Foto e video che documentano lo scambio
delle prove scritte. Le rivelano per mandare avanti questo o quel
candidato raccomandato "dalla classe politica locale", cioè da esponenti
del Pd regionale.
Non è tanto per la riscoperta dell'acqua calda, quanto per sottolineare l'ipocrita protervia con cui il PD continua a sbandierare i suoi presunti valori, antifascismo compreso. Il resto è cronaca della pervasità del sistema corruttivo/clientelare. In questo caso letteralmente sulla nostra pelle. (ndrCR@P)
repubblica.it MICHELE BOCCI E LAURA MONTANARI
Una “metodica consolidata”, un sistema iniziato ormai
tempo fa: i pm della procura di Perugia sono certi di aver colto con le
loro indagini “lo spaccato di un sistema che va avanti da anni, dove
ognuno sa cosa fare e il fine che ciascuna procedura deve raggiungere”.
La richiesta di misura cautelare avanzata al giudice per le indagini
preliminari rimette insieme tutti i pezzi dell’inchiesta sugli undici
concorsi della sanità truccati, dove i vertici dell’azienda ospedaliera
di Perugia e la politica, cioè il segretario Pd Bocci, ma anche la
giunta, cioè l’assessore alla Salute Luca Barberini e secondo gli investigatori anche la governatrice Catiuscia Marini
(che è indagata), determinano i risultati delle selezioni per favorire
gli amici.
Del resto “l’obiettivo non è quello di individuare i più
capaci a rivestire l’incarico pubblico, ma quello di ottenere di una
sorta di equilibrio tra diverse sollecitazione provenienti, il più delle
volte, da importanti esponenti politici della maggioranza regionale”.
Le intercettazioni giudicate interessanti, soprattutto quelle
ambientali, sono tantissime ogni giorno e i massimi vertici dell’azienda
ospedaliera “sembrano dediti quasi esclusivamente a svolgere tale
attività manipolatrice di procedure”.
Qualche esempio: Duca parlando con la sua segretaria all'azienda
ospedaliera e illustrandole "l'imminente proposta di riorganizzazione
delle unità operative, in cui la struttura della Tesoro (anestesista che
arriva seconda al concorso per primario e che a sua volta è indagata
per la selezione dei medici del reparto ndr) diventa dipartimentale,
specificando “…questo non è perché c’ho un debito ehh…. io c’ho parlato
chiaro come erano le situazioni, l’importante che non parla più nessun
di questa roba…”, poi Duca riporta una conversazione che ha avuto con la
presidente della Regione Marini a proposito di Fabio Gori, (il
candidato che vince): ad ulteriore conferma delle pressioni ricevute per
la sua nomina: “Ho detto “ma Catiù… di che cazzo parlate …voi ancora
continuate ad usare gli stessi strumenti, non v’è bastato?” no, ma non è
che gli ho detto così… ma guarda, questo non è nuovo, questo è “lavato con Perlana”, è
uno che nasce di qui, viene dall’ambiente di qui e a 49 anni l’hanno
portato a fare il primario 10 anni di Primariato… che volevamo fa’??
volemo fa’ le carte false?? in galera ci andasse qualcun altro, io non
ci vado… [OMISSIS] anche se…. poteva meritare la TESORO nella stessa
maniera… poi anche lei c’ha pregi e difetti come tutti”.
La sanità pubblica perugina viene dipinta dalle intercettazioni come “un
quadro avvilente di totale condizionamento agli interessi privatistici e
alle logiche clientelari politiche”.
La dirigenza sanitaria è
totalmente asservita agli interessi di parte della locale classe
politica.
Il direttore generale dell’azienda, Emilio Duca,
lo era ben consapevole dei rischi. “io posso ricevere un avviso di
garanzia o essere arrestato per i concorsi e le gare – diceva – se io
non mi occupo di queste due cose posso andare a spasso tutto il giorno”.Il lavoro degli investigatori della Guardia
di Finanza documenta, con foto, video e audio discussioni continue
riguardanti i concorsi. “Io dopo fo un salto in consiglio”, dice Duca al
suo direttore amministrativo Maurizio Valorosi. “Gli porto le domande sennò questo come fa?”.
Sempre il direttore generale, rivolgendosi a Gabriella Carnio,
componente di una commissione per un concorso di infermieri specifica: “I
concorrenti di quella lista che ti avevo dato. Soprattutto quei 19 per
il loro test ma anche quell’altro, hanno fatto tutti più o meno bene?”. Risposta: “Sì, li aiutiamo, facciamo i salti mortali”.
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lunedì 15 aprile 2019
Storie di ordinaria "Meritrocrazia". Perugia, le accuse dei pm: "Nomine condizionate da interessi privatistici e logiche clientelari politiche"
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