lunedì 2 marzo 2020

Suppletive a Roma. Vince Gualtieri, Potere al Popolo al 2,4%

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Pochissimi votanti, persino nei quartieri dell’establishment romano. A Roma, per le suppletive della Camera, ha votato appena il 17,66% degli aventi diritto, ossia quasi 33.000 cittadini.
Dopo l’analoga elezione a Napoli, la scorsa settimana, anche nella Capitale si conferma un distacco pressoché assoluto tra popolazione normale e “interesse per la politica”, nonostante nel “Collegio Roma 1” abiti proprio quella fetta di popolazione che di politica, affari, appalti, professioni e intermediazione, vive e che a votare ci va in percentuali più alte che in altre zone della città.
Scontato naturalmente il risultato in collegio blindato del Pd che candidava il ministro dell’economia Gualtieri, membro autorevole proprio di quell’establishment che nella giornata ha votato per la massima continuità (questo era stato nel 2018 l’unico collegio in cui il Pd aveva vinto, eleggendo Paolo Gentiloni, ex presidente del consiglio e ministro, ora Commissario europeo agli affari economici).

Ha raccolto – con poche sezioni ancora da scrutinare – oltre il 62%. Del resto qui il centrodestra gli opponeva il nulla, ossia Maurizio Leo, ex Alleanza Nazionale un tempo vicino ad Alemanno, che si è presentato con uno slogan “ alla Catalano” (“per fare bene”, come se gli altri promettessero di “far male”) e una campagna elettorale praticamente invisibile. Rastrellando i voti dell’”aristocrazia nera” di Roma ha portato a casa un 26%.
Scomparsi i Cinque Stelle, che solo due anni fa avevano stravinto in tutta Roma (meno che in questo collegio, per i motivi già detti). Rossella Rendina – poche apparizini di una pochezza imbarazzante… – non arriva neanche al 5%.
Come a Napoli, la candidata di Potere al Popolo, Elisabetta Canitano, raccoglie il 2,41%. Francamente un risultato insperato anche tra i più convinti sostenitori della lista…
Si è trattato – va ricordato anche ora – di una “incursione in territorio nemico”, in quartieri la cui composizione sociale medio-alta non vuole alcun cambiamento perché lo status quo è il massimo cui può aspirare. Lo si poteva vedere con le facce dei votanti ai seggi: una sfilata da “isola dei famosi”, con l’ex premier Letta, Zingaretti, il premier Conte, lo stesso Gualtieri, orde di deputati, senatori, consiglieri comunali o regionali, assessori, palazzinari piccoli medi e grandi, architetti e archistar, ingegneri e portaborse di prima fascia.
Ma anche qui, sicuramente tra le figure della sinistra storica e tra i giovani, tra le attiviste del movimento femminista e figure della cultura, il volto e il nome di Elisabetta sono risultati una ventata di aria fresca, una botta di verità in mezzo all’ipocrisia generale.
Medico ginecologo, femminista, da sempre attiva nella sanità pubblica e ovunque una donna avesse bisogno della sua competenza professionale e della sua umanità, una vita nella “sinistra vera” che si batte per cambiare le cose – a cominciare dal sistema sanitario – e non per guadagnarci una poltrona… Il voto per lei era certamente l’unico voto utile possibile.
Fare grandi ragionamenti su un voto evidentemente falsato da un’affluenza inferiore al 20% sarebbe però un esercizio di pura retorica, completamente sbagliato. In fondo si trattava di una suppletiva senza pathos: qui nessuno poteva giocare seriamente l’argomento-killer “sennò vince la destra”, perché un deputato in più o in meno, nel mercato delle vacche “responsabili” che è diventato anche questo Parlamento, non cambia assolutamente nulla.
E certamente ha avuto il suo peso anche quel tanto di paura per il coronavirus (girano più persone con la mascherina al centro che non in periferia…).
Però, quel 2,4 ottenuto nel mondo sbagliato dice che è giusto – senza alternative – lavorare per costruire un soggetto in grado di rappresentare sul serio la rottura con l’establishment. Un piccolo ma positivo incentivo a intensificare gli sforzi, concentrandosi ovviamente sulle periferie abbandonate a se stesse, là dove già lavoriamo e vivono le figure fondamentali del nostro “blocco sociale”.

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