Thomas Sankara: l’eroe che pagò con la vita lo smascheramento del debito – di Ilaria Bifarini
Sono passati 30 anni da quando il presidente del Burkina Faso,
ribattezzato il “Che Guevara africano”, venne ucciso, secondo la
ricostruzione ufficiale dal suo ex collaboratore nonché successore
Blaise Campaorè, verosimilmente appoggiato dai francesi e da altre forze
internazionali.Ti potrebbe interessare anche Quando il Presidente Sankara invitò tutti gli Stati africani a non pagare il debito pubblico. 2 mesi dopo fu ucciso
Il discorso di Sankara all’OUA
Il suo discorso tenuto presso l’OUA (Organizzazione per l’Unità Africana), di una forza e di una chiarezza straordinarie, è un appello a tutti i rappresentanti internazionali a considerare le cause e la reale natura del debito, che non è altro che una nuova e ancora più pervasiva forma di schiavitù, quella finanziaria.Con una lucidità e una lungimiranza degne di un vero rivoluzionario, Sankara anticipa quanto solo ora alcuni economisti hanno trovato il coraggio di proporre: annullare il debito per permettere alla popolazione di continuare a vivere – “loro, i finanziatori non moriranno se non ripagheremo il debito, mentre il nostro popolo sì”- e incentivare la produzione e l’economia nazionale anziché le importazioni, portando lui stesso l’esempio del proprio abito tipico prodotto dalla gente burkinese.
“È possibile che a causa degli interessi che minaccio, a causa di quelli che certi ambienti chiamano il mio cattivo esempio, con l’aiuto di altri dirigenti pronti a vendersi la rivoluzione, potrei essere ammazzato da un momento all’altro.
Ma i semi che abbiamo seminato in Burkina e nel mondo sono qui. Nessuno potrà mai estirparli. Germoglieranno e daranno frutti. Se mi ammazzano arriveranno migliaia di nuovi Sankara!” aveva affermato.
Purtroppo la sua profezia si è avverata solo a metà e i nuovi Sankara verranno uccisi sul nascere. Fonte Ilaria Bifarini
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