E alcuni sindaci chiudono i
parchi o mettono limiti alla frequentazione delle spiagge per evitare
assembramenti e quindi maggiori possibilità di contagio.
repubblica.it ALESSANDRA ZINITI
- Il nuovo decreto firmato dal premier Conte ha abolito anche la possibilità di fare una passeggiata?
No, le regole per l’attività motoria e sportiva all’aperto restano
quelle già fissate con il precedente decreto: sono consentite ma non in
gruppo e a distanza di sicurezza di almeno un metro. E tuttavia l’invito
ai cittadini resta quello di uscire da casa soltanto se strettamente
necessario. Dunque, la passeggiata sarebbe meglio evitarla, non fosse
altro – spiegano Viminale e polizia di Stato – perché se tutti i
cittadini escono di casa per passeggiare all’aperto, strade, parchi e
giardini sarebbero pieni.
- Quindi se vado a correre al parco non posso essere multato?
È cosi, lo ha ribadito ieri la nuova circolare firmata dal capo di
gabinetto del Viminale, Matteo Piantedosi. Tra gli spostamenti
consentiti c’è quello per svolgere attività motoria e sportiva
all’aperto, rispettando la distanza interpersonale di un metro. In ogni
caso è necessario portare con sé l’autocertificazione che serve sempre
per giustificare qualsiasi spostamento, sia a piedi che con un mezzo.
- Dove posso andare a fare attività motoria? Solo al parco?
Non c’è nessuna indicazione in tal senso. Nei decreti e nelle circolari
esplicative non si parla di luoghi deputati. Parchi e giardini nelle
città ma anche spiagge o prati possono essere teatri di attività motorie
all’aperto anche se bisogna sempre considerare che lunghi spostamenti
dalla propria abitazione per raggiungere questi luoghi difficilmente
sono giustificabili. Per altro, proprio per evitare che con le belle
giornate questi luoghi possano diventare meta di centinaia di persone
diverse amministrazioni comunali hanno deciso di chiuderli.
- Tra le uscite da casa consentite non si parla mai dei bambini. Si può portarli fuori?
Anche in questo caso l’invito è quello di evitare ma naturalmente far
prendere un po’ d’aria a distanza di sicurezza in un giardino ai bambini
rientra tra le attività all’aperto e non può dunque essere sanzionato.
- Per fare la spesa o per portare fuori il cane per le sue necessità si può andare in compagnia di un amico o di un familiare?
Uscire per ritrovarsi con un amico non è ritenuta una giustificazione
valida per lo spostamento e soprattutto significa un contatto
ravvicinato con un’altra persona, ma anche per la spesa o per portare a
spasso il cane la raccomandazione è di andare uno per volta. Si sono già
verificati casi in cui familiari sono state fermati in due a
passeggiare o al supermercato e uno dei due è stato invitato a tornare a
casa.
- Posso andare dal medico per farmi prescrivere i miei farmaci abituali?
Non è necessario. Vista l’emergenza e l’impegno anche dei medici di
famiglia i piani terapeutici sono prolungati. Naturalmente per qualsiasi
altra esigenza il medico di base resta disponibile ma si consiglia di
chiamare se non c’è necessità di una visita
- I medici specialisti e gli ambulatori sono aperti?
Non tutti. Le attività ambulatoriali sono state sospese in moltissime
città, così come quelle dei medici specialisti la cui visita prevede
un’esposizione particolare nel contatto con i pazienti. Gli studi
odontoiatrici, ad esempio, sono stati invitati a chiudere e a limitare
l’accesso ai pazienti solo in casi d’urgenza preceduti da un triage
telefonico per il quale i dentisti restano sempre disponibili.
- Le piccole botteghe, i mercati alimentari, gli ambulanti sono aperti?
Sì, il decreto autorizza il proseguo dell’attività di tutte le rivendite
piccole e grandi di generi alimentari, dall’ipermercato (in cui però
saranno chiusi i negozi di altri prodotti rispetto a quelli consentiti)
ai piccoli negozi di quartiere, dal forno al macellaio. Aperti anche i
mercati alimentari e i banchi degli ambulanti dotati di regolare licenza
anche se molti sindaci hanno deciso di ordinarne la chiusura ritenendo
che non ci siano le condizioni logistiche per garantire la distanza di
sicurezza
- Perché le profumerie rimangono aperte?
Probabilmente il senso dell’autorizzazione all’apertura deriva dal fatto
che la più parte delle profumerie vende prodotti per l’igiene personale
e la cura del corpo che sono ritenuti generi di prima necessità.
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