martedì 29 settembre 2015

Test per emissioni: "Così barano tutti".

L'European Federation for Transport and Environment AISBL pubblica uno studio che dimostra come il caso non riguardi solo Volkswagen - Infografica: "Così si truccano le prove in laboratorio".

Test per emissioni: "Così barano tutti" repubblica.it di VINCENZO BORGOMEO

L'European Federation for Transport and Environment AISBL parla chiaro. E nello studio (il nome è tutto un programma) "real-world car CO2 emissions" dimostra come la tendenza a "barare" sia piuttosto consolidata, un po' per tutti i costruttori. D'altra parte le stesse segnalazioni dei lettori della nostra inchiesta permanente - è del 2009... - non lasciano spazi a dubbi: i consumi e le  emissioni dichiarate sono lontane anni luce dalla realtà. Non solo: secondo l'AISBL la tendenza è al peggioramento: il divario tra i risultati dei test e le prestazioni reali (lo definiscono letteralmente "una voragine") va aumentando perché è passato dall'8% del 2001 al 31% del 2012, fino ad arrivare al 40% del 2014. E, senza un intervento diretto dopo il caso Vw, questo divario sarebbe arrivato a quasi il 50% entro il 2020. Così si scopre che non si tratta solo di Vw visto che è in bella compagnia di quasi tutte le marche, da Bmw a Mercedes, da Toyota a Peugeot, passando per Renault.


Insomma dal rapporto (che qui pubblichiamo integralmente), emerge in modo chiaro che la questione delle emissioni truccate non è solo una faccenda che riguarda la Vw. In realtà dire "barare" non è proprio corretto in questo caso perché - di fatto - la legge consente questi trucchetti. Ossia mettere  la macchina sui rulli con le gomme gonfiate a cannone, con il climatizzatore smontato, con freni speciali che riducono l'attrito e con pneumatici speciali con mescole a bassissima aderenza. Lo stesso ciclo di omologazione (5 minuti su rulli con il motore sempre al minimo) d'altra parte è anni luce dalla realtà...

INFOGRAFICA - Così si truccano i test sui rulli

"Il nostro rapporto - spiegano i ricercatori -  mostra definitivamente che gli attuali sistemi di prova del veicolo non funzionano e che è necessario arrivare a nuovi test, molto più severi e, soprattutto, realistici, sulla strada e non solo nei laboratori".

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