mercoledì 24 aprile 2019

25 aprile, Roma festeggia la Liberazione dal nazifascismo continuando a lottare

Due cortei mattutini. Tantissime commemorazioni. Pomeriggi resistenti nei quartieri di San Lorenzo, Pigneto, Casalbertone, Montesacro, Cinecittà e San Paolo. La capitale si prepara a celebrare l’anniversario della cacciata dei nazi-fascisti, guardando al presente

IL CORTEO DELL’ANPI

«La fase politica e sociale che attraversiamo è tra le peggiori e più pericolose che la nostra Repubblica abbia mai vissuto. Al governo del paese ci sono attualmente forze politiche che non hanno nel loro retroterra politico e culturale i valori dell’antifascismo né si riconoscono pienamente nei valori universali espressi dalla Costituzione». Esordisce così il documento dell’Associazione nazionale partigiani (Anpi) approvato per il 25 aprile di quest’anno. Al centro della riflessione il deterioramento del tessuto sociale prodotto dalle politiche neoliberali, l’attacco ai diritti e alle libertà fondamentali, la rottura del principio di uguaglianza, i rischi dei nazionalismi anche in rapporto alle prossime elezioni europee.
«Sono oggi sotto attacco i valori di solidarietà e di uguaglianza degli esseri umani nella società e le stragi che avvengono nel Mediterraneo rappresentano al mondo la vergogna delle politiche discriminatorie in atto – continua l’Anpi – Sono parimenti sotto attacco i diritti democratici, civili, sociali ed economici conquistati tanto durante la lotta al nazifascismo quanto negli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale».
Il corteo cittadino partirà alle 9.30 da Largo Bompiani diretto a Porta San Paolo, luogo simbolo della Resistenza dove il 10 settembre 1943 fu compiuto l’ultimo tentativo di fermare l’occupazione nazista della città.
Al corteo non parteciperà la Brigata Ebraica, come ormai da cinque anni a questa parte, per evitare contestazioni da parte dei gruppi filopastinesi. Dovrebbe unirsi all’associazione dei partigiani nelle celebrazioni ufficiali al Campidoglio, dove sarà presente anche la sindaca Virginia Raggi.
Insieme all’Anpi, e ai tanti soggetti che risponderanno all’appello, sfilerà lo spezzone delle realtà sociali di Roma sud. Centri sociali, associazioni e collettivi studenteschi uniti nella «Rete antifascista VIII municipio». Si concentreranno dietro lo striscione «Nessuno spazio a razzismo e sfruttamento» portato in piazza a Ostia già il 6 aprile scorso. Quel giorno una manifestazione con oltre mille persone ha risposto a un attacco squadrista contro un ragazzo di 17 anni, compiuto il mese scorso sul litorale romano. «Siamo convinti si debba fare buon uso della memoria di quello che è successo negli anni della Resistenza e durante la Liberazione per portarlo nelle lotte quotidiane del presente – afferma Simone, attivista di Città dell’Utopia – Battaglie importanti, oggi più che mai, per fare in modo che i nostri territori restino porti aperti e sicuri per chiunque. Perché dobbiamo resistere, ma anche continuare a liberarci».

ROMA EST ANTIFASCISTA

«Roma est ha sempre avuto la caratteristica di mantenere un forte presidio antifascista territoriale – racconta Simona, attivista di Casale Falchetti – In genere si partecipava alla commemorazione dell’Anpi in piazza delle Camelie e poi si raggiungeva il corteo di Porta San Paolo. Quest’anno, però, si è deciso di organizzare una manifestazione per le strade di Centocelle. Negli ultimi mesi ci sono stati diversi momenti di tensione a cui vogliamo rispondere insieme».
Da queste parti, l’11 gennaio scorso alcune organizzazioni neofasciste hanno sfilato in corteo per ricordare Alberto Giaquinto, membro del Fronte della Gioventù ucciso dalle forze dell’ordine il 10 gennaio 1979. È stata la prima volta. Nella notte del 28 gennaio, anniversario della liberazione dal nazifascismo del quadrante di Roma est, una ventina di estremisti neri si sono mossi tra piazza delle Gardenie e piazza delle Camelie armati di caschi e bastoni. Altro bersaglio delle azioni squadriste sono stati gli studenti del liceo Benedetto da Norcia: il 20 febbraio un ragazzo e una ragazza che avevano rifiutato i volantini di Blocco Studentesco sono stati aggrediti a calci e pugni.
«Sono brutti episodi che rientrano in un contesto generale preoccupante – continua Simona – Il corteo del 25, comunque, serve a mostrare che questo territorio ha gli anticorpi anche in una fase complicata come questa. L’antifascismo oggi passa per le rivendicazioni sociali, per la solidarietà di base e il rifiuto del razzismo attraverso cui vorrebbero dividerci. Una forte spinta a organizzare questa manifestazione, poi, è venuta dagli studenti del territorio».
«Per noi la cosa più importante di questo corteo è far vivere l’omaggio alle azioni dei partigiani nelle lotte del presente, che in questa parte di Roma sono tante e vanno dalle occupazioni abitative agli spazi sociali sotto sfratto, fino allo sport popolare – dice Renato, del Coordinamento studenti di Roma est – Oggi più che mai è necessario preservare la memoria storica della resistenza, ma anche combinarla con le battaglie per un futuro migliore».
Nei giorni scorsi si è parlato del corteo soprattutto per uno scivolone di Giorgia Meloni che ne ha postato il manifesto sul suo profilo facebook parlando di un «oltraggio alla memoria dei martiri delle foibe». «Il manifesto è chiaro: un’onda rossa che strappa un velo nero tenuto assieme con lo scotch giallo e verde, riferimento esplicito ai colori dell’attuale governo – ha risposto Azione antifascista Roma est – Dove lei possa avere visto un’allusione alle foibe rimane per noi un mistero». In effetti il poster riprende un’opera creata dall’artista Ettore Vitale per il Partito socialista italiano in occasione del 25 aprile 1973. A questa sono stati aggiunti i due nastri spezzati di colore giallo e verde, in un evidente richiamo a 5 Stelle e Lega.
La manifestazione partirà da piazza delle Camelie dopo che alle 9 verrà deposta una targa per ricordare Lorenzo Orsetti, «Heval Orso», compagno partigiano che il 18 marzo di quest’anno ha perso la vita per difendere la rivoluzione del Rojava.

