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Attenti a quei due: da anni sfidano il mainstream,
smontando le sue leggende, e non hanno ancora smesso di impensierire il
Grande Fratello. Tant’è vero che, non appena la nuova iniziativa è
finita su una pagina Facebook con oltre 40.000 contatti, la segnalazione
è stata trasmessa in automatico solo a 9.000 follower. Già si annusano
guai in vista, ipotizza Massimo Mazzucco, titolare della pagina
stranamente “filtrata”: il mitico algoritmo di Zuckerberg sospetta che
il suo nome, unito a quello di Giulietto Chiesa, possa essere sinonimo
di grane? Del resto, quello è il sistema che dispensa sonni tranquilli
al cittadino, magari invitandolo a rifugiarsi nel politically correct
come nel caso del polverone attorno alla commissione Liliana Segre.
Sacrosanto condannare chi insulta i reduci della Shoah, beninteso:
purché questo poi non venga usato per silenziare chiunque la pensi
diversamente, sui temi più disparati. «Vale anche per il revisionismo:
un conto è oltraggiare i reduci, un altro è avere idee differenti sulla storia.
Proibirle non è forse contrario alla libertà di parola tutelata dalla
Costituzione?». E poi: «Perché la versione ufficiale dovrebbe essere
obbligatoria solo per la Shoah, di cui si stabilisce il numero di
vittime senza mai interrogarsi sulle vere cause del nazismo e sui
sostenitori occulti di Hitler?». A quel punto, dice Mazzucco, si emani
una verità ufficiale su ogni altro tema, e buonanotte a tutti.
Mala tempora currunt? Ragione in più per accedere a un’altra verità,
magari trasmessa in diretta e neppure su YouTube, strumento che soffre
della stessa “sindrome da bavaglio” che affligge Facebook. Si chiama “Contro.tv” l’emittente-pirata che Mazzucco
sta mettendo in piedi, insieme a Giulietto Chiesa. Missione: creare una
smart-tv che trasmetta in diretta, dando la sua versione dei fatti. Tra
i primissimi test, in questa fase ancora sperimentale (in chiaro,
accessibile a tutti), una puntata sulla presunta uccisione di Al-Baghdadi
in Siria: fotocopia dell’altra spettacolare esecuzione, quella di Bin
Laden nel 2011, in realtà morto dieci anni prima, secondo fonti
attendibilissime. La scommessa? Fare il controcanto al mainstream
televisivo, in tempo reale. “Contro Tv” è una piattaforma in
web-streaming libera e aperta a tutti. Attenzione: «Funziona con una
tecnologia che ci protegge dalla censura dei grandi distributori
(Youtube, Facebook)». Il cantiere è avviato, presto funzionerà
regolarmente. Ci si deve iscrivere, certo, ma il costo è simbolico: 1
euro al mese. Si ha diritto a ricevere la diretta in streaming, a
rivedere le trasmissioni, a partecipare alla chat “live”. Servizio
completo, agli abbonati, con anteprime in esclusiva. Chi vuole, può fare
anche di più: per i supporter, 3 euro al mese oppure 36 all’anno. Tutta
la verità, al prezzo di una pizza. Minimo sforzo, per evitare la
pubblicità e la censura dei grandi broadcaster web.
Le prime avvisaglie, in Italia, si ebbero con il video-blog “ByoBlu”
di Claudio Messora, di punto in bianco escluso dalla mini-pubblicità
distribuita da Google. Ora siamo al dilagare del bavaglio: il nuovo
“sport” di Facebook consiste nell’oscurare pagine che non gli piacciono
(ieri quelle di CasaPound e Vox Italia, domani chissà). Impegnato ogni
sabato in video-chat su YouTube
con Fabio Frabetti di “Border Nights”, Mazzucco confida: la libertà
oggi garantita dal web era inimmaginabile, prima del Duemila.
