sabato 26 settembre 2015

Persecuzione proibizionista compulsiva

legalizziamolacanapa
Anche se la storia del proibizionismo delle sostanze alteranti ha ormai ampiamente dimostrato il fallimento dei metodi repressivi e persecutori esasperati, raccontandoci della formazione di scenari di criminalità ormai praticamente incontrollabili ovunque ci siano sostanze illegali da commerciare, i fedeli persecutori della cannabis si rifanno vivi, sempre in modi poco puliti.

La notizia di aggiornamento è che la Commissione Agricoltura ha approvato una modifica alla proposta di legge per la coltivazione della canapa industriale che così, oltre a consentire l’incenerimento delle biomasse di canapa inquinate derivanti dalla bonifica dei terreni inquinati, diffondendone i veleni nell’atmosfera, reintrodurrebbe la canapa con tetraidrocannabinoli superiori all’ 1% nella tabella I, quella delle droghe pesanti, da dove era stata rimossa a seguito dell’abrogazione della Fini-Giovanardi. (articolo che ha denunciato il problema:  http://www.biocannabis.it/?p=539 ed un breve video al riguardo di Vittorio Ferraresi (M5S): https://www.facebook.com/vittorioferraresim5s/videos/891765707583830/ )
Questo comporterebbe delle pene per la cannabis da 8 a 20 anni, un ritorno in grande stile del clima da incubo della Fini-Giovanardi, che non ha risolto né il problema della diffusione delle droghe né quello della criminalità collegata alle sostanze illegali, anzi li ha peggiorati, criminalizzando particolarmente gli amanti della cannabis, che invece crescono sempre di più, nonostante la repressione.
Anche se dubitiamo che questo possa avvenire, certo ci appare come un segnale patetico, uno spasmo di agonia del proibizionismo cannabisfobico.
Ancora la vecchia ipocrita teoria proibizionista intitolata “LE DROGHE SONO TUTTE UGUALI”, perlomeno quelle illegali, mentre quelle legali sono diverse, anche se ammazzano molto di più di quelle illegali, vedi alcool e tabacco. Ricordiamo bene il tormentone di Fini in TV, già più di 10 anni fa, preludio del suo “capolavoro” di legge criminogena, che con la scusa di perseguitare le sostanze illegali chiamate “DROGHE TUTTE UGUALI” ha di fatto criminalizzato, nell’arco di una notte, milioni di italiani “colpevoli” di apprezzare la canapa, instaurando un regime repressivo ai nostri danni degno di una dittatura totalitaria. Volevano costruire nuove carceri in Italia, mentre in Olanda le carceri le chiudono per mancanza di criminali!
Milioni di italiani potenzialmente sotto ricatto: basta dichiarare il semplice sospetto di presenza di droga o armi e le forze dell’ordine possono perquisire l’abitazione di chiunque, senza bisogno di mandati, con gran dispiegamento di mezzi e di cani, se necessario, una macchina repressiva di controllo sociale capillare che è tutt’ora in piedi in Italia, particolarmente contro la cannabis e i suoi utilizzatori, pronta a rimettersi in moto con accanimento rinnovato, se la cannabis dovesse essere di nuovo dichiarata dalla legge una droga pesante, come l’eroina, tutti pronti a riempire ancora di più le sgangherate carceri italiane e i tribunali intasati.
Non c’è che dire, ci sentiamo odiati e perseguitati in maniera compulsiva e preoccupante, oppressi da un’inutile dannosissima crociata per liberare il mondo dalle droghe, il male, il demonio, mentre queste stesse persone che ci perseguitano così accanitamente per la canapa cercano di convincerci che le centrali nucleari sono sicure e che gli inceneritori sono necessari e non pericolosi, come pure le trivellazioni per estrarre combustibili in vicinanza delle coste turistiche dell’Italia e/o in aree densamente popolate.
La Scienza e la Storia ci insegnano che non è così! Le radiazioni nucleari e l’inquinamento chimico sono pericolosissimi, molto di più delle droghe, che comunque non sono tutte uguali, sono diverse tra loro, come pure sono diverse le persone e gli effetti che le sostanze alteranti possono causare: alcune droghe sono molto più pericolose di altre, alcuni esseri umani sono molto più a rischio di altri di riceverne danni e/o sviluppare dipendenze.
I milioni di utilizzatori di cannabis, nella stragrande maggioranza e soprattutto quelli che la usano da decenni, sanno per esperienza personale che la cannabis (quella auto prodotta biologica) non fa male ed è talmente leggera ed innocua che non andrebbe neanche considerata una droga, semmai una medicina potente, meno pericolosa del caffè. Le ricerche scientifiche mondiali serie stanno dimostrandolo.
Non saranno certo le pseudoevidenze pseudoscientifiche dei proibizionisti sugli improbabili danni della canapa finora mostrate a convincerci del contrario e a giustificare tutta la macchina repressiva messa in piedi per poter perseguitare la cannabis in particolare, con la scusa della teoria strampalata e ipocrita delle “droghe tutte uguali”, in modo sistematico, ideologico, compulsivo, come se la canapa fosse più pericolosa delle radiazioni nucleari stesse!
Essere antiproibizionisti non significa automaticamente che si è favorevoli alle droghe e al loro uso e abuso, come essere utilizzatori di canapa non significa essere drogati, molti antiproibizionisti non fanno uso di droghe e molti utilizzatori consapevoli e responsabili di cannabis evitano accuratamente ogni sostanza pericolosa, sia illegale che legale, molto di più dei proibizionisti moralisti anticannabis.
Antiproibizionismo significa far conoscere la realtà dei problemi delle droghe e ricercare soluzioni alternative più efficaci di quelle ormai evidentemente fallimentari del proibizionismo compulsivo con persecuzione a “tolleranza zero” dei “drogati spacciatori”.
Chi deve decidere della nostra libertà, della nostra salute, del nostro stile di vita e del nostro diritto di scegliere?
E soprattutto, perché una minoranza esigua di persecutori proibizionisti incalliti e compulsivi che sognano l’utopico delirio di “un mondo libero dalle droghe” si deve ostinare ancora a farci vivere il loro inutile incubo di poter far perseguitare dalle forze di polizia milioni di concittadini italiani utilizzatori di canapa, che non fanno del male a nessuno e che vorrebbero solo potersela coltivare da soli, biologica nell’orto o comprarla da loro amici coltivatori fidati piuttosto che dalla criminalità organizzata?
Il gruppo interparlamentare deve muoversi ed anche con una certa celerità, perché come possiamo constatare: la madre dei proibizionisti è sempre incinta!
Pierpaolo Grilli – ASCIA

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