Intervento di Franco Astengo.
Adesso tutti sapevano della truffa ordita per smerciare auto inquinanti.
I clienti della Volkswagen in California erano stato avvertiti per
lettera,
la Commissione Europea avvisata due anni fa in una relazione,
il governo tedesco, quello del rigore e dell’austerità, perfettamente consapevole.
Sono evidenti commistioni, complicità, omertà varie mentre spunteranno altre truffe, altri inganni per perpetrati da tutte le parti.
E’ la logica del capitalismo: questo è il punto.
La logica della concorrenza spietata, del “mors tua vita mea” e dell’homo homini lupus, in funzione dello sfruttamento e del profitto.
Quando capita di denunciare l’eternità di questi meccanismi perversi molto spesso si viene criticati come portatori assieme d’ingenuità e di arretratezza.
Non è così, purtroppo.
Tutto ciò avviene mentre si richiedono ancora sacrifici, interi popoli vengono affamati in nome di logiche di asservimento all’ideologia del mercato, colonne di migranti risalgono l’Europa in condizioni disperate fuggendo dalle guerre provocate dalla volontà di esportare una democrazia che, in queste condizioni, vuol dire proprio sfruttamento e profitto indiscriminato.
Nel frattempo il livello delle diseguaglianze è cresciuto anche rispetto alle stesse recenti analisi di Piketty e l’1% degli adulti ricchi posseggono il 40% delle ricchezze del pianeta.
Il ministro Padoan, per restare alla piccola Italia, ha timori per lo stato della nostra (già disastrata) industria: quindi licenziamenti in vista, sofferenze per chi già patisce, impoverimento per chi già vive ai limiti della sussistenza.
La filosofia dei “padroni del vapore” passa sopra tutto e non si cura delle condizioni economiche, di quelle ambientali, della materialità della vita quotidiana.
Tutto ciò avviene nel vuoto della politica, all’interno di una specie di “bolla sospesa” dove si era cercato di far credere che la storia era finita e che questo era sul serio “il migliore dei mondi possibili”.
Tra l’assenza della politica e la predicazione papale qualcosa pure dovrebbe esserci in mezzo: la convinzione della forza degli sfruttati, l’idea di ribaltare questo drammatico stato di cose e di abolirle.
Questo intervento rappresenta un semplice richiamo e non di più.
Se non si riesce a vedere con lucidità la situazione concreta e non ci si rende conto dei danni che sono stati provocati dal’acquiescenza complice con queste politiche difficilmente potrà esserci anche una soltanto la semplice consapevolezza della necessità di un riscatto.
La molla che mosse Spartaco? Forse, ritornando ai primordi e comprendendo che di quello si trattava e si tratta, eternamente senza illusioni.
la Commissione Europea avvisata due anni fa in una relazione,
il governo tedesco, quello del rigore e dell’austerità, perfettamente consapevole.
Sono evidenti commistioni, complicità, omertà varie mentre spunteranno altre truffe, altri inganni per perpetrati da tutte le parti.
E’ la logica del capitalismo: questo è il punto.
La logica della concorrenza spietata, del “mors tua vita mea” e dell’homo homini lupus, in funzione dello sfruttamento e del profitto.
Quando capita di denunciare l’eternità di questi meccanismi perversi molto spesso si viene criticati come portatori assieme d’ingenuità e di arretratezza.
Non è così, purtroppo.
Tutto ciò avviene mentre si richiedono ancora sacrifici, interi popoli vengono affamati in nome di logiche di asservimento all’ideologia del mercato, colonne di migranti risalgono l’Europa in condizioni disperate fuggendo dalle guerre provocate dalla volontà di esportare una democrazia che, in queste condizioni, vuol dire proprio sfruttamento e profitto indiscriminato.
Nel frattempo il livello delle diseguaglianze è cresciuto anche rispetto alle stesse recenti analisi di Piketty e l’1% degli adulti ricchi posseggono il 40% delle ricchezze del pianeta.
Il ministro Padoan, per restare alla piccola Italia, ha timori per lo stato della nostra (già disastrata) industria: quindi licenziamenti in vista, sofferenze per chi già patisce, impoverimento per chi già vive ai limiti della sussistenza.
La filosofia dei “padroni del vapore” passa sopra tutto e non si cura delle condizioni economiche, di quelle ambientali, della materialità della vita quotidiana.
Tutto ciò avviene nel vuoto della politica, all’interno di una specie di “bolla sospesa” dove si era cercato di far credere che la storia era finita e che questo era sul serio “il migliore dei mondi possibili”.
Tra l’assenza della politica e la predicazione papale qualcosa pure dovrebbe esserci in mezzo: la convinzione della forza degli sfruttati, l’idea di ribaltare questo drammatico stato di cose e di abolirle.
Questo intervento rappresenta un semplice richiamo e non di più.
Se non si riesce a vedere con lucidità la situazione concreta e non ci si rende conto dei danni che sono stati provocati dal’acquiescenza complice con queste politiche difficilmente potrà esserci anche una soltanto la semplice consapevolezza della necessità di un riscatto.
La molla che mosse Spartaco? Forse, ritornando ai primordi e comprendendo che di quello si trattava e si tratta, eternamente senza illusioni.
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