Il
10 febbraio del 1947 l’Italia firmava il trattato di pace dopo la
guerra nazifascista ed il riscatto della Resistenza. Fu grazie al prezzo
enorme della Guerra di Liberazione, con le centinaia di migliaia di
partigiani, antifascisti, donne uomini bambini, imprigionati, torturati,
uccisi, fu grazie a questo terribile sacrificio che il trattato di pace
non inflisse all’Italia i costi che furono invece addossati alla
Germania. Fu un atto di democrazia e consapevolezza firmare quel
trattato e ogni revanscismo rispetto ad esso sarebbe ridicolo e
violento.
A
seguito di quel trattato l’Italia perse in favore della Jugolavia
l’Istria, Zara, parte della VeneziaGiulia, territori in gran parte
acquisiti dopo la guerra 15/18. E naturalmente tornarono alla Jugoslavia
vaste aree della Dalmazia e della Slovenia, che mai erano state
italiane e che solo con la canagliesca aggressione del nazifascismo a
quel paese erano state annesse all’Italia.
Nei
territori ceduti abitavano italiani con sloveni e croati, questi ultimi
sotto l’Italia avevano dovuto subire prima la negazione violenta della
lingua e di ogni identità, un feroce razzismo. Poi durante la guerra gli
slavi avevano dovuto soffrire la brutalità delle rappresaglie contro la
resistenza partigiana, le stragi di civili, i lager come quello di Arbe
o addirittura la trasformazione di una intera città, Lubiana, in un
campo di concentramento circondato da filo spinato.
Non
furono solo le bande fasciste, ma il regolare esercito italiano a
compiere efferati crimini contro i partigiani e la popolazione civile.
Ma i nostri criminali di guerra riuscirono tutti a salvarsi e mai lo
stato li consegnò alla Jugoslavia che ne aveva fatto ripetuta richiesta.
Neppure in Italia furono processati.
Quando
nel 1945 l’esercito di liberazione e i partigiani jugoslavi sconfissero
fascisti e nazisti, con la più grande resistenza di tutta Europa, essi
giunsero fino a Trieste. Ci furono allora sicuramente vendette e
violenze, non solo contro i fascisti, ma anche contro italiani innocenti
che vennero comunque identificati con gli oppressori.
Ma
queste uccisioni, per quanto esecrabili, erano l’ultimo prodotto della
guerra scatenata dal fascismo. Al di là delle singole responsabilità
personali da condannare e colpire, quelle violenze erano interamente a
carico del fascismo, come nel fine guerra in tutta Europa. Le foibe,
usate prima dal fascismo contro gli slavi , poi divennero teatro
dell’uccisione di italiani. Orribile, ma era la conclusione di una
guerra feroce dove gli italiani erano stati gli aggressori.
Dopo
il Trattato di pace 250.000 italiani abitanti i territori passati alla
Jugoslavia si rifugiarono in Italia. Altri italiani invece decisero di
rimanere in Jugoslavia, e se oggi andate nelle repubbliche di Slovenia e
Croazia potete incontrare i loro discendenti.
Certo
molti degli italiani che fuggirono dalla Jugoslavia sentivano
l’ostilità ed il rancore degli slavi, prima oppressi. Furono spinti a
fuggire. Ma anche questa emigrazione forzata era un prodotto della
guerra. I tedeschi a milioni abbandonarono i territori che oggi sono
parte fondamentale della Polonia. Le migrazioni furono sofferenze
terribili e per molti ingiuste, ma tutte avevano una sola causa di
fondo: la guerra ed il razzismo sterminatore di nazismo e fascismo
contro le popolazioni slave.
Oggi
il giorno del ricordo in Italia cancella questa memoria consapevole e
diventa solo occasione di revanscismo nazionalista. Diventa occasione
per infangare la resistenza jugoslava ed alla fine anche quella
italiana. Si costruisce una falsa memoria che equipara comunismo e
fascismo e che, guarda caso, i fascisti usano a man bassa per assolvere
sé stessi.
Il
10 febbraio avrebbe potuto essere la data per ricordare che i costi
delle guerre li pagano sempre gli innocenti e che le guerre sono un
orrore da ripudiare sempre, come è scritto nella nostra Costituzione.
Invece è divento il giorno con il quale Salvini e Casapound
sostituiscono il 25 aprile. E questo per la malafede e l’opportunismo di
tanti democratici, che volevano far bella mostra del loro anticomunismo
e così hanno promosso una celebrazione revisionista falsa ed ignobile.
P.S.
Per documentarsi sui crimini di guerra italiani in Jugoslavia basta una
piccola ricerca, anche su Internet, il materiale è enorme..
Nessun commento:
Posta un commento