lunedì 15 aprile 2019

CANNABIS MEDICA, LA SITUAZIONE IN ITALIA

In Italia, nel 2007, l’allora ministro della Salute Livia Turco ha riconosciuto con un decreto l’uso in terapia del cannabinoide delta-9-THC e dei suoi omologhi. Nel 2013, quando ad essere ministro della Salute era Renato Balduzzi, fu esteso il riconoscimento dell’efficacia per scopi terapeutici anche alla pianta di cannabis in forma vegetale e ai suoi estratti e preparati.

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Accanto alla normativa nazionale negli ultimi anni sono state introdotte anche delle leggi regionali alcune delle quali riconoscono l’erogazione dei medicinali cannabinoidi a carico del Servizio Sanitario Regionale. A fine 2015 è stata la volta del decreto Lorenzin, che, nell’attivare il progetto di coltivazione di cannabis medica, aveva emanato un decreto suggerendo una lista di patologie per le quali la cannabis potesse essere prescritta. Ricordiamo che, grazie alla legge Di Bella, è facoltà del medico prescrivere la cannabis per qualsiasi patologia per la quale ci siano studi scientifici accreditati che ne dimostrino i benefici.
L’ultimo provvedimento legislativo è stato l’emendamento sulla cannabis contenuto nel decreto fiscale che è diventato legge il 30 novembre 2017 dopo il voto di fiducia della Camera.
Il comma più importante è quello che prevedeva le prescrizioni di cannabis a carico del servizio sanitario nazionale, solo che la legge non è mai stata attuata e ad oggi vigono ancora le leggi regionali, almeno nelle regioni che ne hanno una, che ormai sono la maggior parte.

Altri provvedimenti recenti, apportati dal ministro della Salute Giulia Grillo, sono stati il decreto pubblicato a luglio 2018, che stabilisce che la cannabis terapeutica in Italia può essere prescritta per ogni tipo di dolore, senza più alcuna distinzione tra uso oncologico, non oncologico o neuropatico e poi la recente apertura ai privati per le coltivazioni di cannabis medica, per far fronte alla continua carenza della sostanza, visto che la produzione di Firenze e quella che viene importata dall’estero non sono sufficienti. È un processo che richiederà del tempo e che sarà avviato con le manifestazioni di interesse per i soggetti interessati.


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