La conferenza stampa che si è tenuta presso la Sala delle Carte Geografiche in Via Napoli, Roma, è stato un momento di discussione in cui si è formalizzata ancora una volta l’intenzione di scendere in piazza il prossimo 2 ottobre, nonostante al momento la Questura di Roma, sulla base di un dispositivo prefettizio obsoleto e ricattatorio, non abbia ancora autorizzato il percorso della manifestazione (Metro Colosseo – Prefettura, Piazza SS. Apostoli).
Movimenti sociali e
collettivi politici, sindacati di base e comitati di quartiere, reti
sociali e liste di disoccupati; e poi lavoratori in lotta nelle
municipalizzate contro la privatizzazione, dipendenti dei canili
comunali, maestri e maestre delle scuole elementari e medie superiori,
studenti, movimenti per l’acqua pubblica e per il diritto all’abitare:
vi presentiamo i “nemici della democrazia”, i nemici dell’ordine
costituito e della nuova legalità, frutto del commissariamento gestito
da Franco Gabrielli, nuovo amministratore de facto della città di Roma.
Impedire a queste
realtà di sfilare il prossimo 2 ottobre, giorno in cui i lavoratori del
settore dei trasporti pubblici incroceranno le braccia, non è una
dimostrazione di forza ma un chiaro segno di debolezza politica che
trapela dalle stanze della Questura e della Prefettura.
Il timore del
Prefetto Gabrielli è che la sua stretta securitaria possa essere messa
in discussione dalla parte viva di questa città, da chi quotidianamente
sbarca il lunario di una vita di precarietà, da chi non ha timore di
rispedire al mittente le nuove cantilene su legalità e trasparenza messe
in circolo da chi oggi, commissariando la città, si pone di fatto come
complice di un’amministrazione tramortita da scandali, malaffare e
corruzione. Ci sembra che Prefettura e Questura non temano tanto
eventuali disagi alla città in una giornata di scioperi e cortei, ma che
siano impensieriti da questo nuovo fronte sociale, capace di essere
sintesi di lotte sociali e proposte politiche alternative ad un modello
stringente e per nulla convincente.
Sono i lavoratori in
sciopero il problema di Roma? Sono i dipendenti delle municipalizzate
che lottano per il mantenimento di un servizio pubblico il nemico dei
cittadini romani? Fin quando vieteranno di manifestare nel centro della
città, per paura di sentirsi chiamare a rispondere di una responsabilità
palese e sotto gli occhi di tutti?
Non
accettiamo morali o normative legalitarie da chi abusa del proprio ruolo
per reprimere il dissenso, sgomberare i senza casa per “ripulire” Roma
in vista del Giubileo, da chi chiude le curve dello stadio e riempie un
luogo di aggregazione e socialità di celere e polizia in borghese, di
chi diffida a scendere in piazza se non nei tempi, nei modi e nei
contenuti compatibili con la propria visione della res publica.
Venerdì 2 ottobre ore 17:00 Metro Colosseo, #RomaCittAperta non è in vendita!
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