Finalmente, tutti possono dire quello che vogliono. E dato che non è
possibile far tacere miliardi di persone, il gioco diventa: imporre loro
un pensiero unico. In Italia, sono diventati milioni gli esponenti
dell’area civica “critica”, cittadini che ormai usano solo il web per
informarsi. Per contro, il 90% dei social media
è invaso da foto delle vacanze e video di simpatici gattini. Il social
network più amato dagli italiani è YouTube: ed ecco che, puntualmente,
Google scoraggia la diffusione dei video più scomodi. Tanto vale,
allora, crearsi una propria applicazione alternativa e indipendente: è
quello che hanno pensato,Mazzucco
e Chiesa, nel varare il progetto “Contro Tv”. Idea ambiziosa, certo,
anche perché a farla da padrone è proprio YouTube: il video-social è
frequentato dall’87% degli utenti (e nove italiani su dieci sono
connessi a Internet, anche per due ore al giorno grazie allo
smartphone).
Da YouTube, oltre metà degli utenti riceve contenuti innocui, per lo
più musicali. A seguire: cucina e ricette, sport, tutorial e fai-da-te,
show televisivi. La voce “notizie” è battuta solo dal 16% del campione.
Una minoranza, che però è in crescita esponenziale, e infatti allarma i
gestori del sistema. Basti pensare che tutti i quotidiani italiani –
messi assieme – non raggiungono le 700.000 copie vendute, e che i
talkshow politici sono affollati quasi solo da giornalisti, sempre gli
stessi. Ovvio che, per chi ha fame di notizie, non resti che YouTube:
sui canali tematici, decine di voci alternative forniscono informazioni
preziose, irreperibili altrove. Un servizio di “ByoBlu” raggiunge
facilmente le 200.000 visualizzazioni (ben al di sopra dell’audience di
molte trasmissioni televisive). Un fenomeno inaudito: milioni di
italiani ricevono news di prima mano, aggirando il mainstream
e le sue reticenze. Rispetto a questo, “Contro Tv” va oltre: promette
di erogare contenuti addirittura in diretta, a caldo, in una striscia
serale quotidiana. La formula: mettere insieme voci, impegnandole a
commentare i fatti del giorno, nazionali e non. Tra gli esperti già
disponibili, ad esempio, figura un giornalista di lungo corso come
Maurizio Blondet, anche lui seguitissimo sul web.
Quanto a Mazzucco e Chiesa, le presentazioni sono superflue. Entrambi
si sono segnalati, all’alba del terzo millennio, per le notizie sull’11
Settembre: con il libro “La guerra
infinita” uscito nel 2003 per Feltrinelli, Chiesa è stato il primo, in
Italia, a demolire la versione ufficiale dell’attentato alle Torri
Gemelle. Il documentario “Inganno globale”, di Mazzucco, nel 2006 è
stato trasmesso da Enrico Mentana in prima serata a “Matrix”, su “Canale
5”. Fotografo, già assistente di Oliviero Toscani, Mazzucco – anche
sceneggiatore e regista – ha firmato pellicole come “Romance”, con
Walter Chiari e Luca Barbareschi (film premiato a Venezia). Milanese e
sessantottino, ha vissuto quindici anni a Hollywood, lavorando negli
studi della De Laurentiis. Poi, nella sua vita ha fatto irruzione quel
maledetto martedì alla fine dell’estate 2001: gli aerei che centrano le
Twin Towers, l’America che accusa Bin Laden e invade Afghanistan e Iraq.
Pochi mesi dopo, Giulietto Chiesa fu il primo giornalista occidentale
a entrare a Kabul, insieme ai mujaheddin tagiki di Ahmad Shah Massoud,
il leader appena assassinato su ordine della Cia di Bush. L’allora
inviato della “Stampa” – un giovanotto ormai ultrasessantenne – avanzava
tra le bombe dei Talebani, insieme ai carri armati dell’Alleanza del
Nord.
La storia,
Giulietto Chiesa l’ha incrociata spesso. Dopo il golpe di Mosca che nel
‘91 aveva rovesciato Gorbaciov, tutti chiedevano notizie del leader
della Perestrojka, imprigionato a Sochi dai golpisti guidati da
Ghennadij Yanaev. «E lei come sta, signor Yanaev?», ebbe il coraggio di
chiedergli Chiesa, in mondovisione, ammutolendo l’ispiratore del putsch.
