giovedì 26 marzo 2020

Acqua Pubblica. Torino. Appendino ha deciso: la Smat, l'azienda che gestisce l'acqua a Torino, tornerà pubblica.

Avviato l'iter per trasformarla in società consortile di diritto pubblico.



Appendino ha deciso: la Smat, l'azienda che gestisce l'acqua a Torino, tornerà pubblicaLa giunta Appendino rompe gli indugi e annuncia che chiederà all'assemblea dei soci di Smat di trasformare l'azienda in una società consortile di diritto pubblico. Dopo anni di tentennamenti l'assessore all'Ambiente, Alberto Unia, ha confermato che nella prossima assemblea la Città di Torino proporrà la realizzazione di quanto votato nei referendum sull'acqua pubblica del 2011 e quanto previsto nel programma elettorale del Movimento5stelle.

Una svolta visto che fino a qualche mese fa l'amministrazione comunale, anche in attesa dell'analisi costi benefici che il presidente di Smat, Paolo Romano, aveva commissionato a degli esperti, non sembrava intenzionata a dare. 

Lo studio comparato, con interventi di economisti e giuristi, però avrebbe confermato che non ci sono ostacoli tecnici alla trasformazione, ma solo la necessità di palesare una volontà politica.  

Questo almeno nella lettura del comitato provinciale Acqua pubblica che però sembra essere condivisa anche da Unia: “Avremmo dovuto già farlo in questi giorni, ma con l'emergenza coronavirus c'è stato un rinvio – spiega l'assessore – Il prima possibile chiederemo agli altri soci di procedere con l'avvio del processo di trasformazione. I pareri hanno chiarito che perché questo accada serve una volontà politica e noi ce l'abbiamo, vedremo se gli altri soci faranno lo stesso”.
 

L'annuncio, che ha visto la contrarietà dei consiglieri comunali del Pd, è arrivato durante la presentazione di una mozione della 5stelle, Daniela Albano, che impegna la giunta a insistere sulla strada della ripublicizzazione di Smat.
“Si tratta di una società che è già di fatto pubblica” ha ribadito il vicepresidente dem del consiglio comunale, Enzo Lavolta.
I pentastellati però insistono, anche perché su questo tema avevano fatto molte pressioni perché Appendino si schierasse a favore della trasformazione. 

Ora resta il nodo degli altri comuni che, proprio come Torino che dai dividendi Smat ha avuto boccate d'ossigeno fondamentali per il bilancio, temono che questa operazione porti a una riduzione delle entrate nelle casse comunali. “Dovremo convincere gli scettici” mette le mani avanti Unia. 

Nelle scorse settimane Cidiu, la società dei rifiuti di Venaria e altri comuni della cintura, ha già fatto sapere di voler chiedere il rimborso delle sue quote, pari al 10 per cento, in caso di trasformazione. 
Un ostacolo non da poco visto che per avere l'ok alla procedura serve una maggioranza qualificata e Torino, direttamente o tramite la sua holding, possiede “solo” il 70 per cento della società.

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