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E’ come se l’Italia avesse due problemi. Uno ce l’hanno in tanti: si
chiama coronavirus. L’altro ce l’abbiamo solo noi, in esclusiva, e
risponde al nome di Giuseppe Conte. L’ultima trovata, quella delle
“ronde” anti-assembramenti, non si capisce se faccia più ridere o
piangere. «Ha l’aria di qualcosa di fascistoide, questa ennesima
vessazione nei confronti dei cittadini: prima non protetti adeguatamente
dal contagio, poi costretti in casa per oltre due mesi, lasciati senza
aiuti economici e ora anche colpevolizzati come untori, criminalizzati
come responsabili di un disastro nazionale che invece è interamente
imputabile all’incresciosa incapacità dell’esecutivo». Fa sul serio, Gioele Magaldi:
«Se questa storia degli “assistenti civici” non è uno scherzo di
pessimo gusto, alle ipotetiche “ronde” diamo appuntamento in tribunale, e
prima ancora nelle strade: a contrastarle provvederà la Milizia
Rooseveltiana, la formazione nonviolenta che stiamo approntando per
vigilare su ogni violazione dei diritti democratici». Il Movimento
Roosevelt ha già messo in campo il servizio di Sostegno Legale per i
cittadini colpiti da sanzioni ingiuste durante il lockdown: vengono
difesi, gratis, da avvocati volontari. «E adesso – avverte il presidente
– attiveremo anche un servizio di Sostegno Psicologico, per supportare i
troppi cittadini traumatizzati dalla scandalosa gestione italiana
dell’emergenza».
In effetti, sottolinea il leader “rooseveltiano”, non c’è solo la
catastrofe economica innescata dal lockdown: accanto al disastro dell’economia serpeggia anche l’immenso disagio psicologico di milioni di italiani, rinchiusi per mesi tra le pareti domestiche e ormai
preda di ansia, insicurezza e paura. Sono tante, le vittime dello
sconcertante “coprifuoco” disposto (in ritardo) da Conte: «Si pensi
all’angoscia di chi è costretto a chiudere la propria attività,
licenziando i dipendenti», in settori come il turismo e la ristorazione,
«letteralmente devastati dalle misure decise da un governo incapace di
dare la necessaria assistenza economica ai cittadini».
E a soffrire di
malesseri psicologici sono anche quegli italiani non colpiti
direttamente dalle restrizioni: «Molti sono profondamente scossi
dall’accaduto e spaventati dalle conseguenze della crisi:
alcuni manifestano anche tensioni e paure decisamente preoccupanti».
Insiste Magaldi: «Questi concittadini hanno bisogno di supporto, perché
anche in questo caso sono stati lasciati completamente soli: a loro sarà
quindi assicurato un aiuto volontario e gratuito da parte degli
psicologi mobilitati dal Movimento Roosevelt».
Gioele Magaldi condanna senza riserve il governo Conte: «Non ha
saputo contrastare il contagio in modo tempestivamente adeguato, né
assistere i cittadini costretti a casa: un fallimento catastrofico, che
ha innescato una crisi
sociale ed economica di gravità inaudita, con inquietanti riflessi
sulla vita democratica di un paese che ora si è visto sospendere le
proprie libertà costituzionali». Siamo in piena emergenza democratica,
sostiene Magaldi, grazie a un esecutivo incapace che non ha ancora
trovato una via d’uscita: «Un balletto penoso, tra chiacchiere
inconcludenti sul Mes e i coronabond, mentre i mesi passano e l’Italia
muore, economicamente». Per Magaldi è indispensabile un cambio della
guardia: «Se ne esce solo con un governo a termine, di unità nazionale,
presieduto da Mario Draghi». Un governo di scopo, con il compito di
reperire risorse finanziarie immediate. Come? «Azzerando l’austerity
europea, che è un vicolo cieco: servono centinaia di miliardi, che non
si trasformino in debito». In altre parole, «occorre cambiare il
paradigma della governance: e solo un governo Draghi potrà capovolgere tutto, in Italia e in Europa, mettendo fine a questa crisi
che sembra eterna, determinata da un’élite neoliberista che resta
indifferente persino di fronte all’immane tragedia del coronavirus».
Frontman italiano della massoneria sovranazionale progressista che si
batte contro la “mala gestione” del Covid, usata come pretesto per
confiscare diritti democratici, Magaldi espone una visione a tutto campo
del problema: l’aspetto sanitario, sostiene, è solo un alibi per
tentare di ridurre l’Occidente a qualcosa che assomigli al sistema-Cina,
dove i cittadini sono sorvegliati h-24 in modo “orwelliano”. Da più
parti, anche in Italia, c’è chi paventa il rischio che l’evidente
enfatizzazione del coronavirus – ben oltre la reale pericolosità
dell’epidemia – sia solo l’anticamera di un piano di dominio, orientato
alla sottomissione delle popolazioni, attraverso i passaggi ulteriori,
come il vaccino obbligatorio e il microchip sottopelle. Magaldi
preferisce un approccio storicistico e politologico, come quello
presentato nel saggio “Massoni”, edito nel 2014 da Chiarelettere. In
sintesi: l’élite massonica reazionaria e post-democratica ha puntato
sulla Cina come modello alternativo per un Occidente più controllabile.
