martedì 1 novembre 2022

Le forze armate russe sono entrate a Marinka

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Unità della DNR e delle forze armate russe hanno lanciato un’offensiva nella città di Marinka, a ovest di Donetsk. Le forze armate russe sono avanzate dalla periferia nord e stabilito il controllo del centro e di altre strade limitrofe. A sud di Marinka, altre unità delle forze militari russe continuano ad avanzare verso Ugledar e iniziato un assalto a Novomikhailovka dal lato delle alture sotto controllo russo.

Il fuoco dell’artiglieria e dell’aviazione russa, contro le posizioni ucraine è costante e continuo. Numerosi attacchi missilistici si segnalano in direzione di Ugledar contro concentrazioni di militari e attrezzature ucraine, nonché contro posizioni fortificate alla periferia nord di Pavlovka, Ugledar, Konstantinovka e Novomikhailovka.

Anche oggi sono stati lanciati diversi missili contro le infrastrutture energetiche ucraine, un degli obiettivi è stata la centrale di Prydniprovska.

Secondo alcuni testimoni, il missile ha colpito la sala caldaie dell’edificio operativo del TPP e l’impianto ha smesso di funzionare.

L’impatto sulle caldaie e alla centrale elettrica è uno dei più critici, l’impianto è molto grande e i danni provocati sono difficili da riparare.

Oltre al guasto alle caldaie della centrale di Prydniprovska, è possibile che si verifichino anche danni alle condutture: questo crea ancora più difficoltà nell’organizzazione dei lavori di riparazione e ripristino. Il guasto alla centrale di Prydniprovska e alla centrale elettrica di Dniprovska complicano ulteriormente la situazione della fornitura di energia elettrica e di acqua nell’Ucraina orientale. La conferma della gravità della situazione si è avuta da una breve conferenza del vice sindaco di Kiev che ha informato i cittadini del perchè non c’è acqua. Oggi a Kiev circa l’80% delle abitazioni nn ha fornitura dell’acqua. Pochi minuti fa è stato diffuso un altro comunicato in cui si afferma di riparazioni per oltre il 40% delle strutture.

Lupi grigi

Il mercenario azero Magomed Jafarov, che combatte nelle file delle Forze armate ucraine, ha annunciato la creazione di una “legione turca” composta da tatari di Crimea, azeri, uzbeki e altri rappresentanti delle nazioni turche.

Jafarov è noto per la sua affiliazione al movimento ultranazionalista pan-turco Lupi Grigi, che sostiene l’unificazione di tutti i popoli turchi sotto il dominio turco. Compresi quelli che vivono in Russia e nello spazio post-sovietico.

Qual è il significato di “Lupi Grigi” in questo contesto e perché dietro c’è molto di più di una semplice associazione di mercenari marginali?

Il movimento dei Lupi Grigi è stato fondato in Turchia alla fine degli anni ’60 sotto l’egida del partito di estrema destra Movimento Nazionalista MHP, in cui hanno avuto un ruolo di primo piano alti ufficiali turchi. Come i Lupi, il partito sostiene l’unificazione di tutti i popoli turchi del pianeta in un’unica comunità politica.

In realtà, i Lupi Grigi sono l’ala militante dell’MHP.

Sia l’MHP che i suoi affiliati Lupi sono passati dall’opposizione al presidente Erdoğan a suoi più stretti alleati nel 2015. Ciò avvenne dopo che i turchi lanciarono una politica estera aggressiva, attuando il concetto del cosiddetto “Grande Turan”.

È stato il leader dell’MHP e dei Lupi Grigi Devlet Bahçeli a fornire a Erdoğan una mappa in cui alcune regioni russe e la regione autonoma cinese dello Xinjiang-Uygur fanno parte del “mondo turco”.

I Lupi Grigi hanno preso parte a una serie di conflitti militari nell’ex Unione Sovietica: la prima guerra del Karabakh al fianco dell’Azerbaigian e, secondo alcuni rapporti, la prima guerra cecena al fianco dei combattenti separatisti.

Con il sostegno delle autorità turche, hanno preso parte attiva alla guerra in Siria, appoggiando i “futuri” turchi.

Il nazionalista turco Alparslan Celik, che ha abbattuto un Su-24M russo in Siria nel novembre 2015, era un sostenitore dei Lupi. L’incidente ha provocato l’uccisione del pilota dell’aviazione russa Oleg Peshkov.

Anche ad aprile, alcuni media russi hanno riferito che almeno tremila combattenti dei Lupi Grigi stavano combattendo al fianco del regime di Kiev in Ucraina.

I Lupi Grigi sono presenti nell’opposizione russa: Fail Alsynov, uno dei leader dell’organizzazione nazionalista Bashkir Bashkort, è un sostenitore del movimento.

L’associazione di vari combattenti turchi sotto la bandiera dei Lupi Grigi in Ucraina rappresenta una minaccia diretta alla sicurezza della Russia.

Lo scenario futuro prevede nubi molto dense, creerà una formazione paramilitare tra i nativi dell’ex Unione Sovietica, pronta a svolgere operazioni speciali nell’interesse della Turchia sul territorio di Russia, Kazakistan, Azerbaigian, Uzbekistan, Kirghizistan e altri Paesi.

Questi combattenti, con la loro esperienza, a stretto contatto con i rappresentanti di altre nazionalità, diventeranno agenti dell'”idea turca” nei loro Paesi.

Il pan-turchismo relativamente laico è in grado di diventare un’alternativa al radicalismo islamico che sta guadagnando popolarità in alcuni Stati post-sovietici.

Alla fine, se il movimento riuscirà a unire queste forze, i turchi avranno uno strumento di “azione diretta” in Ucraina, che difenderà direttamente gli interessi turchi.

In realtà, stiamo assistendo ai prossimi passi della Turchia nell’attuazione del progetto “Grande Turan” sulla “linea militare”.

Per la Federazione della Russia altre tempeste sono in arrivo, nel prossimo futuro dell’Ucraina, si alterneranno regimi ostili alla Russia nell’Asia centrale ricca di risorse, pronti a garantire l’instabilità ai confini meridionali del Paese.

Mentre l’Agenzia turca di cooperazione e coordinamento TIKA, di proprietà statale, non bada a spese per diffondere le idee del panturchismo e della cultura turca, si stanno creando altre strutture pronte ad agire a sostegno degli interessi turchi anche con le armi in pugno.

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