Tratto da https://www.facebook.com/notes/paolo-laitempergher/capitalesimus-mox-venturus/2062282233807458/
Robe facilmente liquidabili dalle anime semplici come “argomenti da complottari”, o forse no. Ed allora c’è speranza.
Nicoletta Forcheri, analista economica, ci comunica come secondo lei stiamo entrando in “una recessione finanziario-economica di portata universale”. Sarà probabile occasione per imporci la moneta digitale unica, con tanto di strumenti di controllo e di quotazione del valore di ogni singolo essere umano. “Non dobbiamo sorprenderci che l’Europa abbia bisogno di crisi, e di gravi crisi, per fare passi avanti” [1], affermava pochi anni fa Mario Monti.
In Cina, sulle quotazioni dei singoli sono avanti. Dal 2020 entrerà in vigore il “Piano per la costruzione di un Social Credit System” [2], per il quale assegneranno un valore ai singoli cittadini, prevedendo ricompense per le persone ritenute più affidabili. A seconda della quotazione, infatti, avranno diritto o meno a determinati servizi, come alla possibilità di prendere un aereo per espatriare. Un rinforzino positivo per gli acquiescenti, uno scenario alla Black Mirror, insomma.
Da noi, in Europa, non siamo messi tanto meglio. Nei Paesi del nord, stanno saggiando le reazioni della popolazione all’impianto di chip sottocutanei per aver diritto ad entrare in discoteca, ottenere consumazioni gratuite, accedere fisicamente al posto di lavoro. Piccolezze, che vedono norvegesi, svedesi marchiati come un cane o un gatto domestico. I media mainstream, sempre loro, la voce delle multinazionali, si sono scapicollati a raccontarci come ampie frange di popolazione “abbiano fatto la fila per i vaccini”, anche se molto probabilmente si tratta solo un esperimento sociale per abituare la mandria ad accettare la violabilità del proprio corpo da parte di una non meglio specificata Autorità [3], come ci suggeriva Stefano Re.
Si sta predisponendo il gregge all’uso di chip NFC sui propri telefonini, “fa fico” o meglio “è smart”, ma anche chip sottocutanei per facilitare strumenti di pagamento, che essendo differenti dal contante, sono giocoforza illegali e atipici. La smart dust, nanotecnologia RFID vaporizzabile su una persona senza dover iniettare nulla, esiste da tempo e probabilmente oggi è già superata [4]. Wikipedia la liquida come ‘teoria del complotto’, quale miglior garanzia?
Torniamo al focus: la moneta. Quella smaterializzata, quella roba che fanno credere alla casalinga di Laives (BZ) essere cool perché gestita da bancomat/carte di credito/cellulari direttamente connessi al proprio conto corrente, non è moneta legale, poiché ad essere tale è solo quella emessa direttamente dalla BCE. Con tanto di firma di Draghi, ancora per un po’. Non lo dico certo io, ma la BCE stessa rispondendo a diverse interrogazioni.
Inesorabilmente, chi evita lo smartphone sarà un paria sociale sempre più tagliato fuori, non tanto dall’accesso ai servizi, ai quali si potrebbe anche rinunciare, ma dall’accesso agli strumenti di pagamento preferenziali. Non potrà più comprare, né vendere. O lo farà con grandissime difficoltà. Basta provare, già oggi, a pagare con assegno o a girare una cambiale che i programmati ti guardano stranito, mentre gli addetti ai lavori ti imprecano dietro, perché ancora oggi osi usare strumenti finanziari che seppur leciti e legittimi, loro han deciso di limitare e sopprimere. Per evidenti motivi.
Con una serie di norme imposte, a mio avviso, di soppiatto e che apparentemente sembra(va)no innocue e scollate fra loro, il Legislatore italiano, ci ha di fatto obbligato all’uso del conto corrente, al versamento dello stipendio e della pensione su di esso, all’uso del bonifico bancario. Tutto dev’essere tracciato, altrimenti “hai da nascondere qualcosa”. Cosa per le quali il sistema bancario verrà adeguatamente ricompensato con laute commissioni, le quali prese singolarmente magari non fa(ra)nno innervosire la nostra solita e ingenua casalinga di Laives (BZ), ma che nel loro insieme, applicato lo spaventoso fattore moltiplicatore del numero delle transizioni giornaliere, concretizzano importi tali dall’impensierire addirittura l’economia stessa. Qualche sprovveduto, lo troviamo sempre. Il solito giacobino, spesso pronto alla prima occasione ad approfittarne, s’è detto contento e la mena con la lotta ad un’evasione, però, solo domestica. Quella dei liberi professionisti. Dell’idraulico, dell’avvocato, del fruttivendolo che, smemorato, apposta o meno poco importa, dimentica di batterti lo scontrino. Robetta insomma. Mentre nulla o poco sa della vera evasione che poi è quella dei grandi gruppi speculativi, delle multinazionali intoccabili o dei gruppi bancari. E poco pare importare come questa imposizione abbia innescato dei tecnicismi giuridici per i quali ci hanno limitato e quasi cavato via le tutele costruite in anni di confronto sociale. Detto diversamente pagate sulla pelle delle generazioni che ci hanno preceduto. Mi riferisco a.e. alle tutele della cessione del quinto, che oggi risultano difficilmente applicabili sui conti corrente destinati al risparmio. Lo stato, ma anche un terzo, possono attingere, pignorare senza alcun riguardo. Quasi senza il passaggio dal magistrato.
Inoltre, i soliti bestioni Google, Amazon, eBay tra i tanti, stanno rincorrendosi nel costituire proprie banche a supporto dei propri servizi offerti, lasciando noi consumatori con sempre minor potere d’acquisto, preda di guerre fra titani. Su Amazon non funziona lo strumento di pagamento di eBay, che poi è payPal, ad esempio. Una Apple, ad esempio, alcuni anni fa non paga(va) le tasse in Italia e, quando finalmente pizzicata per 810 milioni di euro evasi, addiveniva –in esclusiva virtù della propria forza, rectius capitalizzazione– ad un tipo d’accordo transattivo [5] dai quali, però, i singoli italiani sono sistematicamente esclusi quando loro sono nelle peste col fisco. Come dire: io sono io, e voi non siete un picciolo.
“Questo è lo scenario –conclude Nicoletta Forcheri– ma possiamo esorcizzarlo, evitarlo, se abbiamo ben presente dove vogliono portarci, e non andarci. Dipende da noi”.
Giacché il capitalesimo prossimo venturo, è qui.
Riferimenti –
[1] Mario Monti alla LUISS, dal minuto 4:55 al minuto 5:55, http://bit.ly/2Tr9j0l
[2] La Cina da i numeri, http://bit.ly/2J4NpeJ
[3] Stefano Re, “Lettera a chi sostiene l’obbligo vaccinale”, http://bit.ly/2Hp8NZR
[1] Mario Monti alla LUISS, dal minuto 4:55 al minuto 5:55, http://bit.ly/2Tr9j0l
[2] La Cina da i numeri, http://bit.ly/2J4NpeJ
[3] Stefano Re, “Lettera a chi sostiene l’obbligo vaccinale”, http://bit.ly/2Hp8NZR
[4] Sulla smart dust, http://bit.ly/2SVcMPU
[5] Apple, da 810 milioni a 318 milioni https://youtu.be/xcF9in4DCCA?t=1969
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