Testimone eretico dei nostri anni e già militante del Pci, Giulietto
Chiesa fu spedito a Mosca da Berlinguer come corrispondente de
“L’Unità”. Non era amato dal Pcus: “Giulietto chiesa mente”, titolò un
giorno la marmorea agenzia “Tass”, sperando di liberarsene. Da ex
comunista, Giulietto Chiesa si è innamorato dei russi, apprezzando
“l’anima profonda” di quel popolo, regolarmente incompreso
dall’Occidente. La sua passione per il mondo slavo lo espone a critiche
ricorrenti: lo si accusa di nostalgie “archeologiche” per l’Urss e di
simpatie per Putin, l’uomo che ha rimesso in piedi la Russia dopo la
disastrosa “svendita nazionale” organizzata da Eltsin e dai suoi
oligarchi, complici del grande saccheggio neoliberista promosso dagli Usa.
I detrattori di Giulietto Chiesa sono gli stessi che, da anni, gli
vietano l’accesso alla televisione italiana. Anche per questo ha creato “Pandora Tv”, una web-tv (basata su YouTube) seguita da decine di migliaia di italiani, assetati di verità diverse da quelle propinate dal mainstream.
Su Facebook, Giulietto Chiesa
è seguito da una platea di oltre 90.000 fedelissimi. Una base da cui
partire per lanciare “Contro Tv”, che può contare anche sulle decine di
migliaia di italiani che seguono “Luogo Comune”,
il sito di Mazzucco, dove sono reperibili i documentari firmati
dall’autore di “Inganno globale”. Nei panni di video-reporter, Mazzucco
può esporre un bilancio giornalistico che fa impallidire i docili
replicanti della carta stampata e del sistema radiotelevisivo: si è
occupato di terrorismo e potere Usa, omicidi eccellenti, criminalizzazione della droga (“La vera storia
della marijuana”) e cure alternative, funzionanti, per i tumori
(“Cancro, le cure proibite”). Mazzucco è fra quanti non credono che
siamo mai stati sulla Luna, ma il suo
ultimo lavoro (“American Moon”) si limita, con la consueta correttezza,
a smentire la versione ufficiale dell’allunaggio: secondo i maggiori
fotografi del mondo, le storiche immagini “dalla Luna” furono realizzate
in studi cinematografici. Che si parli di obbligo vaccinale o di rischi
per la salute connessi al 5G, Mazzucco è sempre sul pezzo, a modo suo:
con precisione rigorosa e affermazioni puntualmente documentate.
Anche per questo, i “debunker” lo detestano. E lui infierisce: ogni
tanto, si diverte a dimostrare – prove alla mano – l’inconsistenza delle
tesi propalate da Paolo Attivissimo o Massimo Polidoro del Cicap, lo
strano comitato fondato da Piero Angela inizialmente “per il controllo
delle affermazioni sul paranormale”, ma ora impiegato per tentare di
screditare qualunque voce eterodossa. Fino a ieri, insieme a Giulietto
Chiesa, Mazzucco ha confidato largamente in un mezzo come YouTube, per
diffondere notizie scomode. La piattaforma video è il secondo sito
Internet più cliccato al mondo: al di sopra c’è solo il suo
proprietario, Google, motore di ricerca che può promuovere o emarginare
chi vuole, rendendo più difficile l’accesso alle news. Attraverso
“Contro Tv”, Chiesa e Mazzucco ora lanciano una sfida a viso aperto:
dato che è impossibile continuare a fidarsi delle applicazioni fornite
dalla Rete, che può oscurare a piacimento le voci dissonanti, è il caso
di dotarsi di uno strumento alternativo, indipendente e inattaccabile.
Di qui l’appello alla platea: sostenere la nuova smart-tv (con 1 euro al
mese, peraltro) significa prenotarsi spazi di informazione, quindi
anche di democrazia, il un mondo in cui il Grande Fratello tende ormai a restringere la libertà di pensiero e di parola.
(Stasera, lunedì 4 novembre, ore 21, nuova diretta – ancora in chiaro: basta collegarsi al sito contro.tv
e cliccare il pulsante “stream 1, primario”; lo streaming di riserva,
in caso di problemi, lo si riceve cliccando “stream 2, backup”)
Rete per l'Autorganizzazione Popolare - http://campagnano-rap.blogspot.it
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lunedì 4 novembre 2019
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