mercoledì 30 settembre 2015

Roma. "Vietano il corteo? La Prefettura ha paura di ciò che abbiamo da dire alla città".


 
Redazione Contropiano
Roma. "Vietano il corteo? La Prefettura ha paura di ciò che abbiamo da dire alla città"Movimenti sociali e collettivi politici, sindacati di base e comitati di quartiere, reti sociali e liste di disoccupati; e poi lavoratori in lotta nelle municipalizzate contro la privatizzazione,  dipendenti dei canili comunali, maestri e maestre delle scuole elementari e medie superiori, studenti, movimenti per l’acqua pubblica e per il diritto all’abitare: vi presentiamo i “nemici della democrazia”, i nemici dell’ordine costituito e della nuova legalità, frutto del commissariamento gestito da Franco Gabrielli, nuovo amministratore de facto della città di Roma.
Impedire a queste realtà di sfilare il prossimo 2 ottobre, giorno in cui i lavoratori del settore dei trasporti pubblici incroceranno le braccia, non è una dimostrazione di forza ma un chiaro segno di debolezza politica che trapela dalle stanze della Questura e della Prefettura.
Il timore del Prefetto Gabrielli è che la sua stretta securitaria possa essere messa in discussione dalla parte viva di questa città, da chi quotidianamente sbarca il lunario di una vita di precarietà, da chi non ha timore di rispedire al mittente le nuove cantilene su legalità e trasparenza messe in circolo da chi oggi, commissariando la città, si pone di fatto come complice di un’amministrazione tramortita da scandali, malaffare e corruzione. Ci sembra che Prefettura e Questura non temano tanto eventuali disagi alla città in una giornata di scioperi e cortei, ma che siano impensieriti da questo nuovo fronte sociale, capace di essere sintesi di lotte sociali e proposte politiche alternative ad un modello stringente e per nulla convincente.
Sono i lavoratori in sciopero il problema di Roma? Sono i dipendenti delle municipalizzate che lottano per il mantenimento di un servizio pubblico il nemico dei cittadini romani? Fin quando vieteranno di manifestare nel centro della città, per paura di sentirsi chiamare a rispondere di una responsabilità palese e sotto gli occhi di tutti?
Non accettiamo morali o normative legalitarie da chi abusa del proprio ruolo per reprimere il dissenso, sgomberare i senza casa per “ripulire” Roma in vista del Giubileo, da chi chiude le curve dello stadio e riempie un luogo di aggregazione e socialità di celere e polizia in borghese, di chi diffida a scendere in piazza se non nei tempi, nei modi e nei contenuti compatibili con la propria visione della res publica.
Venerdì 2 ottobre ore 17:00 Metro Colosseo, #RomaCittAperta non è in vendita!

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