lunedì 11 febbraio 2019

Mafia, Scarpinato: “I paradisi fiscali dei clan sono in Europa. I soldi dei boss ci fanno rimanere nel patto di stabilità”.

"Nei Paesi europei è stato confiscato l’1 percento del fatturato globale delle mafie, praticamente il rischio di confisca è prossimo allo zero, eppure i più grandi paradisi fiscali sono in Europa", ha detto il procuratore generale di Palermo intervenendo a un incontro sulle infiltrazioni delle mafie nell'impresa legale in corso all'auditorium Rai del capoluogo siciliano.


F.Q.
Risultati immagini per Roberto ScarpinatoI paradisi fiscali delle mafie? Oggi sono in Europa. Lo sostiene il procuratore generale di Palermo, Roberto Scarpinato, intervenendo a un incontro sulle infiltrazioni delle mafie nell’impresa legale in corso all’auditorium Rai di Palermo. “Nei Paesi europei è stato confiscato l’1 percento del fatturato globale delle mafie, praticamente il rischio di confisca è prossimo allo zero, eppure i più grandi paradisi fiscali sono in Europa”, ha detto il magistrato siciliano. Secondo il quale “la mafia dei mercati in Italia ha contribuito a farci rimanere nel patto di stabilità. Noi continueremo a fare indagini e arrestare estorsori, ma è bene comprendere che la battaglia si svolge a livello macro politico. In Europa non c’è l’interesse a fare un’analisi del sangue ai capitali finanziari che fanno girare l’economia e il capitalismo delle mafie è un capitolo importante del capitalismo finanziario”.
Il procuratore generale di Palermo ha spiegato il cambiamento epidermico delle associazioni criminali sul fronte del business. “Nel 2017 soltanto in Sicilia sono stati spesi oltre 4 miliardi nel gioco d’azzardo – ha aggiunto Scarpinato – ci troviamo di fronte a un nuovo modo di operare delle mafie ‘mercatiste’ che offrono una serie di beni e servizi, dagli stupefacenti all’azzardo, alla prostituzione e che mutano anche il rapporto tra mafia e popolazione, stabilendo rapporti collusivi con reciproci tornaconti economici. Una traiettoria che ha portato le nuove mafie dalla violenza al consenso, mettendo in difficoltà la corte di Cassazione nell’applicazione dell’articolo 416bis, che presuppone invece il ricorso al metodo violento”, ha continuato Scarpinato. Che poi ha raccontato un aneddoto: “Ricordo la conversazione  avuta con un boss in un carcere canadese che mi ha detto: “Prima la politica controllava l’economia, oggi è il contrario. Noi (riferendosi ai boss, ndr) siamo il cuore nero dell’economia, ma sempre economia siamo”.

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