legalizziamolacanapa
Anche
se la storia del proibizionismo delle sostanze alteranti ha ormai
ampiamente dimostrato il fallimento dei metodi repressivi e persecutori
esasperati, raccontandoci della formazione di scenari di criminalità
ormai praticamente incontrollabili ovunque ci siano sostanze illegali da
commerciare, i fedeli persecutori della cannabis si rifanno vivi,
sempre in modi poco puliti.
La notizia di aggiornamento è che la Commissione Agricoltura ha
approvato una modifica alla proposta di legge per la coltivazione della
canapa industriale che così, oltre a consentire l’incenerimento delle
biomasse di canapa inquinate derivanti dalla bonifica dei terreni
inquinati, diffondendone i veleni nell’atmosfera, reintrodurrebbe la
canapa con tetraidrocannabinoli superiori all’ 1% nella tabella I,
quella delle droghe pesanti, da dove era stata rimossa a seguito
dell’abrogazione della Fini-Giovanardi. (articolo che ha denunciato il
problema: http://www.biocannabis.it/?p=539 ed un breve video al riguardo di Vittorio Ferraresi (M5S): https://www.facebook.com/vittorioferraresim5s/videos/891765707583830/ )
Questo comporterebbe delle pene per la cannabis da 8 a 20 anni, un
ritorno in grande stile del clima da incubo della Fini-Giovanardi, che
non ha risolto né il problema della diffusione delle droghe né quello
della criminalità collegata alle sostanze illegali, anzi li ha
peggiorati, criminalizzando particolarmente gli amanti della cannabis,
che invece crescono sempre di più, nonostante la repressione.
Anche se dubitiamo che questo possa avvenire, certo ci appare come un
segnale patetico, uno spasmo di agonia del proibizionismo
cannabisfobico.
Ancora la vecchia ipocrita teoria proibizionista intitolata “LE
DROGHE SONO TUTTE UGUALI”, perlomeno quelle illegali, mentre quelle
legali sono diverse, anche se ammazzano molto di più di quelle illegali,
vedi alcool e tabacco. Ricordiamo bene il tormentone di Fini in TV, già
più di 10 anni fa, preludio del suo “capolavoro” di legge criminogena,
che con la scusa di perseguitare le sostanze illegali chiamate “DROGHE
TUTTE UGUALI” ha di fatto criminalizzato, nell’arco di una notte,
milioni di italiani “colpevoli” di apprezzare la canapa, instaurando un
regime repressivo ai nostri danni degno di una dittatura totalitaria.
Volevano costruire nuove carceri in Italia, mentre in Olanda le carceri
le chiudono per mancanza di criminali!
Milioni di italiani potenzialmente sotto ricatto: basta dichiarare il
semplice sospetto di presenza di droga o armi e le forze dell’ordine
possono perquisire l’abitazione di chiunque, senza bisogno di mandati,
con gran dispiegamento di mezzi e di cani, se necessario, una macchina
repressiva di controllo sociale capillare che è tutt’ora in piedi in
Italia, particolarmente contro la cannabis e i suoi utilizzatori, pronta
a rimettersi in moto con accanimento rinnovato, se la cannabis dovesse
essere di nuovo dichiarata dalla legge una droga pesante, come l’eroina,
tutti pronti a riempire ancora di più le sgangherate carceri italiane e
i tribunali intasati.
Non c’è che dire, ci sentiamo odiati e perseguitati in maniera
compulsiva e preoccupante, oppressi da un’inutile dannosissima crociata
per liberare il mondo dalle droghe, il male, il demonio, mentre queste
stesse persone che ci perseguitano così accanitamente per la canapa
cercano di convincerci che le centrali nucleari sono sicure e che gli
inceneritori sono necessari e non pericolosi, come pure le trivellazioni
per estrarre combustibili in vicinanza delle coste turistiche
dell’Italia e/o in aree densamente popolate.
La Scienza e la Storia ci insegnano che non è così! Le radiazioni
nucleari e l’inquinamento chimico sono pericolosissimi, molto di più
delle droghe, che comunque non sono tutte uguali, sono diverse tra loro,
come pure sono diverse le persone e gli effetti che le sostanze
alteranti possono causare: alcune droghe sono molto più pericolose di
altre, alcuni esseri umani sono molto più a rischio di altri di
riceverne danni e/o sviluppare dipendenze.
I milioni di utilizzatori di cannabis, nella stragrande maggioranza e
soprattutto quelli che la usano da decenni, sanno per esperienza
personale che la cannabis (quella auto prodotta biologica) non fa male
ed è talmente leggera ed innocua che non andrebbe neanche considerata
una droga, semmai una medicina potente, meno pericolosa del caffè. Le
ricerche scientifiche mondiali serie stanno dimostrandolo.
Non saranno certo le pseudoevidenze pseudoscientifiche dei
proibizionisti sugli improbabili danni della canapa finora mostrate a
convincerci del contrario e a giustificare tutta la macchina repressiva
messa in piedi per poter perseguitare la cannabis in particolare, con la
scusa della teoria strampalata e ipocrita delle “droghe tutte uguali”,
in modo sistematico, ideologico, compulsivo, come se la canapa fosse più
pericolosa delle radiazioni nucleari stesse!
Essere antiproibizionisti non significa automaticamente che si è
favorevoli alle droghe e al loro uso e abuso, come essere utilizzatori
di canapa non significa essere drogati, molti antiproibizionisti non
fanno uso di droghe e molti utilizzatori consapevoli e responsabili di
cannabis evitano accuratamente ogni sostanza pericolosa, sia illegale
che legale, molto di più dei proibizionisti moralisti anticannabis.
Antiproibizionismo significa far conoscere la realtà dei problemi
delle droghe e ricercare soluzioni alternative più efficaci di quelle
ormai evidentemente fallimentari del proibizionismo compulsivo con
persecuzione a “tolleranza zero” dei “drogati spacciatori”.
Chi deve decidere della nostra libertà, della nostra salute, del nostro stile di vita e del nostro diritto di scegliere?
E soprattutto, perché una minoranza esigua di persecutori proibizionisti
incalliti e compulsivi che sognano l’utopico delirio di “un mondo
libero dalle droghe” si deve ostinare ancora a farci vivere il loro
inutile incubo di poter far perseguitare dalle forze di polizia milioni
di concittadini italiani utilizzatori di canapa, che non fanno del male a
nessuno e che vorrebbero solo potersela coltivare da soli, biologica
nell’orto o comprarla da loro amici coltivatori fidati piuttosto che
dalla criminalità organizzata?
Il gruppo interparlamentare deve muoversi ed anche con una certa
celerità, perché come possiamo constatare: la madre dei proibizionisti è
sempre incinta!
Pierpaolo Grilli – ASCIA
Nessun commento:
Posta un commento