Scontro sull’acqua tra privato e pubblico, la spunta il Comune di Terni.
La Corte dei Conti dell’Umbria (deliberazione numero 5/2019 del 18 gennaio 2019) ha disposto che il controllo della società che ha in gestione il servizio idrico (SII scpa,
società consortile per azioni mista, gestita dai Comuni della bassa
Umbria e dal socio privato Acea, che sta al 25 per cento) debba tornare in capo alla pubblica amministrazione.
corrieredellumbria.corr.it
Nel giugno scorso la Corte dei Conti
aveva richiesto dei chiarimenti sul piano di ricognizione e revisione
straordinaria delle partecipate di Palazzo Spada.
Da lì il pronunciamento attuale della
Corte dei Conti regionale chedii fatto fa tornare a gestire l’acqua
direttamente al Comune, con le regole delle società a controllo
pubblico.
La conseguenza sarà un cambio di rotta
gestionale , secondo Palazzo Spada, potrà portare alla riduzione delle
tariffe per gli utenti.
La situazione della gestione è assai complessa.
Oggi, nonostante il socio privato Acea detenga solo il 25 per cento dei diritti di voto in assemblea, ha il diritto statutario di nominare l’amministratore delegato, all’interno di un Cda di nove membri, ove, allo stato attuale, la città di Terni non è rappresentata.
Lo statuto è blindato
poiché ogni deliberazione deve essere assunta con una quantità di voti
tale che la parte pubblica, di fatto, non può incidere sulle sue
decisioni.
A Burgio nell'agrigentino, esempio di paese virtuoso. Dove l'acqua è a gestione pubblica e le bollette sono molto più basse rispetto a quelle degli altri comuni.
Link Video
Altre buone notizie di gestione pubblica dell'acqua.
AGRIGENTO L'acqua pubblica, l'esempio di Burgio
A Burgio nell'agrigentino, esempio di paese virtuoso. Dove l'acqua è a gestione pubblica e le bollette sono molto più basse rispetto a quelle degli altri comuni.
Link Video
Nessun commento:
Posta un commento