giovedì 28 agosto 2014

Unione Europea. La Germania muove le truppe. Shaeuble contro Draghi: "No interventi straordinari".


Nessuno si aspettava che il confronto tra la Germania e la Bce, vicina alle “misure straordinarie” pure di uscire dal fondale limaccioso della crisi, fosse una passeggiata.
 
controlacrisi.org fabio sebastiani
E infatti, ecco le prime bordate. Ad aprire le ostilità è il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble. In un'intervista al quotidiano 'Passauer Neue Presse', l’esponente di punta del Governo Merkel dice senza mezzi termini che le dichiarazioni rese venerdi' scorso dal presidente della Bce in merito alla disponibilita' di Francoforte di utilizzare strumenti non convenzionali a contrasto della deflazione, sono state interpretate "male". I mercati hanno interpretato le dichiarazioni come un'esplicita apertura a un programma di alleggerimento quantitativo (ovvero, di acquisto diretto di bond sul mercato secondario) nello stile della Federal Reserve, innescando un rally nelle borse mondiali. E invece, "credo sia stato interpretato male", ha affermato Schaeuble, pur sottolineando il suo rispetto per l'indipendenza del presidente della Bce.
Shaeuble differisce da Draghi su tutta la linea. Non è tanto l’acquisto sui bond, ma anche per quanto i cardini dell’analisi economica sulla fase la distanza abissale. Per i tedeschi, infatti, l’inflazione non è vero che è in calo,anzi. Si prevede una risalita al 2%, circa il 3,5% nominale. La situazione economica della Germania non è in crisi, è solo un po’ “offuscata”. E le cause non risiedono nella profonda debolezza del consesso europeo nelle crisi dello scacchiere russo e del Medio oriente. Chiaro? Non ci sono i presupposti per alcun intervento straordinario. Per il ministro la congiuntura economica in Germania resta stabile, anche grazie alla robusta domanda interna: la situazione ''al momento e' gestibile''. Per ora, sottolinea il ministro, gli effetti delle crisi mondiali, compresa la diffusione dell'ebola, non sono particolarmente gravi. ''Ma le crisi nascondono un potenziale di pericolo'', ha riconosciuto Schaeuble.
Secondo il ministro Berlino resta sulla buona strada per arrivare al pareggio di bilancio nel 2015: ''Ma se il mondo dovesse crollare, crolla anche il pareggio di bilancio''. Il governo punta comunque a ridurre al 70% il debito pubblico entro la fine della legislatura. Schaeuble ha aggiunto di non aver apprezzato i duri attacchi dell'ex ministro dell'Economia francese, Arnaud Montebourg, alla politica economica tedesca e alla sua "ossessione" per l'austerita' ma ha aggiunto. "E' pero' un dibattito interno alla Francia le cui conclusioni sono state tratte", ha aggiunto il ministro, riferendosi al recentissimo allontanamento di Montebourg dall'esecutivo transalpino, che ha rappresentanto un colpaccio a favore dell’esecutivo di Berlino.

Tutto questo ottimismo tedesco stona parecchio con quanto, oggi in un articolo sul Wsj, l'ex presidente della Fed, Ben Bernanke parla di una crisi peggiore della Grande Depressione. “Delle 13 maggiori istituzioni finanziarie americane – spiega Bernanke - 12 erano a rischio fallimento nel giro di una o due settimane''. Analoghe le dichiarazioni depositate dall'ex segretario al Tesoro, Timothy Geithner. Dal 6 settembre fino al 22 settembre l'economia era in ''caduta libera''.

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