mercoledì 6 febbraio 2019

Classe Operaia. Pernigotti, siglato l'accordo per la cassa integrazione.

L'ammortizzatore destinato ai cento dipendenti di Novi Ligure, in attesa che si concretizzino le offerte per lo stabilimento e si avvii la reindustrializzazione. La proprietà turca non cede sul marchio.



repubblica.it

Pernigotti, siglato l'accordo per la cassa integrazioneMILANO - Da domani inizia la cassa integrazione straordinaria per reindustrializzazione destinata ai cento dipendenti della Pernigotti di Novi Ligure (Alessandria).

E' l'esito dell'accordo firmato all'incontro al ministero del Lavoro, secondo quanto riferiscono i sindacati. Per l'azienda, di proprietà del gruppo turco Toksoz, erano presenti il direttore finanziario, il direttore risorse umane e gli advisor legali. Inoltre partirà un piano di politiche attive per i lavoratori. Entro fine marzo ci sarà un incontro per verificare l'avanzamento del piano.

Al tavolo erano state confermate tre manifestazioni di interesse giunte per la casa del cioccolato, con l'aggiunta di altri quattro possibili investitori in attesa di effettuare un sopralluogo. L'advisor Sernet avrebbe contattato 36 aziende. Tra quelle interessate, che chiedono riservatezza, ci sarebbe un'azienda italiana specializzata nella cioccolata che produce a marchio proprio e per conto terzi, con la quale è in corso uno scambio di informazioni. Ci sarebbe poi una cordata di investitori, alcuni dei quali del settore dolciario, e una cooperativa sociale. Tutti e tre questi progetti occuperebbero 30-50 lavoratori. 

La proprietà turca ha messo sul tavolo la propria indisponibilità a cedere il marchio, unita alla mancanza di risorse per finanziare il ricollocamento dei lavoratori sul territorio.
Ha manifestato invece la disponibilità ad affidare agli acquirenti dello stabilimento la produzione con contratti di fornitura a prezzi di mercato e a valutare riduzioni nel prezzo dell'immobile in base al numero di lavoratori riassunto.

I prossimi passi prospettati dalla società, dopo l'accordo sulla Cigs, sarebbero la verifica degli incentivi alla reindustrializzazione e alle politiche attive, in collaborazione con la regione Piemonte, e la stesura del piano sociale. Intanto continuerebbero le visite dei potenziali investitori allo stabilimento, alle quali seguirebbe la verifica della loro solidità economico-finanziaria e la valutazione delle loro proposte.

Raggiunto l'accordo, per la Flai Cgil si tratta di "una pagina triste per lo stabilimento" cui deve seguire un incontro al Mise concretizzare gli impegni sulla reindustrializzazione. Spiega il sindacato in una nota: "Oggi firmiamo per dare un sostegno al reddito ai lavoratori, ma ribadiamo la necessità di un incontro al Mise per dare un futuro lavoratori e al tessuto produttivo del territorio, legato indissolubilmente ad un marchio storico come Pernigotti. Chi vuole chiudere deve cedere il marchio e consentire la continuità di un brand così importante per tutelare la qualità e l'occupazione". Per la Uil "non era quello che auspicavamo ma è un risultato  positivo perché abbiamo ottenuto la modifica della finalità della cassa che consente la reindustrializzazione del sito e l'attivazione del politiche attive che consente la rioccupazione dei lavoratori".

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