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Paolo Becchi
Paolobecchi.wordpress.com
Quando scoppiò
l’epidemia da HIV immediatamente risultò chiaro che un modo per
contenere la sua diffusione c’era ed era molto semplice: usare il
preservativo. Avere rapporti sessuali con estranei non protetti poteva
diffondere la malattia ed il modo per evitarlo era in fondo molto
semplice. Usare una precauzione. Anche allora ricordate c’era chi
sosteneva che bastava baciarsi per infettarsi, ma un medico baciando in
bocca una bella ragazza sconosciuta, che si era prestata al gioco
dimostrò che erano solo favole. Certo, la malattia era seria e per
guarire i malati ci sarebbe dovuto essere un vaccino, ma sono passati un
sacco di anni e del vaccino non c’è ancora traccia. Mentre, per
fortuna, alcune cure sono state nel frattempo sperimentate con successo
ed oggi si muore sempre meno a causa di questa infezione virale.
Oggi
ci troviamo di fronte ad un nuovo virus che ha prodotto una emergenza
epidemiologica in molte parti del pianeta, la quale si è presentata
nella forma di una influenza virale e anche in questo caso si è
individuato uno strumento di protezione: la mascherina. C’è chi persino
sostiene che l’uso regolare di essa dovrà essere prolungato sino alla
scoperta di un vaccino, non prendendo in considerazione che ci vorrà del
tempo, molto tempo e non è neppure detto che alla fine si trovi il
vaccino. Ecco perché la cosa più importante da fare sarebbe quella di
studiare le cure, come del resto alcuni medici, peraltro ostacolati,
stanno cercando di fare.
Ma è proprio vero che è assolutamente
necessario, sino alla scoperta di un vaccino, l’uso della mascherina?
Beninteso, non intendo contestare la sua utilità nel momento in cui si
sta diffondendo una influenza virale, soprattutto il personale sanitario
dovrebbe essere in questo caso obbligato a farne uso proprio per
evitare la diffusione del contagio, e lo stesso vale per gli infetti. Se
fosse stata tempestivamente adottata una tale misura i danni sarebbero
stati sicuramente minori. La cosa paradossale è che quando la mascherina
era indispensabile, nessuno la utilizzava o addirittura se ne
sconsiglia un uso generalizzato, ora invece che essa non è più
indispensabile o addirittura è nociva per la salute la si vorrebbe
rendere obbligatoria per tutti.
C’è chi ritiene persino che la
mascherina diventerà la nuova moda dell’estate, che dovremmo tenerla in
spiaggia, per strada, quando si passeggia, insomma pare proprio che
della mascherina non ci libereremo tanto facilmente. Sarà la
protagonista della fase due. È certo un problema farsi un aperitivo con
una mascherina. Pare che ne stiano progettando alcune speciali con buco
attraverso il quale con l’uso di una cannuccia si potrà bere un Martini.
Più difficile è mangiare con la mascherina, ma l’immaginazione italiana
è infinita. Oserei dire impossibile baciare con la mascherina, ma
baciare è comunque vietato anche tra i coniugi perché è difficile tenere
un metro di distanza in questo caso.
C’è del metodo in questa
follia? Ha un senso obbligarci a coprire il nostro volto all’aperto,
anche quando il virus con il caldo non riesce a sopravvivere? Anche il
“Corriere della Serva” non riesce più infatti a nascondere l’evidenza,
vale a dire che la curva epidemiologica – purtroppo per il governo – è
in discesa. Ragioni sanitarie, dunque, io non ne vedo. L‘intenzione è
allora quella di lanciare un nuovo capo di abbigliamento? Un tempo la
cravatta per gli uomini e il foulard per le donne e ora la mascherina
per tutti? Insomma, la mascherina realizza finalmente la parità dei
sessi? Se si trattasse di questo non ci sarebbe niente di male, il male
sta nel fatto che ci vogliono imporre questo nuovo capo di abbigliamento
unisex a tutti e tutte le volte che usciamo di casa. Dal “restare a
casa” all’“uscir di casa” sì, ma solo alle condizioni prescritte.
Epidemia
dell’idiozia? No, c’è del metodo, il metodo del fanatismo. Che
differenza c’è infatti tra l’obbligo della mascherina e l’obbligo per le
donne musulmane di portare il Burqa o il Niqab? Una imposizione pura e
semplice, in questo ultimo caso almeno – se vogliamo – giustificata da
tradizioni, usi, e costumi. La mascherina è molto peggio del Burqa,
perché noi le mascherine le mettiamo solo a Carnevale quando ogni
scherzo vale. Mentre ora il Comitato Tecnico Scientifico del Governo
Terapeutico, non scherza affatto. Chi alle regionali di settembre o al
referendum vorrà votare dovrà indossare obbligatoriamente mascherina e
persino i guanti. L’esercizio di un diritto politico fondamentale come
quello del voto è meno importante dell’uso della mascherina.
Perché
siamo arrivati a tanto? L’unica risposta che mi è venuta in mente è la
seguente. Dal momento che l’esperimento sociale del virus in un Paese
democratico è perfettamente riuscito solo in Italia, dove un popolo
intero è stato ridotto per mesi allo stato di “schiavitù volontaria”,
forse si può continuare nell’opera di addomesticamento, con questa
ultima umiliazione. I cani possono uscire di casa, ma solo con la
museruola.
E chi non lo farà sarà facilmente individuabile e
punibile. Perché è facile distinguere gli uomini con mascherina dagli
uomini senza mascherina. Gli uomini senza mascherina saranno il vero
pericolo di questa estate. Perché vuol dire che quegli uomini non ha
accettato niente di quello che sinora questo governo ha fatto, non si
sono internamente piegati alle limitazioni della loro libertà, non hanno
accettato il modo barbaro in cui sono stati bruciati i morti, onde
evitare che si potesse scoprire l’”arma del delitto”.
Questi
uomini non hanno dimenticato il terrore, non quello dell’Isis, ma quello
di un governo che ha gettato un popolo intero nel panico collettivo per
poterlo dominare. Non l’hanno dimenticato, e per dimostrarlo vanno
fieri di uscire senza il bavaglio. Questi sono gli uomini liberi.
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