Dall’incontro con i gilet gialli al Franco Cfa, dai migranti all’Europa, fino all’intervento in Libia nel 2011 per cui la Francia dovrebbe chiedere scusa. Alessandro Di Battista, ospite a Mezz’ora in Più su Rai Tre, torna ad attaccare Parigi a qualche giorno di distanza dalla decisione di richiamare l’ambasciatore a Roma. Una mossa, sostiene l’ex deputato M5s, che “non c’entra nullal’incontro con i gilet gialli” ma a origine da “quando sollevammo il problema delle risorse dei Paesi africani, del Franco Cfa”. Non solo, Di Battista pretende anche che Parigi “chieda scusa per l’intervento scellerato in Libia nel 2011 che ha provocato esodo dei migranti e migliaia di morti. Ha deposto un dittatore e Giorgio Napolitano si è piegato in modo vile. Silvio Berlusconi ancora di più perché era contrario”, dice a Lucia Annunziata, evitando di scusarsi per il termine “vile” come chiesto dalla conduttrice. L’attuale presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “non si sarebbe mai comportato come Napolitano”, replica Di Battista.
“Il problema è che per la prima volta l’Italia sta trattando la Francia a testa alta“, dice Di Battista in collegamento da Parigi, dove si trova, spiega, per “motivi personali” e perché “volevo annusare la situazione”. “Il M5s sta cercando di formare un gruppo europeoper dopo le elezioni. Siamo stati in Polonia, Finlandia e Croazia e nessuno ha ritirato l’ambasciatore”, ha aggiunto parlando della crisi Italia-Francia e riferendosi al presidente Emmanuel Macron.
Per questo, a suo parere, il vero problema sono stati gli attacchi sul Franco Cfa: “10 miliardi (il totale degli scambi dei Paesi coinvolti, ndr) per la Francia non sono lo stesso che per i Paesi africani – ha affermato Di Battista – Senza politiche espansive non creeranno mai un mercato interno e ciò si rifletterà sull’esodo delle popolazioni. Economie deboli non possono essere legate a una moneta forte. Da qui a 30 anni avremo un’Africa sempre più povera, non saranno i porti chiusi a fermare un esodo biblico“.
Per Di Battista è “una stupidaggine” anche dire che Air France si sia sganciata da un’ipotesi per Alitalia per la crisi diplomatica: “Lo aveva fatto già mesi fa”, risponde. E rifiuta gli attacchi di Macron sul tema migranti: “Il governo di Parigi non può fare la morale a noi sul razzismo quando i loro gendarmi alcune settimane fa hanno sbattuto i migranti alla frontiera in una foresta come cani“. Quindi, ribadisce Di Battista, “la crisi diplomatica va risolta a testa alta”. “Le istituzioni italiane incontrino al più presto quelle francesi per parlare di punti politici“, dice, accennando poi ai temi che ritiene “nodi chiave per il futuro dell’Europa” come “tagliare glistipendi dei commissari europei”. “Ma mi chiedo – aggiunge – si può essere paladini dell’Europa e mettersi al di fuori delle regole europee?”, criticando sempre il presidente francese Macron.
“Noi crediamo nell’Europa come spazio comune, sennò non ci presenteremmo alle elezioni. Io voglio un seggio dell’Europa all’Onu e pretendo una decolonizzazione che non c’è mai stata in Africa, in questo sono molto più europeista di Macron”, continua Di Battista. “Non era il caso per Di Maio incontrare i gilet gialli? No, non lo credo. Allora Macron non doveva incontrareRenzi dopo la formazione del governo italiano e firmare manifesti contro i populisti – aggiunge l’ex deputato – Se Macron lo vede come lesa maestà è un problema suo. Smorzare i toni? Non dimentico epiteti dei governi francesi, come ‘lebbra‘ parlando del nostro governo”.
Infine, rimanendo in ambito internazionale, Di Battista risponde anche a una domanda sulla situazione in Venezuela: “Non ho mai detto che essere neutrale vuol dire stare con Maduro, sono fake news. Legittimare un signore presidente dell’Assemblea che si èauto legittimato vuol dire soffiare sul fuoco”, dice riferendosi a Guaidò. “Sto con Putin? L’Europa avrà un futuro se si sgancerà dagli americani, guardiamo oltre gli assetti post seconda guerra mondiale”, conclude l’ex deputato.
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