La premessa: permettere al gigante asiatico di sviluppare un boom
economico planetario, ovviamente con regole truccate. A Pechino è stato
infatti permesso di entrare nel grande gioco della globalizzazione senza
prima democratizzarsi, senza introdurre diritti sindacali né norme a
tutela dell’ambiente. Risultato: merci a bassissimo costo, che hanno
conquistato i mercati, facendo della Cina il primo player commerciale
del mondo.
«Con Xi Jinping, Pechino ha allungato il passo, contendendo la leadership agli Usa
anche attraverso un’espansione subdola, fondata su iniziative come la
Nuova Via della Seta che spesso, per i partner, si trasforma in un
pesante fardello debitorio». Attenzione, avverte Magaldi: tutto questo è
avvenuto grazie a complicità strategiche, in Occidente, da parte
dell’oligarchia “neoaristocratica” che ha scommesso sulla
globalizzazione delle merci, ma non dei diritti. Una corsa che era
sembrata inarrestabile, fino all’avvento della presidenza Trump, che ha
imposto uno stop all’espansionismo cinese. A quel punto, con un tempismo
più che sospetto (quasi fosse una contromossa geopolitica), è scattata
l’emergenza Covid – che ha rivelato un intreccio opaco tra la Cina e le lobby Usa
che fanno capo ad Anthony Fauci e Bill Gates. Collante internazionale,
l’Oms (che in Italia ha praticamente “commissariato” il ministero della
sanità). Di fatto, è il Belpaese – per intero – a esser stato messo al
guinzaglio: parlano da sole le troppe “task force” messe in piedi dal
governo Conte, in un paese il cui mainstream ha gonfiato in modo
acritico i numeri del Covid, nell’attesa messianica di un ipotetico
vaccino, ignorando dati essenziali come la bassissima letalità della
patologia.
Lo sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità: meno del 4% le vittime senza altre malattie gravi. I media
trascurano la presenza di risposte efficaci, dall’eparina al Plaquenil
fino alla rivoluzionaria sieroterapia sperimentata a Mantova da Giuseppe
De Donno. Ai medici, il Covid-19 non fa più così paura, ma guai a
dirlo: verrebbe meno il “movente” per tenere sulla corda 60 milioni di
italiani, nel frattempo scivolati sull’orlo di una catastrofe storica,
grazie al tracollo dell’economia.
«Se finora si è evitato il peggio – dice Magaldi – lo si deve alla Bce
guidata dalla “sorella” Christine Lagarde, già esponente delle filiere
oligarchiche della massoneria sovranazionale ma ora passata, come
Draghi, al circuito progressista». Nessuna speranza che Conte e
Gualtieri possano cavare un ragno dal buco: le loro richieste si
infrangono a Bruxelles contro i “niet” opposti dalla governance
neoliberista dell’Ue, che ha trasformato l’Europa
– virtualmente, il continente più ricco del mondo – in una specie di
malato cronico. Nella visione di Magaldi, proprio l’Italia è il terreno
prescelto per uno scontro destinato a cambiare l’orizzonte. Ed è questo
che spiega, anche, la
“guerra” scatenata contro Salvini da magistrati che oggi – intercettati
– rivelano la loro malafede. «Uno spettacolo in cui lo squallore
prevale sull’indignazione».
Ieri, il governo gialloverde si era limitato a indicare obiettivi,
senza riuscire a raggiungerli. Devastante il dietrofront dei 5 Stelle,
pronti a disattendere tutte le promesse elettorali, fino all’elezione di
Ursula von der Leyen alla guida della Commissione Ue,
nel segno dell’eterno ordoliberismo “teutonico”. «Quando si è accorto
che lo stesso Conte faceva da tappo, rispetto a qualsiasi riforma
(compreso lo sgravio fiscale invocato dalla Lega), Salvini ha staccato
la spina, collocandosi giustamente in posizione di attesa». Sorretto dal
Pd, Conte ha trascorso mesi vendendo promesse europee fondate solo
sulle chiacchiere. E ora, fallimento dopo fallimento, lo stesso Conte
s’è ridotto a sperare che l’emergenza Covid duri in eterno. «Gli stessi
sondaggi, finalmente, documentano la verità: gli italiani esigono
risposte, e capiscono che non è Conte a poterle dare». E’ tutta qui la
contesa italiana dietro le quinte: i veri nemici della gestione “cinese”
del Covid, fondata sulla paura di massa, puntano su Mario Draghi:
intanto per salvare l’Italia dalla depressione, e poi per smontare
l’ipocrisia Ue e dar vita a una stagione keynesiana basata sul massiccio intervento dello Stato nell’economia,
pena la morte delle aziende. In questo senso, spiega Magaldi, il
Movimento Roosevelt è pronto a fare la sua parte, in mille modi: anche
con i flash-mob della Milizia Rooseveltiana e con il Sostegno Legale ai
multati. Iniziative cui ora si aggiunge il Sostegno Psicologico agli
italiani traumatizzati dalla “cura” Conte, il classico rimedio peggiore
del male.
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