Durissimo post firmato con Ignazio Corrao e Barbara Lezzi
“L’Italia
deve avanzare una sola richiesta per il prossimo Eurogruppo: lo
stralcio della discussione sul Mes e l’inserimento, come unico punto
possibile, dell’emergenza coronavirus. È chiaro che, se così non fosse,
spetterà al Parlamento italiano porre la parola fine a questa
discussione non approvando la ratifica”. Così su Facebook Alessandro Di
battista, in un post firmato con Ignazio Corrao e Barbara Lezzi.
“Assurdo: prima l’approvazione del MES, poi il backstop per mettere al sicuro le grandi banche (come la Deutsche Bank) e infine, se resta tempo, l’emergenza coronavirus. Questo è l’ordine del giorno dell’Eurogruppo che si terrà lunedì prossimo. Tanto per rendere chiaro a tutti l’ordine di priorità delle cose.
Non è accettabile. L’Eurogruppo ha il dovere di discutere e assumere decisioni rispetto agli aiuti necessari al nostro Paese e al resto d’Europa in questo momento di emergenza. Rafforzare i sistemi sanitari, sostenere gli investimenti pubblici e privati e introdurre sistemi di indennizzi per le imprese costrette alla chiusura o che hanno perso quote significative di ricavi a causa del coronavirus.
“Assurdo: prima l’approvazione del MES, poi il backstop per mettere al sicuro le grandi banche (come la Deutsche Bank) e infine, se resta tempo, l’emergenza coronavirus. Questo è l’ordine del giorno dell’Eurogruppo che si terrà lunedì prossimo. Tanto per rendere chiaro a tutti l’ordine di priorità delle cose.
Non è accettabile. L’Eurogruppo ha il dovere di discutere e assumere decisioni rispetto agli aiuti necessari al nostro Paese e al resto d’Europa in questo momento di emergenza. Rafforzare i sistemi sanitari, sostenere gli investimenti pubblici e privati e introdurre sistemi di indennizzi per le imprese costrette alla chiusura o che hanno perso quote significative di ricavi a causa del coronavirus.
Le emergenze sono veloci, non attendono le macchinose procedure
europee. È il momento di adeguare l’azione dell’Europa alle richieste
dei cittadini europei.
L’ordine del giorno dell’Eurogruppo del prossimo 16 marzo 2020 è da considerarsi, da parte dell’Italia, oltraggioso.
L’unica risposta possibile è, dunque, un rigetto ancor più rigido e radicale (che andava già fatto a prescindere dalla tempistica) del trattato da parte del nostro Stato, che è il terzo “azionista-contributore” (17.9% equivalenti a circa 16.3 miliardi di euro) di un fondo a cui potrebbe accedere solo a determinate e onerose condizioni.
Questa riforma, di fatto, va a peggiorare un meccanismo già negativo per i nostri interessi nazionali.
L’Italia deve avanzare una sola richiesta per il prossimo Eurogruppo: lo stralcio della discussione sul MES e l’inserimento, come unico punto possibile, dell’emergenza coronavirus.
È chiaro che, se così non fosse, spetterà al Parlamento italiano porre la parola fine a questa discussione non approvando la ratifica.”
Alessandro Di Battista
Ignazio Corrao
Barbara Lezzi
L’ordine del giorno dell’Eurogruppo del prossimo 16 marzo 2020 è da considerarsi, da parte dell’Italia, oltraggioso.
L’unica risposta possibile è, dunque, un rigetto ancor più rigido e radicale (che andava già fatto a prescindere dalla tempistica) del trattato da parte del nostro Stato, che è il terzo “azionista-contributore” (17.9% equivalenti a circa 16.3 miliardi di euro) di un fondo a cui potrebbe accedere solo a determinate e onerose condizioni.
Questa riforma, di fatto, va a peggiorare un meccanismo già negativo per i nostri interessi nazionali.
L’Italia deve avanzare una sola richiesta per il prossimo Eurogruppo: lo stralcio della discussione sul MES e l’inserimento, come unico punto possibile, dell’emergenza coronavirus.
È chiaro che, se così non fosse, spetterà al Parlamento italiano porre la parola fine a questa discussione non approvando la ratifica.”
Alessandro Di Battista
Ignazio Corrao
Barbara Lezzi
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