Massimo Rocca Il Contropelo della politica 
 Mentre intanto attorno a quel biliardo succedono cose in Turingia, in Cile, in Argentina, in California. Che ci raccontano più o meno la stessa storia declinandola in modi e circostanze diverse, ma la stessa storia. Il crollo di un equilibrio ormai quarantennale che ha associato tutto alla pura e semplice crescita del Pil e della ricchezza, senza preoccuparsi di come quella ricchezza veniva generata e men che meno come veniva distribuita.

Nel mondo succede di tutto, ma quando il dito indica la terra lo stolto guarda l’UmbriaBastava aver letto l’ottimo Anschluss di Vladimiro Giacchè (non è pubblicità, mi ha da poco bloccato su Twitter) per imparare che uno dei grandi racconti di questo quarantennio, l’unificazione tedesca, il marco a parità di valore a Francoforte sul Meno e a quella sull’Oder era stata una sostanziale annessione di un paese sconfitto da parte di uno vincente, come il nostro Mezzogiorno o come gli stati confederati d’America.
La chiamano proprio così – in italiano – negli articoli in inglese, la ex Germania dell’Est: il “mezzogiorno” tedesco.
Un mezzogiorno dove più del 50% dei votanti ha scelto ex comunisti oppure neo conservatori xenofobi. Un luogo di vinti dentro la “locomotiva” d’Europa.