mercoledì 30 settembre 2015

Roma. Incontro sul Diritto alla Città – 1 Ottobre Rialto ore 18.

Cosa significa oggi, in una città come Roma, lottare per il diritto alla città ?

La Rete per il Diritto alla Città
Risultati immagini per roma periferieLa città di Roma è un vero e proprio laboratorio, da molti punti di vista. Un laboratorio di ridefinizione delle forme della governance urbana, nella quale i poteri amministrativi si sono progressivamente autonomizzati dalla sfera politica, fino al punto da presentarci oggi un singolare quanto pericoloso dualismo di poteri, che vede due figure – il sindaco e il prefetto – contendersi il governo della città. Una città dove la valorizzazione economica ha da tempo superato i confini della legalità, assumendo la veste del capitale-mafia e nella quale le forme della rappresentanza sono irrimediabilmente sottoposte al ciclo della corruzione politica. Una città, ancora, dove la magistratura, chiamata ad intervenire per “normalizzare” questa situazione, si rivela funzionale alla privatizzazione selvaggia delle residue sfere del pubblico. Una città, dunque, sull’orlo del fallimento, ma che è il luogo dove vogliamo continuare a vivere, dove ostinatamente vogliamo lottare per un’esistenza migliore.

Per questa ragione intendiamo approfondire il percorso della Rete per il Diritto alla Città, provando a fare un passo in avanti, anzi un salto di qualità. Andare oltre la difesa resistenziale degli spazi sociali e dotarsi di una temporalità autonoma non dettata esclusivamente dai tempi dell’avversario senza farci trovare, al tempo stesso, impreparati quando subiremo un attacco. In quartieri sempre più impoveriti dalla crisi e dove il rischio di una guerra orizzontale è sempre dietro l’angolo, occorre avanzare nella dicotomia legalità/legittimità interrogando in primo luogo noi stessi, chiedendoci in che modo ridefinire i termini stessi della legittimità della nostra azione politica. Chiederci cioè, con un certo realismo, in che modo sia possibile ricostruire dei rapporti di forza a nostro favore.
Occorre immaginare nuove reti mutualistiche che integrino a livello metropolitano quella preziosa attività di servizio che ciascuno spazio già offre: scuole e palestre popolari, sportelli e scuole per i migranti, filiere alimentari alternative, cucine popolari, sportelli di autorganizzazione del lavoro autonomo e precario, sportelli anti-distacchi. In questo senso, la battaglia contro la delibera della Giunta Marino che sottopone alla procedura del bando pubblico gli spazi sociali e molte altre realtà che fanno uso comune del pubblico, non può limitarsi alla resistenza. Dobbiamo fare di questa battaglia un’occasione per costruire nuove alleanze sociali, e per cartografare la città, facendo emergere tutte quelle esperienze che condividono con noi, nella pratica, un uso realmente comune di ciò che è comune.
Vogliamo avviare, quindi, un confronto sulla ricerca di nuove pratiche, nuovi linguaggi, assumendo la vera sfida che oggi abbiamo di fronte, quella di creare nei territori reti solidali a partire dalle reali esperienze di trasformazione che già li attraversano, nella prospettiva dell'autogestione e del mutualismo. In questa ricerca guardiamo con interesse ad esperienze di autogoverno presenti in Europa, da Barcellona ad Istanbul, con le quali ci proponiamo di costruire al più presto un momento di incontro pubblico a Roma."
E’ necessario interrogarci sulla costruzione di contropoteri sociali, in grado di creare degli argini alla violenta trasformazione che la città sta subendo.
Infine vorremmo interrogarci su come sostenere e attraversare le battaglie che nel settore pubblico, ed in particolare nei servizi pubblici, si daranno, dai trasporti alla gestione dei rifiuti. Non per la difesa dell’esistente, ma per la sua trasformazione.
Invitiamo dunque a discutere e confrontarsi con noi giovedi 1 ottobre al Rialto Via di S.Ambrogio 4

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