lunedì 2 novembre 2020

I RISPARMI DEGLI ITALIANI PER LA RIPARTENZA: MATTARELLA STA APRENDO A NUOVE TASSE?

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I RISPARMI DEGLI ITALIANI PER LA RIPARTENZA: MATTARELLA STA APRENDO A NUOVE TASSE?

Con l’ombra di una nuova chiusura nazionale che aleggia sui cittadini italiani in molti si stanno chiedendo se l’economia italiana sarà in grado di sopportare queste ulteriori restrizioni.

Come si finanzierà il decreto ristoro?

Sono già 270mila le aziende a rischio fallimento a causa delle misure di contenimento del Covid, un numero destinato ad aumentare se queste non verranno allentate. Il decreto ristoro secondo il Governo dovrebbe rappresentare la misura di compensazione adeguata per supportare le piccole e medie imprese nel periodo che coprirà probabilmente tutto l’autunno e l’inverno.

Tuttavia non è ancora chiaro come il Governo Conte intenda finanziare gli oltre 6 miliardi che avrebbe previsto per questa misura di cui 2,4 a fondo perduto. L’emissione di titoli sul mercato non è infatti una strada praticata con convinzione dal Ministro Gualtieri che, ad ogni asta, colloca sempre una quantità di titoli di gran lunga inferiore a fronte dell’offerta ricevuta.

Sul versante europeo sembra di essere arrivati ad un vicolo cieco, con il tanto osannato Recovery Fund che non convince più nemmeno i Paesi più euro convinti, come Spagna e Portogallo. Chi finanzierà quindi la ripresa dalla crisi in Italia?

Mattarella evoca i risparmi degli italiani

La risposta è arrivata direttamente dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La grave situazione economica e le preoccupazioni per la diffusione dei contagi, hanno indotto un sensibile aumento del tasso di risparmio di famiglie e imprese. Queste risorse, se adeguatamente utilizzate, potranno contribuire a sostenere una rapida ripresa di consumi e investimenti, una volta domata la pandemia e ridotta l’incertezza sulle prospettive future.

Il risparmio degli italiani per finanziare la ripartenza. Senza mezzi termini, senza paura di incorrere in errate interpretazioni, il Presidente Mattarella ha dato un’indicazione piuttosto chiara su che cosa debba essere sacrificato nell’immediato futuro.

Non sarà quindi la tanto acclamata Europa con la sua presunta generosità, sponsorizzata a reti unificate, a far uscire l’Italia dalla crisi, ma saranno bensì i portafogli degli italiani.

In arrivo un aumento delle tasse?

Perché utilizzare i risparmi per la ripartenza ha un solo significato, e cioè aumentare la tassazione ai danni dei cittadini. E quindi il costo sociale delle nuove restrizioni potrebbe essere finanziato con una nuova tassa patrimoniale, nella migliore delle ipotesi. Nella peggiore delle ipotesi con un prelievo forzoso sui conti correnti, come accadde già nel 1992. Uno scenario che appare odioso, ma che ha già trovato terreno fertile nella Spagna socialista di Sanchez dove con l’ultima manovra di bilancio sono state introdotte nuove tasse patrimoniali.

In tutto questo c’è qualcosa non solo di profondamente ingiusto, perché i cittadini sono gli ultimi responsabili di una gestione fallimentare del virus. C’è anche qualcosa di profondamente anti costituzionale, perché all’articolo 47 è scritto nero su bianco che: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme”. Lascia attoniti che la figura garante della Costituzione incoraggi invece l’utilizzo dei risparmi per superare una crisi verso cui le stesse istituzioni non hanno saputo far fronte.

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