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Fonte: 16 Marzo 2020 Fonte https://www.ilparagone.it/attualita/paragone-stato-batta-moneta/?fbclid=IwAR3ozUFWFOz2hnaIt7LIBjEV2E0Y-a-cCJ5Txy94KepqMvGJa2qmbD5BFHc
Gianluigi Paragone, senatore del Gruppo Misto, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus,
emittente dell’Università Niccolò Cusano, per parlare dell’emergenza
coroanvirus, da una punto di vista sanitario, sociale ed economico:
“Quando l’emergenza sarà finita ne uscirà un Paese migliore? Non credo,
perché la ricostruzione sarà ancora la ricostruzione del proprio
particolare. Tutti dovranno recuperare le macerie del proprio che viene a
crollare. L’inganno della modernità è far finta di vivere il senso
comune. Viviamo una comunità virtuale perché abbiamo dimenticato come si
fa la comunità reale. Ci sarà un’emergenza economica, di bilanci
familiari e lì scopriremo molte cose. Abbiamo abboccato tutti alla
storia degli sprechi nella sanità, adesso ci accorgiamo che la
programmazione era sbagliata, che la sanità pubblica deve essere fatta
di gente in esubero, lo Stato deve andare a debito perché deve essere
pronto all’imprevedibile”.
Continua Paragone: “Adesso gli ospedali li chiamiamo aziende
ospedaliere. Portare l’acqua o la luce in un paese di montagna è compito
dello Stato ed è certamente un compito che va in rosso. Sulla sanità
deve essere la stessa roba. Adesso che vedi la morte in faccia tutti
vogliono più medici. Soltanto Marattin non vede i tagli che ci sono
stati. Adesso noi pagheremo un prezzo che è superiore rispetto ai tagli
che sono stati fatti. Adesso andiamo a prendere quelli che sono andati
in pensione, i giovani non ancora laureati. Quando allo Stato non è
consentito di fare lo Stato ecco che a quel punto lo Stato è ammaccato”.
Sostiene Paragone: “La sfida sarà tra lo Stato e il metaStato (lo
Stato multinazionale), in mezzo non si può stare, dobbiamo scegliere.
Non capisco perché oggi non si metta l’esercito a presidio delle
stazioni per impedire l’esodo da nord e sud. Il fanciullo immaturo che è
in noi tende ad andare verso i cari, ma ci vuole qualcuno di più forte
che ti prenda a calci nel culo e ti dice che non puoi e questo lo può
fare solo lo Stato”. Sul fronte economico, invece, Paragone afferma:
“C’è bisogno di uno Stato che batta moneta. Tutti capiranno che l’Euro
sta all’economia come il digitale terrestre sta all’innovazione
tecnologica. L’Euro è una non-moneta. Gualtieri non ha capito cosa
accadrà fra 3 mesi, non ci sarà tutta la pazienza che c’è oggi. Se lo
Stato si presenta con le sue scartoffie e la sua burocrazia, impedendo
alla gente di ripartire, ci sarà un atto di ribellione”.
“Quello che ha detto Lagarde dovrebbe bastare a far capire che l’UE è
la più grande truffa politica e ideologica attualmente in corso.
Lagarde è un’inadeguata, una dilettante e Gualtieri è riuscito a fare il
lecchino dello Stato nonostante Mattarella avesse criticato Lagarde. Il
M5S quando si è presentato alle elezioni aveva un programma chiaro, ma
non me ne frega più nulla di fare polemiche. Qualcuno mi dice: unisci le
voci in dissenso verso l’Europa e provate a costruire un consenso.
Questo accadrà. L’ho fatto prima in tv, lo faccio adesso in politica in
solitudine, poi vediamo se ci sarà la possibilità di creare qualcosa da
presentare ai cittadini”.
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