Nei Serd (servizi pubblici per le dipendenze patologiche del Sistema Sanitario Nazionale) più che triplicato il
numero di giovani in terapia. Si abbassa l’età e cambia l’assunzione:
"Prima si inala, poi ci si buca". La seconda puntata della nostra
inchiesta.
Costa cinque euro e si trova facilmente ovunque: in strada, fuori dalle scuole, a casa di amici. Ma si può ordinare anche online e questo rende tutto molto più complicato, anche per le forze dell'ordine.
"Si tratta di eroina sintetica, cento volte più potente della morfina e gli effetti narcotici compaiono dopo qualche minuto - ha spiegato Massimo Barra, presidente della Fondazione Villa Maraini - Gli effetti dello sballo sono identici a quelli dell'eroina "classica" ma sul corpo sono ancora più devastanti perché l'oppiaceo è appunto trattato sinteticamente".
Eroina gialla, che gli adolescenti ordinano con un clic online e invece di farsela spedire a casa, vanno a ritirare in un punto vendita indicato allo spedizioniere. In genere i gruppi di amici che ne fanno uso ordinano le dosi a turno e le consegne avvengono in uno shop del quartiere.
Le confezioni made in Usa sono sotto forma di polvere o di pasticche. L'eroina gialla si può sia inalare mettendo la polvere su della carta stagnola con l'accendino sotto a scioglierla, oppure arrotolare a sigaretta.
Se fino a un decennio fa si rollavano solo canne con dentro marijuana e hashish, oggi i teenagers fumano eroina, ma finiscono poi per iniettarsela in vena. L'automatismo purtroppo è ormai statistica, per quanto invece non sia dimostrato che dalla canna di hashish si arrivi alle droghe pesanti.
"Nel caso dell'eroina, chi inizia a fumarla - spiega ancora Massimo Barra - vede che gli effetti durano molto meno rispetto a quelli per endovena. E siccome, purtroppo, è la droga per eccellenza, che dà effetti "paradisiaci", secondo quanto dichiarano gli assuntori, il passaggio è inevitabile".
E così, mentre un tempo alla Fondazione Villa Maraini arrivavano tossicomani over 40, oggi l'età si è incredibilmente abbassata.
E il cambio di tendenza c'è anche rispetto al sesso: sono molte di più le ragazze dei ragazzi a far uso di eroina. Secondo gli ultimi dati elaborati dal Dipartimento per la giustizia minorile del ministero della Giustizia, infatti, "quasi il 72% degli studenti ritiene rischioso utilizzare eroina: questa percezione è più alta tra le studentesse (74,8%), rispetto ai coetanei di genere maschile (68,3%). Nonostante il genere femminile sia caratterizzato da una percezione dei rischi correlati all'uso di sostanze oppiacee più alta rispetto al genere maschile, è aumentata la percentuale di studentesse delle scuole secondarie superiori che ne fa uso".
"La prima volta che mi sono fumata una sigaretta di eroina avevo 14 anni, veniva sempre fuori da scuola uno spacciatore e, come uno scemo ho iniziato a farne uso". Giulio (il nome è di fantasia, ndr) oggi di anni ne ha 19 e sono mesi che non si fa più, grazie all'aiuto di una struttura specializzata, della famiglia e di una psicologa. "Ho provato un po' tutte le droghe, l'eroina è quella in cui trovi la pace dei sensi. Ti sembra di toccare il cielo con un dito, il tuo corpo e la tua testa stanno benissimo in quel momento. Basti a te stesso.
Purtroppo però poi non ne puoi più fare a meno di quella pace dei sensi e se non la prendi ogni volta che il tuo corpo ne ha bisogno stai in down e ti sembra di impazzire. Avevo un'idea tutta mia dei drogati quando avevo 14 anni. Il fatto di fumarla e di non usare la siringa, non ti fa sentire un tossico, però di fatto lo sei". Il cortocircuito è proprio questo: il cambio iconografico del drogato da eroina.
La sigaretta modificata non rispecchia la classica immagine anni Ottanta del tossico col laccio al braccio. Ed è questa la vera trappola per i giovani che si avvicinano all'eroina. Che sono in sensibile aumento. I dati che arrivano dai Serd, i servizi pubblici per le dipendenze, nel Lazio dicono che gli under 18 in cura per tossicodipendenza sono quasi 300 nell'ultimo anno. Erano 78 cinque anni fa.
"E il guaio è che tra l'inizio dell'uso di sostanze e l'inizio della terapia passano troppi anni - spiega ancora il presidente di Villa Maraini - Noi abbiamo il gruppo giovani in cura, sono 25 al momento. È essenziale che inizino a venire da noi spontaneamente.
Abbiamo avuto casi in cui i ragazzi sono stati portati a forza dai genitori e quando sono usciti si sono fatti la dose letale che li ha uccisi. È difficile per un genitore far passare questo concetto: purtroppo i figli non li salvano costringendoli a un percorso, ma semmai facendo scattare in loro la molla che li spinge a uscirne. Poi interveniamo noi, o le tante strutture di recupero, e attraverso un lavoro sia di gruppo sia di psicanalisi individuale, ce la si può fare".
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