mercoledì 9 settembre 2015

Napoli. Ecco le tre faide che insanguinano il cuore di Napoli.

Centro storico, zona est ed ovest: la posta in gioco e i clan che si scontrano senza esclusione di colpi. 

Ecco le tre faide che insanguinano il cuore di Napolirepubblica.it

La guerra nel cuore di Napoli. Almeno tre faide attraversano la città: in pieno centro, come nella periferia occidentale e in quella orientale del capoluogo. A Forcella, le “paranze dei bimbi” che si contendono il quartiere stanno scrivendo nuovi capitoli di un romanzo di sangue che ha forse aggiunto un’ultima pagina in piazza Sanità, domenica mattina all’alba, con l’omicidio dei diciassettenne Gennaro Cesarano, ucciso davanti alla chiesa di San Vincenzo. Ma sale pericolosamente la tensione tra Rione Traiano e Soccavo dove in via Epomeo è stata rinvenuta addirittura una bomba a mano, che è stata fatta brillare dai carabinieri. E si spara anche a est, dove sabato sera, all’uscita di un negozio di via Camillo De Meis, è stato ucciso il trentenne Antonio Simonetti.Segnali preoccupanti, che hanno spinto il ministro dell’Interno Angelino Alfano ad inviare in fretta e furia altri 50 uomini di polizia e carabinieri per controllare il territorio, prendendo così atto che, in questo momento, esiste un’emergenza che va ben al di là della semplice “percezione” di cui spesso si fanno scudo gli addetti ai lavori.


Anche la Procura è al lavoro con grande impegno. Ieri, al quinto piano del grattacielo del Centro direzionale, poliziotti e carabinieri hanno incontrato il procuratore aggiunto Filippo Beatrice, che coordina il pool anticamorra. Magistrati e investigatori hanno tracciato un punto della situazione alla luce degli ultimi eventi sui quali mantiene alta l’attenzione anche il procuratore della Repubblica Giovanni Colangelo, che meno di un mese fa aveva lanciato l’allarme sull’impennata del crimine organizzato davanti alla commissione parlamentare Antimafia presieduta da Rosy Bindi. Nei prossimi giorni i commissari di Palazzo San Macuto saranno a Napoli per una missione.

Intanto nelle strade si continua a morire. A Forcella è guerra senza quartiere tra il gruppo Sibillo-Giuliano-Brunetti-Amirante, contrapposto agli eredi della storica famiglia Mazzarella e indebolito prima dall’inchiesta coordinata dai pm Henry John Woodcock e Francesco De Falco, poi dall’omicidio del diciannovenne Emanuele Sibillo, che era riuscito a sfuggire alla cattura. È ancora latitante invece il fratello di Sibillo, Pasquale detto “Lino”, sulle cui tracce c’è la squadra mobile diretta da Fausto Lamparelli.

Lo scontro ha già provocato una vittima innocente, il meccanico Luigi Galletta, di 21 anni, incensurato e risultato estraneo alle dinamiche malavitose. Gli inquirenti non escludono che le fibrillazioni in atto a Forcella possano essersi estese anche nella zona della Sanità, dove sono presenti i gruppi Sequino e Lo Russo. Nel quartiere di Totò stati consumati due omicidi in pochi giorni, quello del 67 enne Pasquale Ceraso e quello di Gennaro Cesarano, di 17 anni, che secondo familiari e amici è stato colpito per errore durante la sparatoria. Su questi due omicidi indaga il pm Enrica Parascandolo, è ancora presto per capire se stia per scoppiare una faida autonoma, rispetto a quella di Forcella, o se si tratti di episodi riconducibili a matrici diverse.

C’è certamente la droga al centro della violenta contrapposizione in atto nell’area del Rione Traiano, dove secondo quanto emerso dalle più recenti indagini dei carabinieri del Nucleo operativo diretto dal maggiore Di Costanzo si contrappongono le nuove leve del gruppo Puccinelli e i Vigilia di Soccavo.

Spaventano, in particolare, gli eventi che si sono susseguiti negli
ultimi giorni: sabato scorso sono stati esplosi in strada, in via Tertulliano, 60 proiettili colpi di mitra e pistole, altri 21 bossoli sono stati ritrovati ieri in via Catone e infine labomba a mano, che è stata fatta brillare dai carabinieri. E si fa allarmante il quadro nella zona orientale, dove i contrasti mai sopiti tra i gruppi D’Amico e De Micco potrebbero essere alla base dell’ultimo agguato. Tre faide, forse quattro, che fanno battere di paura il cuore di Napoli.

Nessun commento:

Posta un commento