Acea
ha inaugurato il primo “potabilizzatore” del Tevere con una procedura
tanto rapida quanto ambigua. Intanto milioni di litri di acqua di
sorgente si perdono lungo la rete idrica. Per chiarire i punti critici
di quest’ultima opera di Acea, e mettere azienda e amministrazioni
pubbliche davanti alle loro responsabilità nella gestione di una risorsa
scarsa e preziosa come l’acqua potabile, il Coordinamento Romano Acqua
Pubblica invita tutte e tutti alla riunione tematica “Il Tevere non ce
lo beviamo!” il 7 maggio a Scup
In quanti sanno che a dicembre scorso Acea ha inaugurato in gran segreto il potabilizzatore dell’acqua del Tevere?
Un impianto da milioni di euro (7,5 secondo l’azienda, 12 secondo altre
fonti) che preleverà l’acqua del Tevere in zona Fidene-Castel Giubileo,
subito a valle del depuratore di Roma-Nord che fu sequestrato nel 2011 a
causa di gravi sversamenti nel Tevere di fanghi non depurati.
L’impianto, una volta in funzione, immetterà nella rete potabile di Roma
500/lt al secondo di acqua del “Tevere da bere”.