domenica 27 settembre 2015

Dario Fo contro gli intellettuali italiani: "Sono inetti, tristi e asserviti al pensiero unico".

Dalla legge sulle intercettazioni all'abolizione dell'articolo 18 e del Senato: se le cose che sta facendo Matteo Renzi le avesse fatte Silvio Berlusconi "avremmo riempito piazze e pagine di giornali".

DARIO FOE invece c'è stato un "addormentamento paradossale, una specie di anestesia generale". Come ne "Il Pifferaio magico". E' un duro attacco quello di Dario Fo alla categoria degli intellettuali italiani. Il premio Nobel interviene su Il Fatto Quotidiano e critica "i giornalisti, che dovrebbero essere i primi ad avere presente l'importanza dell'informazione: a furia di suonare il flauto hanno sedato troppa gente!".
Non è solo un problema della stampa, però, scrive Fo:
"Abbiamo oggi una classe d'intellettuali che in gran parte ha perso il tamburo, un formidabile strumento per svegliare i bambini imbambolati. Tacciono in molti: non hanno dignità e quindi non s'indignano. Ecco cos'è terribile e incredibile: la mancanza di indignazione". "Molti pensano: ma chi me lo fa fare di espormi? Un giorno magari avrò bisogno di qualcosa, di un favore, di un aiuto da chi ora sto criticando. Tutto è giocato sui ricatti, sulla possibilità di avere un vantaggio. Chi fa informazione o opinione ha capito una cosa: bisogna stare al gioco".

Secondo Dario Fo, "se ti metti a criticare, se obietti, se fai anche solo riflessioni non gradite, vieni semplicemente cancellato. Ormai l'andazzo è questo: segnare sulla lavaagna i nomi di coloro che si "sono comportati male". Chi non si allinea è fuori. E per fuori intendo fuori da tutto".
Per il premio Nobel quindi le conseguenze " di questo pensiero non unico ma asservito, conformista e opportunista sono terribili". Scrive Fo:
Spariscono gli anticorpi. Questo potenzialmente crea una società di inetti e di leccapiedi. Basta guardare i parlamentari che giustificano i loro voltafaccia con il caro vecchio 'Io tengo famiglia', una filastrocca dei tempi del Fascismo.
Lancia quindi l'allarme: "Vedo un accerchiamento della libertà d'espressione, le persone che hanno coraggio vengono emarginate".

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