Oggi i Sindaci della Provincia di Roma (ATO 2 Lazio), hanno scritto una delle peggiori pagine nella storia della gestione dell'acqua di questo territorio.
All'unanimità hanno approvato una delibera e una tariffa che:
prevede aumenti enormi nei prossimi anni;
garantisce ad ACEA di continuare a fare lauti profitti (oltre 260 milioni di euro solo tra il 2018 e il 2019);
non impone il blocco dei distacchi del servizio;
condanna le/i roman* a bere l'acqua del Tevere in grande quantità (3500 litri al secondo).
Per coprire questo misfatto hanno approvato un emendamento che aumenterà il budget del bonus idrico, ma è solo una foglia di fico visto che si tratta di uno strumento di sostegno a cui è praticamente impossibile accedere, lo dimostrano i dati dell'utilizzo fatto finora.
In
questi giorni la spregiudicatezza di ACEA si sta dimostrando con il suo
vero volto: si inviano squadre di tecnici a fare distacchi del servizio
a partire da quelle situazioni più fragili, come le occupazioni a scopo
abitativo, di fatto infischiandosene dell'emergenza sanitaria in atto.
Su questo proseguiremo a mobilitarci a partire dai prossimi giorni per garantire il #dirittoallacqua a tutte e tutti.
Le proposte alternative esistono e le abbiamo diffuse nei giorni scorsi (scaricabili qui) inviandole anche a tutti i Sindaci che si sono ben guardati dal prenderle in considerazione mettendo in atto uno spettacolo stucchevole alla Conferenza dei Sindaci svolta questa mattina: una voce sola senza nessuno che abbia minimamente provato a uscire dal coro per denunciare la realtà dei fatti, ossia una politica aziendale tutta volta a massimizzazione dei profitti.
La collettività pagherà molto cara questa scelta ma non intendiamo arrenderci e continueremo la nostra lotta per l'#acquapubblica e partecipata.
27 Novembre 2020.
Coordinamento Romano Acqua Pubblica
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