QUARTIERI RESISTENTI

Dopo i cortei mattutini, i festeggiamenti per la Liberazione continueranno nei tanti eventi pomeridiani che tingeranno di rosso i quartieri della capitale.
A San Lorenzo le celebrazioni sono dedicate alla partigiana Tina Costa, recentemente scomparsa, e alla giovane Desirèe Mariottini, che proprio da queste parti è stata vittima di un brutale femminicidio che ha scatenato i tentativi di sciacallaggio di Lega e neofascisti. Le iniziative sono organizzate dalla Libera Repubblica di San Lorenzo, l’Anpi di zona e i tanti spazi sociali del quartiere, nuovamente sotto attacco dopo la pubblicazione della lista di sgomberi che il ministro dell’Interno vorrebbe realizzare nei prossimi mesi. Alle 13 si comincia con un pranzo resistente e popolare in piazza dei Sanniti. Alle 16 è pevista una passeggiata tra le vie del quartiere per omaggiare le targhe dei partigiani. Dalle 17 nel Nuovo Cinema Palazzo premiazioni e proiezioni di film. Si chiude alle 21.30, sempre in piazza dei Sanniti, con il concerto della Banda Jorona.
Un po’ più a est, al Pigneto, il 25 aprile è «Libera tutt*. Contro i vecchi e i nuovi fascismi». Anche qui, la dedica è a Tina Costa e Lorenzo Orsetti. Dalle 13 in via del Pigneto 104, al Parco «Angelo Galafati», si svolgerà un pranzo popolare a cui portare qualcosa da mangiare e una sedia per unirsi a una grande tavolata di quartiere. Seguiranno reading, perfomance e balli per poi muoversi verso piazza Nuccitelli dove continuare a festeggiare la Liberazione.
A Casalbertone scendono in strada le «Nuove resistenze». Le realtà sociali e gli abitanti hanno organizzato una giornata ricca di eventi nella piazza del quartiere. Alle 10 esibizione della scuola di musica Etnofonie con Young Rockets, la band laboratorio dei ragazzi. Alle 11 le canzoni di Capitan Calamaio e interventi sulle resistenze nel mondo. Alle 16 ancora musica con il gruppo di percussionisti africani del centro d’accoglienza di Pietralata. Dalle 17 parata della memoria per rendere omaggio ai partigiani del quadrante.
A Montesacro da mattina a sera il teatro dei festeggiamenti «R-esistenti» sarà il Brancaleone, recentemente riaperto da alcune realtà sociali del territorio. Alle 12 sarà inaugurato il giardino. A seguire pranzo sociale, proiezioni a ciclo continuo di documentari sulla resistenza anti-fascista, interventi dell’Anpi e dei rappresentanti del municipio, mostre fotografiche e tanta musica dal vivo. Alle 21.30 la giornata si chiuderà al Csa Astra con la proiezione di «C’eravamo tanto amati», bellissima pellicola di Ettore Scola.
A San Paolo la Liberazione sarà celebrata nel Parco Schuster. Dopo il corteo mattutino, picnic, musica, perfomance e sport riempiranno l’area verde di Roma sud. Alle 15 spettacoli di Nicola Macchiarlo in «Standar is the new special» e Niño Maravilha in «Leggermente Frizzante». Alle 16 Samba e giochi di rugby per bambine e bambini.
A Cinecittà, per il diciottesimo anno consecutivo, la cornice delle iniziative antifasciste sarà lo splendido parco degli Acquedotti. Dalle 9 di mattina al tardo pomeriggio: presentazioni, interventi, cibo e tanta musica. Un momento speciale sarà il ricordo di don Roberto Sardelli con una passeggiata che alle 11 partirà verso la scuola 725, creata dal «prete degli ultimi» sull’onda del ’68. Durante la giornata interverranno Mediterranea Saving Humas, impegnata nelle missioni di monitoraggio e soccorso nelle acque internazionali, e la rete Restiamo umani, attiva in iniziative solidali e di disobbedienza nella città di Roma. Dalle 16 la musica reggae delle Ladies Band e la murga de Los Adoquines de Spartaco riscalderanno l’ambiente.

Le piazze saranno molte e piene. Saremo tantissimi nelle strade e nei quartieri. Se mancherà qualcuno, qualcuno che sta al governo, poco male. Non ne sentiremo la mancanza. Questa non è la sua festa. È la nostra.

Foto di copertina di Milos Skakal

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