sabato 28 novembre 2020

BTP A TASSO ZERO: FATTO! Ed adesso chi chiederà i soldi del MES ?

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Ieri si è tenuta un’importante asta dei Titoli di stato italiani a medio/lungo  termine. I rendimenti dei titoli di stato indicano chiaramente l’andamento più recente di questo genere di investimento.

Abbiamo avuto:

  • il BTP a 10 anni, 3 miliardi,   è stato collocato a 0,59%;
  • il BTP a 5 anni, 2,5 miliardi, p stato collocato allo 0,01%
  • i CCTEu, 2,5 miliardi, sono stati collocati a -0,02%

I tassi di tutti i titoli di stato si stanno avvicinando, sempre più, alla soglia del negativo. I rendimenti a cinque anni sono orami oggettivamente a azero, quelli a dieci si stanno avvicinando molto rapidamente a questa soglia e quelli più brevi sono già al di sotto dello zero. Di chi è il merito di questo risultato in un momento in cui il debito è crescente ed l’economia sta ballando ? Il merio va completamente alla banca centrale Europea che sta comprando 1350 miliardi di titoli di stato dell’Area Euro, abbattendo gli interessi. Tra l’altro a dicembre è atteso un ulteriore ampiamento degli acquisti, con l’aggiunta di altri 500 miliardi al programmi di acquisti pandemici PEPP. Perfino le agenzie di rating sembrano essersi arrese all’evidenza della nuova realtà dei tassi, per cui non ci dovrebbero essere brutte sorprese.

Possiamo trarre alcune conclusioni dalla situzione odierna:

  • i tassi di interesse sul debito pubblico non dipendono dal governo, ma dipendono dalla banca centrale nella cui valuta è emesso il debito stesso. quindi per l’Italia gli interessi dipendono da quanto fa la BCE. Avessimo una nostra valuta dipenderebbero dalla Banca centrale nazionale;
  • la situazione attuale è solo una gentile concessione degli austeri nordici che rischiano di trovarsi in un posizione peggiore della nostra dal punto di vista del debito privato, cioè del sistema bancario;
  • con tassi di interesse a questo livello tutto il discorso lungo e complesso su MES e Recovery Fund diventa superfluo. Perchè farci imporre dei vincoli esterni quando, in realtà, ci indebitiamo lo stesso a tasso zero?

Quindi c’è il fatto che i tassi di interessi a questi livelli garantiscono anche degli importanti risparmi per il bilancio dello stato, ma questo aspetto diventa quasi secondari nel momenti in cui Gualtieri si impegna nel rientro degli assurdi di bilancio nel 2023. Questi risparmi non ci salveranno dai tagli del bilancio primario, cioè dei servizi, sanitari in testa, che vengono garantiti ai cittadini.

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