lunedì 25 maggio 2020

Nascono i contractor dell’apericena

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99293497_286568529041167_2106675836575809536_nNon so bene se si possano paragonare alle ronde che organizzavano una volta i leghisti, oppure siano qualcosa a qualcosa di più somigliante ai guardiani della rivoluzione visto l’escatologia da strada a cui dovrebbero essere destinati o ancora a nuove reclute, nuovi forestali del più marcio stato clientelare: probabilmente saranno qualcosa che unisce le tre cose in un insieme inquietante e ributtante. Ma un governo che ha ormai perso la testa, se mai ne ha avuta una e sindaci o presidenti di regione sceriffi che ormai nemmeno più si vergognano di apparire come i mentecatti che sono, non potevano che dotarsi di una loro milizia di disoccupati per essere il nerbo del nuovo autoritarismo virale, sacerdoti e sbirri delle assurde regole del distanziamento sociale. Sessantamila coglioni che potranno assembrarsi per operare contro gli assembramenti degli altri 60 milioni: troppo stupido per non essere vero.
Saranno contenti quelli vedevano in Salvini la fonte di tutti i mali e ancora oggi stanno con Conte per non stare con Salvini, mentre i due stanno assieme benissimo nel governo complessivo dell’arco anticostituzionale che sta sfasciando lo stato di diritto. E tuttavia questa trovata annuncia tempesta perché arriva dopo che le forze dell’ordine hanno fatto capire di non essere troppo contente fare la guardia agli apericena, davanti ai bar del dopo bomba o nelle spiagge spettrali che sono il panorama della nuova e ambigua fase due,  che insomma hanno mandato un messaggio a Palazzo Chigi con tutto ciò che questo può significare. Così il governo ha pensato di costituire una propria milizia volontaria per la salute dello stato da costruire col ricatto del salario: così invece di fare domani le cose che avrebbero dovuto essere fatte ieri per sostenere i cittadini ha  pensato a trasformare sessantamila percettori del reddito di cittadinanza in gendarmi terapeutici che comunque potranno anche trasformarsi in truppaglia  elettorale semmai si andrà in futuro a qualche elezioni,

Del resto il clima è quello fosco e cinereo che precede le catastrofi storiche: adesso la grande preoccupazione che serpeggia tra governo e informazione cortigiana, di cui Repubblica è un esempio inarrivabile, è che il contagio diminuisca al punto che non si possa nemmeno testare il vaccino e che il nuovo ordine terapeutico non riesca ad essere instaurato fino in fondo. Così viene ripreso l’ allarme  di un docente di Oxford il quale si preoccupa che la pandemia svanisca e che Gates venga privato del suo osceno gioco  preferito. Del resto già in Usa non è più possibile trovare sufficienti contagiati da mettere in piedi gruppi credibili per sperimentare farmaci anti covid. La preoccupazione è che tutta la narrazione crolli prima di essere riusciti ad affermare una nuova idea di distanziamento sociale:  per questo invece di essere contenti si preoccupano che il virus scompaia dall’orizzonte politico. Ecco perché hanno bisogno di creare le loro guardie Covid.

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