Due
cortei mattutini. Tantissime commemorazioni. Pomeriggi resistenti nei
quartieri di San Lorenzo, Pigneto, Casalbertone, Montesacro, Cinecittà e
San Paolo. La capitale si prepara a celebrare l’anniversario della
cacciata dei nazi-fascisti, guardando al presente
IL CORTEO DELL’ANPI
«La fase politica e sociale che attraversiamo è tra le
peggiori e più pericolose che la nostra Repubblica abbia mai vissuto. Al
governo del paese ci sono attualmente forze politiche che non hanno nel
loro retroterra politico e culturale i valori dell’antifascismo né si
riconoscono pienamente nei valori universali espressi dalla
Costituzione». Esordisce così il documento dell’Associazione nazionale
partigiani (Anpi) approvato per il 25 aprile di quest’anno. Al centro
della riflessione il deterioramento del tessuto sociale prodotto dalle
politiche neoliberali, l’attacco ai diritti e alle libertà fondamentali,
la rottura del principio di uguaglianza, i rischi dei nazionalismi
anche in rapporto alle prossime elezioni europee.
«Sono oggi sotto attacco i valori di solidarietà e di
uguaglianza degli esseri umani nella società e le stragi che avvengono
nel Mediterraneo rappresentano al mondo la vergogna delle politiche
discriminatorie in atto – continua l’Anpi – Sono parimenti sotto attacco
i diritti democratici, civili, sociali ed economici conquistati tanto
durante la lotta al nazifascismo quanto negli anni successivi alla
Seconda Guerra Mondiale».
Il corteo cittadino partirà alle 9.30 da Largo Bompiani
diretto a Porta San Paolo, luogo simbolo della Resistenza dove il 10
settembre 1943 fu compiuto l’ultimo tentativo di fermare l’occupazione
nazista della città.
Al corteo non parteciperà la Brigata Ebraica, come ormai
da cinque anni a questa parte, per evitare contestazioni da parte dei
gruppi filopastinesi. Dovrebbe unirsi all’associazione dei partigiani
nelle celebrazioni ufficiali al Campidoglio, dove sarà presente anche la
sindaca Virginia Raggi.
Insieme all’Anpi, e ai tanti soggetti che risponderanno
all’appello, sfilerà lo spezzone delle realtà sociali di Roma sud.
Centri sociali, associazioni e collettivi studenteschi uniti nella «Rete
antifascista VIII municipio». Si concentreranno dietro lo striscione
«Nessuno spazio a razzismo e sfruttamento» portato in piazza a Ostia già il 6 aprile scorso. Quel
giorno una manifestazione con oltre mille persone ha risposto a un
attacco squadrista contro un ragazzo di 17 anni, compiuto il mese scorso
sul litorale romano. «Siamo convinti si debba fare buon uso della
memoria di quello che è successo negli anni della Resistenza e durante
la Liberazione per portarlo nelle lotte quotidiane del presente –
afferma Simone, attivista di Città dell’Utopia – Battaglie importanti,
oggi più che mai, per fare in modo che i nostri territori restino porti
aperti e sicuri per chiunque. Perché dobbiamo resistere, ma anche
continuare a liberarci».
ROMA EST ANTIFASCISTA
«Roma est ha sempre avuto la caratteristica di mantenere
un forte presidio antifascista territoriale – racconta Simona,
attivista di Casale Falchetti – In genere si partecipava alla
commemorazione dell’Anpi in piazza delle Camelie e poi si raggiungeva il
corteo di Porta San Paolo. Quest’anno, però, si è deciso di organizzare
una manifestazione per le strade di Centocelle. Negli ultimi mesi ci
sono stati diversi momenti di tensione a cui vogliamo rispondere
insieme».
Da queste parti, l’11 gennaio scorso alcune
organizzazioni neofasciste hanno sfilato in corteo per ricordare Alberto
Giaquinto, membro del Fronte della Gioventù ucciso dalle forze
dell’ordine il 10 gennaio 1979. È stata la prima volta. Nella notte del
28 gennaio, anniversario della liberazione dal nazifascismo del
quadrante di Roma est, una ventina di estremisti neri si sono mossi tra
piazza delle Gardenie e piazza delle Camelie armati di caschi e bastoni.
Altro bersaglio delle azioni squadriste sono stati gli studenti del
liceo Benedetto da Norcia: il 20 febbraio un ragazzo e una ragazza che
avevano rifiutato i volantini di Blocco Studentesco sono stati aggrediti
a calci e pugni.
«Sono brutti episodi che rientrano in un contesto
generale preoccupante – continua Simona – Il corteo del 25, comunque,
serve a mostrare che questo territorio ha gli anticorpi anche in una
fase complicata come questa. L’antifascismo oggi passa per le
rivendicazioni sociali, per la solidarietà di base e il rifiuto del
razzismo attraverso cui vorrebbero dividerci. Una forte spinta a
organizzare questa manifestazione, poi, è venuta dagli studenti del
territorio».
«Per
noi la cosa più importante di questo corteo è far vivere l’omaggio alle
azioni dei partigiani nelle lotte del presente, che in questa parte di
Roma sono tante e vanno dalle occupazioni abitative agli spazi sociali
sotto sfratto, fino allo sport popolare – dice Renato, del Coordinamento
studenti di Roma est – Oggi più che mai è necessario preservare la
memoria storica della resistenza, ma anche combinarla con le battaglie
per un futuro migliore».
