https://scenarieconomici.it
Dal punto di vista politico, nessuna ingerenza negli affari interni
di un Paese risulta giustificata o foriera di miglioramenti. Ammesso che
“il peggiore dei casi” sia la Guerra Civile, si sa che quest’ultima
risulterà ben più lunga e sanguinosa in funzione degli interventi
esterni. Il caso Libia docet: Gheddafi era un dittatore, ma gli eventi
connessi alla sua caduta, ce lo hanno fatto rimpiangere non poco.
In generale, gli Stati forti – importatori di materie prime – si sono
avvalsi delle destabilizzazioni dei Paesi esportatori di materie prime e
semilavorati per ottenere prezzi più bassi (il caso emblematico è la
Repubblica Democratica del Congo, ma gli esempi abbondano anche nel
corso della Storia “post-coloniale”).
Dal punto di vista economico, il Venezuela dovrebbe pensare alla
raffinazione del suo Petrolio, allo scopo di trattenere valore aggiunto.
La ricchezza delle Nazioni consiste nella trasformazione, non nella
presenza di oro, argento e materie prime. E’ evidente.
Un Paese che deve importare tutto (a parte qualche materia prima
alimentare), non può emettere moneta statale non a debito, né tantomeno
con sottostante nelle materie prime o nelle ricchezze naturali; al
contrario, occorre stimolare la produzione locale, sostituire le
importazioni di prodotti finiti o di elevato costo in rapporto ai salari
locali. Ciò si agevola con:
1) la cooperazione internazionale finalizzata al miglioramento delle
condizioni di vita dei Paesi deboli affinchè si dotino di industrie
adeguate e
2) la emissione di moneta “povera” da parte dei produttori stessi;
esempio: lo Stato fornisce, in cambio di nuovi beni, mezzi monetari di
tipo fiduciario ai produttori.
Questi ultimi utilizzano tali mezzi monetari per acquistare da altri
beni non di importazione e l’economia comincia a riprendersi. Quando il
doppio effetto del maggiore valore aggiunto derivante dall’approntamento
di prodotti industriali finiti e di adeguata produzione di base avrà
cominciato a cambiare le cose, lo Stato potrà cominciare ad emettere la
moneta sovrana non a debito con cui si pagheranno le tasse (ovvero gli
stipendi dei funzionari pubblici): ciò è possibile appena la produzione
di base avrà raggiunto un livello minimo. Prima, la moneta sovrana non
varrebbe nulla perché le attività produttive sono inconsistenti.
Nessun commento:
Posta un commento