibo prima di pensare all’affitto.
Ci preoccupiamo che intere comunità della working class saranno gentrificate, i loro edifici sostituiti con alloggi per famiglie più ricche e più bianche, che ingrassano il bottino del proprietario.
Dovremmo essere indignati per il fatto che la polizia stia saccheggiando gli accampamenti dei senzatetto e dobbiamo chiedere che i senzatetto non vengano allontanati da case e stanze libere e sicure.

Non dovremmo preoccuparci del vero saccheggio?!?

Ovviamente! La speculazione finanziaria sta per guadagnare una fortuna dal fallimento delle imprese in tutto il paese.
Licenziando e attaccando le pensioni, scapperanno con la borsa.
Ci preoccupiamo del tentativo di saccheggiare il servizio postale degli Stati Uniti, ad esempio, distruggendo innumerevoli lavori tutelati e un servizio pubblico essenziale al fine di smantellare un’istituzione di proprietà pubblica e trasformarla in un’impresa privata per generare profitto.
Siamo oltraggiati dal saccheggio in corso dei programmi di welfare delle amministrazioni statali e del paese da parte di un Partito repubblicano che desidera vederli distrutti e una leadership democratica della camera la cui soluzione a questo problema consiste nel concedere una gigantesca riduzione fiscale ai ricchi.
Siamo disgustati dal fatto che gli eletti che sostengono di rappresentare lavoratori e persone oppresse permetteranno il crollo del loro tenore di vita mentre passano i tagli delle tasse ai ricchi.
Senza una forte reazione del lavoro, assisteremo al vero saccheggio delle casse pubbliche mentre la classe miliardaria è diventata più ricca di 434 miliardi di dollari durante la pandemia.

Ma dovremmo preoccuparci del saccheggio di negozi come Target e Autozone?

Si è trattato della distruzione della proprietà da parte di persone infuriate per l’omicidio di un innocente uomo nero da parte di un ufficiale di polizia bianco. Dovremmo, come il «moderato bianco» di Martin Luther King, essere equivoci di fronte a una rivolta antirazzista?
Dobbiamo incolpare i neri della working class per aver sferrato un colpo contro un governo e un’economia progettati per reprimerli, sfruttarli e sottometterli; durante una pandemia in cui il capitalismo ha reso quasi impossibile per loro sopravvivere?
Dovremmo partecipare a questa condanna rituale anche se i nostri media trattano costantemente gli identici atti di distruzione della proprietà da parte degli appassionati di sport semplicemente come baldoria ed esuberanza e il saccheggio delle comunità della woking class nello stesso modo?
No. George Floyd contava. Le vite nere contano.
E fino a quando non saremo in grado di costruire un movimento in grado di sconfiggere il razzismo e il capitalismo, fino a quando i lavoratori di tutte le razze non si uniranno contro i capitalisti e il loro apparato repressivo, è una buona cosa che a volte ai capi, ai funzionari del governo e alla polizia che li proteggono venga ricordato attraverso un po’ di rabbia proletaria che le vite dei neri contano.
Se ti preoccupano i saccheggi, volgi lo sguardo verso i militari, la polizia, le compagnie farmaceutiche, i demoni della speculazione finanziaria, i proprietari terrieri, gli speculatori immobiliari e i miliardari.
E pretendi che il mondo che è stato sottratto alla stragrande maggioranza delle persone adesso ci venga restituito.

*Peter Gowan è un ricercatore irlandese, lavora al Democracy Collaborative’s Next System Project. Questo articolo è uscito su JacobinMag. La traduzione è di Giuliano Santoro.

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