martedì 26 agosto 2014

Tassa cellulari non dovuta (per la CTP di Macerata)

Testata: Italia Oggi

Di Valerio Stroppa

Continua la battaglia giudiziaria dei comuni per il rimborso della tassa telefonini. Anche dopo che le sezioni unite della Cassazione hanno dichiarato legittimo il prelievo, si susseguono le pronunce di merito sul tema. E se la maggior parte delle commissioni tributarie si sta conformando al verdetto degli Ermellini, c'è anche chi continua ad affermare che il balzello sui cellulari in abbonamento non è dovuto. È il caso della Ctp Macerata, che con la sentenza n. 257/2/14, depositata lo scorso 29 luglio, ha condannato l'Agenzia delle entrate a restituire circa 50 mila euro di concessioni governative sui telefonini ai tre comuni ricorrenti (Monte San Giusto, Montecorsaro, Morrovalle).
I magistrati tributari marchigiani non condividono la sentenza n. 9560/2014 delle sezioni unite (si veda ItaliaOggi del 26 febbraio 2014). Il riferimento operato da quest'ultima al regime autorizzatorio dello stato per giustificare l'imposizione «è del tutto errato, perché tale regime non può e non deve generare alcun provvedimento amministrativo, tantomeno concessorio o autorizzatorio». Viene quindi accolta la tesi dei sindaci per la quale, essendo oggi il mercato della telefonia liberalizzato, la p.a. non svolge più alcuna attività autorizzatoria.
La vecchia licenza di matrice pubblica è stata sostituita dal contratto, che ha natura privatistica. La Ctp Macerata sottolinea poi che «l'articolo 2, comma 4 del dl n. 4/2014 non ha cambiato nulla in ordine alla inapplicabilità della tassa a decorrere dalla liberalizzazione attuata con il dlgs n. 259/2003».
Tale norma, intervenuta a pochi giorni dalla decisione delle sezioni unite, ha fornito un'interpretazione autentica che di fatto ha assimilato i telefonini alle stazioni radioelettriche. Un'equiparazione del genere è però giudicata dal collegio maceratese «impossibile, poiché le normative sui terminali (dlgs n. 269/2001 e direttiva 5/1999/Ce) non prevedono né disciplinano alcuna licenza, cosicché la stessa di fatto non esiste, né può esistere». Da qui l'accoglimento del ricorso. Nel frattempo la Ctr Veneto ha rimesso la questione della tassa cellulari alla Corte di giustizia Ue.

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