Pensavamo di averle viste tutte in materia di repressione e condanne contro attivisti politici e sociali impegnati nei conflitti, ma quanto ci portano a conoscenza da Messina supera il conosciuto e ci introduce in uno stato di polizia che somiglia sempre più a "Minority Report".
Era il gennaio di quest'anno quando il collettivo
“Teatro Pinelli” ha liberato un altro posto abbandonato per permettere
il proseguo del suo percorso politico e sociale: la ex scuola media “Ugo
Foscolo” e l’esperienza si arricchisce così di contenuti volti allo
scambio e la crescita umana e culturale di tutti coloro i quali
scelgono di frequentare quel posto. Ma soprattutto di chi in quel posto
ha scelto di viverci , infatti ben presto nasce la scelta di aprire i
due e piani superiori a famiglie in Emergenza Abitativa.
Le attività Sociali sono tantissime: la palestra
popolare, la mensa anticrisi, il doposcuola popolare ai bambini e
ragazzi del quartiere, l’orto sociale, la biblioteca, il liscio
domenicale per gli anziani e tante altre ancora...
Purtroppo fin quando le istituzioni considereranno
l’emergenza abitativa come una questione di ordine pubblico, da
risolvere a suon di sgomberi e repressione, il fenomeno sarà sempre
grave e diffuso e non troverà di certo una reale risoluzione!
Ed è per questo che la nostra solidarietà va ad
Irene e Sergio, due compagni arrestati e condannati rispettivamente a 6 e
10 mesi di detenzione per avere espresso solidarietà ad una
“senzacasa”. Accampatasi in un’aiuola posta tra il Tribunale e il
Rettorato.
La sentenza giunge inaspettata, specie dopo la
visione completa dei video forniti da emittenti locali e le
testimonianze, favorevoli agli imputati, da parte di carabinieri
presenti all’azione dimostrativa delle settimane scorse. Testimonianze e
filmati privi di tagli, che mostrano una realtà dei fatti ben diversa
da quella suggerita nel corso di una campagna politica, e mediatica
volta a descrivere Irene e Sergio come dei violenti.
Una realtà tanto “strana”, da costringere il
Pubblico Ministero a fare decadere tre accuse delle quattro imputate.
Chiedendo che gli imputati venissero condannati, unicamente per
“resistenza psicologica”, a 4 mesi di detenzione, reato coniato proprio
dai PM messinesi, proprio in occasione del processo del 24 settembre
2015. Un esito che, chiaramente, non ha nulla a che fare con i fatti,
che svela tutta la rilevanza politica della vicenda.
La nostra solidarietà e vicinanza va anche a tutti
coloro i quali ogni giorno difendono sinceramente il diritto alla casa
che si trasforma nella pratica quotidiana della difesa dagli sfratti e
dell’occupazione di immobili sfitti ed edifici pubblici abbandonati.
Visto che la questione abitativa ha assunto nella
nostra città, come nel resto del Paese, un carattere d’urgenza, nella
sola provincia di Messina nel 2014 gli sfratti sono stati 364 e poiché
le istituzioni non sono in grado di rispondere a dei legittimi bisogni
dei cittadini, questi devono AUTO - ORGANIZZARSI.
Tanti sono i nuclei familiari, le cui condizioni
economiche si sono aggravate dall'impennata della disoccupazione e
rischiano di finire per strada se non si adottano misure strutturali che
affrontino alla radice il dramma della precarietà abitativa.
Sono troppe le famiglie senza una casa e tante altre ce ne saranno vista la drammatica situazione economica del paese.
Ad oggi Alla Ex Ugo Foscolo le famiglie in grave
Emergenza Abitativa mostrano la loro dignità, gli stessi si sono
costituiti in un Comitato Spontaneo degli Inquilini Resistenti – Foscolo
ed hanno deciso, (visto che il diritto alla casa non gli è stato
concesso) di Riutilizzare un Edificio Pubblico Dismesso avviando Dal
Basso un progetto di Autorecupero e Autocostruzione che rende quelle
aule di una ex scuola (che mai più sarebbe tornata alle originali
funzionalità) la loro casa.
Pertanto riteniamo necessario affermare che il
diritto alla casa non può essere affrontato solo come un'emergenza, ma
attraverso azioni concrete di riappropriazione degli immobili
abbandonati ed in disuso. Invitiamo il governo all’utilizzo dei fondi
ex-gescal in giacenza nella cassa depositi e prestiti della regione
sicilia, fondi che ammontano alla modica cifra di 254.537.893,57 milioni
di euro.
Questi fondi avrebbero l’utilità di rilanciare
l’edilizia residenziale pubblica senza l’intervento delle solite imprese
private e cooperative pronte a speculare sulle spalle dei cittadini,
potrebbero incentivare progetti di autorecupero su edifici sfitti e
abbandonati sia pubblici che privati, per dare risposte concrete a
un’emergenza abitativa sempre più soffocante evitando una ulteriore
cementificazione dei nostri territori.
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