Nei giorni scorsi si è parlato del corteo soprattutto
per uno scivolone di Giorgia Meloni che ne ha postato il manifesto sul
suo profilo facebook parlando di un «oltraggio alla memoria dei martiri
delle foibe». «Il manifesto è chiaro: un’onda rossa che strappa un velo
nero tenuto assieme con lo scotch giallo e verde, riferimento esplicito
ai colori dell’attuale governo – ha risposto Azione antifascista Roma
est – Dove lei possa avere visto un’allusione alle foibe rimane per noi
un mistero». In effetti il poster riprende un’opera creata dall’artista
Ettore Vitale per il Partito socialista italiano in occasione del 25
aprile 1973. A questa sono stati aggiunti i due nastri spezzati di
colore giallo e verde, in un evidente richiamo a 5 Stelle e Lega.
La manifestazione partirà da piazza delle Camelie
dopo che alle 9 verrà deposta una targa per ricordare Lorenzo Orsetti,
«Heval Orso», compagno partigiano che il 18 marzo di quest’anno ha perso
la vita per difendere la rivoluzione del Rojava.QUARTIERI RESISTENTI
Dopo i cortei mattutini, i festeggiamenti per la
Liberazione continueranno nei tanti eventi pomeridiani che tingeranno di
rosso i quartieri della capitale.
A San Lorenzo
le celebrazioni sono dedicate alla partigiana Tina Costa, recentemente
scomparsa, e alla giovane Desirèe Mariottini, che proprio da queste
parti è stata vittima di un brutale femminicidio che ha scatenato i
tentativi di sciacallaggio di Lega e neofascisti. Le iniziative sono
organizzate dalla Libera Repubblica di San Lorenzo, l’Anpi di zona e i
tanti spazi sociali del quartiere, nuovamente sotto attacco dopo la
pubblicazione della lista di sgomberi che il ministro dell’Interno
vorrebbe realizzare nei prossimi mesi. Alle 13 si comincia con un pranzo
resistente e popolare in piazza dei Sanniti. Alle 16 è pevista una
passeggiata tra le vie del quartiere per omaggiare le targhe dei
partigiani. Dalle 17 nel Nuovo Cinema Palazzo premiazioni e proiezioni
di film. Si chiude alle 21.30, sempre in piazza dei Sanniti, con il
concerto della Banda Jorona.
Un po’ più a est, al Pigneto,
il 25 aprile è «Libera tutt*. Contro i vecchi e i nuovi fascismi».
Anche qui, la dedica è a Tina Costa e Lorenzo Orsetti. Dalle 13 in via
del Pigneto 104, al Parco «Angelo Galafati», si svolgerà un pranzo
popolare a cui portare qualcosa da mangiare e una sedia per unirsi a una
grande tavolata di quartiere. Seguiranno reading, perfomance e balli
per poi muoversi verso piazza Nuccitelli dove continuare a festeggiare
la Liberazione.A Casalbertone scendono in strada le «Nuove resistenze». Le realtà sociali e gli abitanti hanno organizzato una giornata ricca di eventi nella piazza del quartiere. Alle 10 esibizione della scuola di musica Etnofonie con Young Rockets, la band laboratorio dei ragazzi. Alle 11 le canzoni di Capitan Calamaio e interventi sulle resistenze nel mondo. Alle 16 ancora musica con il gruppo di percussionisti africani del centro d’accoglienza di Pietralata. Dalle 17 parata della memoria per rendere omaggio ai partigiani del quadrante.
A Montesacro da mattina a sera il teatro dei festeggiamenti «R-esistenti» sarà il Brancaleone, recentemente riaperto da alcune realtà sociali del territorio. Alle 12 sarà inaugurato il giardino. A seguire pranzo sociale, proiezioni a ciclo continuo di documentari sulla resistenza anti-fascista, interventi dell’Anpi e dei rappresentanti del municipio, mostre fotografiche e tanta musica dal vivo. Alle 21.30 la giornata si chiuderà al Csa Astra con la proiezione di «C’eravamo tanto amati», bellissima pellicola di Ettore Scola.
A San Paolo la Liberazione sarà celebrata nel Parco Schuster. Dopo il corteo mattutino, picnic, musica, perfomance e sport riempiranno l’area verde di Roma sud. Alle 15 spettacoli di Nicola Macchiarlo in «Standar is the new special» e Niño Maravilha in «Leggermente Frizzante». Alle 16 Samba e giochi di rugby per bambine e bambini.
A Cinecittà, per il diciottesimo anno consecutivo, la cornice delle iniziative antifasciste sarà lo splendido parco degli Acquedotti. Dalle 9 di mattina al tardo pomeriggio: presentazioni, interventi, cibo e tanta musica. Un momento speciale sarà il ricordo di don Roberto Sardelli con una passeggiata che alle 11 partirà verso la scuola 725, creata dal «prete degli ultimi» sull’onda del ’68. Durante la giornata interverranno Mediterranea Saving Humas, impegnata nelle missioni di monitoraggio e soccorso nelle acque internazionali, e la rete Restiamo umani, attiva in iniziative solidali e di disobbedienza nella città di Roma. Dalle 16 la musica reggae delle Ladies Band e la murga de Los Adoquines de Spartaco riscalderanno l’ambiente.
Le piazze saranno molte e piene. Saremo tantissimi nelle strade e nei quartieri. Se mancherà qualcuno, qualcuno che sta al governo, poco male. Non ne sentiremo la mancanza. Questa non è la sua festa. È la nostra.
Foto di copertina di Milos Skakal
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