F. Q.
Con il Paese in allerta massima terrorismo e gli europei di calcio in corso, i francesi tornano in piazza contro la riforma voluta dalla ministra del Lavoro Myriam El Khomri che da settimane mobilita i sindacati. E a Parigi si scatena la guerriglia.
Al passaggio dei manifestanti centinaia di casseur con il volto incappucciato hanno spaccato, tra l’altro, le vetrine di diversi negozi, alcune pensiline dei bus e parte dell’arredo urbano. Le violenze hanno di fatto bloccato il corteo: da oltre un’ora gli estremisti lanciano oggetti contundenti contro gli agenti in tenuta antisommossa che replicano con lacrimogeni nella rive gauche. Le Monde riferisce che un uomo è rimasto ferito alla schiena da un razzo che ha preso fuoco. Il quotidiano francese pubblica anche le foto di manifestanti che si rifugiano nei palazzi per sfuggire alle violenze e ai lacrimogeni.
I casseur hanno vandalizzato anche l’ospedale pediatrico Necker di Parigi, nel XV arrondissement: almeno 15 le vetrate distrutte del centro ospedaliero. L’accaduto ha provocato sdegno sui social media e tra i rappresentanti politici. Su Twitter la ministra della Salute francese, Marisol Touraine, lo ha definito “un attacco insopportabile, vergognoso” ed espresso il proprio sostegno ai professionisti che lavorano accanto ai pazienti. Secondo BfmTv, nell’ospedale è ricoverato – in psichiatria – anche il figlio di tre anni dei due poliziotti uccisi a Magnanville da un affiliato all’Isis, Larossi Abballa. Il piccolo ha assistito alla tragedia ed è l’unico superstite.
Sono 42 i fermi e 40 i feriti. Tra questi 29 agenti delle forze dell’ordine e 11 manifestanti. Scontri particolarmente violenti sono avvenuti vicino alla stazione della metro Duroc, dove 15 agenti sono stati feriti e la polizia ha fatto uso di idranti per respingere i manifestanti. Molte le automobili incendiate e rovesciate. Intanto, la testa pacifica del corteo è arrivata, come previsto, sul piazzale degli Invalides.
A incrociare le braccia sono anche i lavoratori della società ferroviaria statale Sncf, che ha però fatto sapere che l’adesione è di molto inferiore rispetto all’avvio della protesta due settimane fa o ad altre precedenti occasioni di quest’anno. Secondo Sncf, il 90% dei collegamenti ad alta velocità è in funzione e gli altri servizi sono in attività al 70% circa. I tassisti inoltre protestano contro la concorrenza che definiscono senza regole e il loro corteo ha intasato il traffico alla periferia ovest della capitale.
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