A maggio il consigliere al Turismo Stefano Ceci ha creato una società. E si è subito aggiudicato una commessa da 30 mila euro. I concorrenti parlano di conflitto d'interessi. Perché il governo è il maggiore azionista di Expo 2015 spa.
Il braccio destro del ministro Dario Franceschini, il consigliere al Turismo Stefano Ceci, ha fatto bingo: "L'Espresso" in edicola domani, in un'inchiesta scrive che a maggio il fedelissimo - a due mesi di distanza dalla nomina al ministero - ha creato una società (la Netbooking srl) che dopo pochi giorni dalla sua nascita ha vinto un appalto per Explora, la società pubblica che gestisce la promozione dell'Expo 2015 a Milano. La gara ha assegnato una commessa per fornire ai siti web dell'Expo un sistema di prenotazione online, dai biglietti per l'esposizione universale agli hotel.Ceci, un imprenditore privato che Franceschini ha promosso anche direttore del nuovo "Laboratorio per il turismo digitale" del Mibac, controlla la Netbooking attraverso la sua società di consulenza turistica GH, che possiede l'85 per cento delle quote della start up. «È vero, Ceci ha vinto la gara indetta da noi tre mesi fa, un appalto da 30 mila euro, ci è piaciuto il loro software», conferma il direttore generale di Explora Josep Ejarque. Le società concorrenti parlano invece di macroscopico conflitto di interessi: «Ci sembra incredibile che il braccio destro del ministro Franceschini, che rappresenta il maggior azionista di Expo 2015 spa (il governo controlla il 40 per cento delle azioni attraverso il ministero dell'Economia, ndr) costituisca una società dal nulla che pochi giorni dopo vince una gara per una piattaforma così importante. Che referenze di settore può mai avere? Speravamo che con Renzi queste cose non accadessero. Invece è sempre la stessa solfa».
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