"Dal prossimo anno non ci saranno più l'Imu e la Tasi, il 16 dicembre è il funerale della tassa sulla prima casa. Questo lo decidiamo noi, non Bruxelles. Le tasse che tagliamo le decidiamo noi". Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi, sentito da Rtl 102.5, risponde agli 'inviti' dell'Ue a tagliare le tasse sul lavoro prima che quelle sulla casa.
È infuriato il premier per i pareri negativi fatti filtrare da Bruxelles sul piano fiscale del governo italiano. "Abbiamo avuto un paio di discussioni accese al Consiglio europeo, ho anche alzato la voce perché due paesi nuovi dicevano che l'Italia sugli immigrati fa polemica e ci mette la pistola alla testa. Io ho ricordato che se non ci fosse stata l'Italia quell'ideale sarebbe morto, quindi prima di parlare del nostro paese si sciacquassero la bocca".
Il premier risponde anche a Forza Italia sull'Italicum. "Toccare l'Italicum in cambio del Senato elettivo? No, hanno un'idea della politica - ha detto il presidente del Consiglio - di un immenso Monopoli dove si prende sempre una carta per 'tornare vicolo Corto, senza passare dal via'". "È un atteggiamento insopportabile... la legge elettorale l'abbiamo fatta con loro, poi Fi ha cambiato idea. L'hanno votata al Senato e poi alla Camera hanno cambiato idea. Mettiamoci d'accordo su qualcosa e soprattutto parliamo delle cose concrete che interessano gli italiani. Basta con il politichese". E ancora: "Il Berlusconi prima maniera parlava delle cose che interessavano gli italiani. Ora anche lui non fa altro che parlare di Italicum, di cose in politichese... La riforma istituzionale che stiamo discutendo, l'abbiamo fatta e scritta insieme. Fi al Senato l'ha votata. Ora se hanno cambiato idea, lo spieghino agli italiani".
Da Renzi anche sferzate ai sindacati: le loro polemiche - attacca il premier - non interessano agli italiani. "Prendiamo le critiche dei sindacati, di Confindustria, di tutti, come uno strumento per fare meglio. Anche perché, parliamoci chiaramente, agli italiani delle polemiche tra il politico e il sindacalista, non frega niente di niente [...]. Se dovessi guardare le reazioni, siamo un governo che non guarda in faccia a nessuno. Ci criticano tutti, e va bene così, del resto noi non siamo un governo di sindacalisti o di 'confindustrialisti', siamo un governo di persone normali, semplici, che stanno cercando di fare di tutto perchè l'Italia si rimetta in moto", rivendica Renzi a proposito delle polemiche su crescita e lavoro.
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